Mentre i Maestri avevano iniziato a combattere e mentre Dilleon e Albcha erano proprio in sua ricerca, Charn si trovava inginocchiato sotto la pioggia accanto al corpo senza vita di Jaelil, che aveva appena trovato. Passò delicatamente una mano sul viso ormai freddo della sua amica, sentendo il cuore pesante. Non concepiva come tutto questo stesse accadendo; nell'arco di così poco tempo era tutto cambiato drasticamente: se solo il giorno prima era tutto normale, in quella giornata aveva visto prima il suo Maestro in pericolo, poi l'Ordine venire attaccato, e ora aveva il cadavere di una sua amica davanti a sé.
Nonostante avesse voluto solo fermarsi ancora, sarebbe stato pericoloso continuare a stare lì, in più doveva trovare i suoi amici. Si alzò, pensando a dove cercarli, quando improvvisamente sentì qualcuno avvicinarsi furtivamente. Charn si voltò verso la fonte del rumore e chi si stava avvicinando a lui, vedendo di essere stato scoperto, accese la sua spada laser gialla, pronto ad attaccare il Kel Dor, che attivò la propria spada laser verde per difendersi.
L'avversario di Charn era qualcuno più grande di lui di qualche anno, aveva la pelle scura ed era molto alto, era inoltre molto veloce e preciso, ma Charn sicuramente non era da meno: riusciva a stargli dietro senza alcuna difficoltà, parando ogni colpo agilmente.
"Perché state facendo tutto questo?" gli chiese, sperando di riuscire a convincerlo a fermarsi, "Siete qui ad attaccarci e ucciderci, ma almeno sapete perché?"
"Certo, siete una minaccia per la galassia." rispose il suo avversario, sempre più frustrato da quanto il Kel Dor sembrasse quasi intoccabile, grazie alla sua abilità nel combattimento.
"Non è vero!" esclamò Charn e, mentre il suo avversario iniziò a rallentare per la stanchezza, ne approfittò per far scontrare la propria spada laser con la sua con più forza, così da fargli perdere l'equilibrio. Quando riuscì nel suo intento e il suo avversario cadde a terra, Charn gli offrì la mano per rialzarsi. "Qualsiasi cosa ti abbiano detto, non è vera. Questo è un Ordine Jedi, siamo pacifici. Non deve andare così".
L'altro sembrò quasi scrutarlo per qualche secondo, come se stesse cercando di decidere se ascoltarlo o meno, ma poi il suo sguardo si indurì nuovamente e la sua mano strinse con più forza l'elsa della propria spada, mentre si rialzava. "Il vostro cosiddetto Gran Maestro ci ha attaccato per primo, e sappiamo cosa avete fatto su Geonosis!" esclamò, scagliandosi nuovamente contro Charn, il quale continuava a non perdere il ritmo nel parare ogni singolo attacco.
"Vorrei puntualizzare che né lui, né nessuno di noi sapeva di voi e che quei pazzi che vi hanno portato qui avevano rapito una bambina. Per quanto riguarda Geonosis, non ho idea di cosa tu stia parlando, non ci sono neanche mai stato." ribatté il Kel Dor, che, mentre teneva ferma la spada dell'avversario con una parata, usò la Forza per spingerlo nuovamente a terra.
Sospirò con frustrazione quando si rese conto che stava facendo di nuovo per rialzarsi, ma fu qualcun altro a farlo arrivare nuovamente a terra. Charn si girò e trovò Grogu con uno sguardo tutto contento. "E tu che ci fai qui?" gli chiese divertito.
"Charn!" si sentì poi chiamare e notò Dilleon e Albcha che si dirigevano velocemente verso di lui. Colui con cui stava combattendo, vista l'inferiorità numerica in cui si era improvvisamente ritrovato, decise di allontanarsi e di farlo velocemente. Charn fu un po' frustrato nel vederlo andarsene, certo che avrebbe potuto convincerlo delle sue buone intenzioni, ma d'altra parte sentiva il cuore molto più leggero nel vedere i suoi due amici stare bene.
"Sei sano e salvo, menomale." commentò Dilleon sospirando di sollievo, ignorando invece l'altro che si allontanava velocemente: non voleva scontrarsi, era solo felice di rivedere il suo amico.
Senza esitazione, Charn aprì le braccia per abbracciare contemporaneamente Dilleon e Albcha, i quali parevano anche loro piuttosto scossi. "Jaelil..." iniziò a dire il Kel Dor, riferendosi alla loro amica, il cui corpo privo di vita era poco distante da loro.
"Lo sappiamo, lo sappiamo." lo interruppe Albcha, la voce spezzata dal dolore, "Era con noi, quando è successo."
"Mi dispiace tanto." rispose Charn, il quale si sentì poi tirare la toga dal basso. Abbassando lo sguardo, vide Grogu e lo prese in braccio. "Ah, già, abbiamo un aiutante. Anche se forse dovremmo portarti al sicuro".
Grogu, però, non sembrava di quell'avviso: mise il broncio e, anche se non poteva ancora parlare, riusciva a comunicare tramite la Forza con gli altri, facendo quindi capire ai tre che non aveva intenzione di nascondersi, ma di aiutarli quanto poteva.
Dilleon sospirò. "Va bene, ma rimani sempre vicino a noi, okay?" Grogu sembrò essere piuttosto soddisfatto del compromesso.
Charn poi osservò i suoi due amici per qualche secondo prima di chiedere preoccupato: "Ma dov'è Rosenberg?"
"Non lo sappiamo." ammise tristemente Albcha "Il Maestro Skywalker teme che sia in pericolo, ma ci ha detto di non cercarla."
"Lui sta bene?" domandò Charn, impensierito anche per il suo Maestro, "E cosa significa che ha detto di non cercarla? Non possiamo fare finta di niente!"
"Charn." lo richiamò Dilleon con tono calmo, cercando di far ragionare il suo amico, "Per ora lui sta bene, è insieme al Maestro Vos e la Maestra Koth, stanno combattendo contro quei dannati traditori. E per quanto riguarda Rosenberg... Se ci ha detto di non intervenire, dobbiamo ascoltarlo. Se è davvero così in pericolo, non possiamo fare più di tanto, o rischiamo di finire in pericolo anche noi. Non facciamogli questo, deve essere già così dura per lui".
Charn sapeva che aveva ragione, così come sapeva che neanche a lui piaceva l'idea di lasciarla senza aiuti, ma era difficile da accettare. Tutta questa situazione era terribile, quell'Ordine era tutto ciò che aveva, i suoi amici e il suo Maestro l'unica famiglia che avesse mai avuto. Eppure, sentiva di poter fare così poco per rimediare a quanto stava accadendo.
Sia Grogu che i suoi due amici sembrano intuire il suo stato d'animo. Grogu, che gli era ancora in braccio, posò la testa e le piccole braccia sul suo petto, come un piccolo abbraccio.
"Lo so, lo so." gli disse Dilleon con un sospiro, posandogli una mano sulla spalla.
"Sono certo che Maestro Skywalker finirà presto questa faccenda e Rosenberg starà bene." lo rassicurò invece Albcha.
Charn prese un respiro profondo, sapendo che non poteva permettere di abbattersi e accarezzò gentilmente la testolina di Grogu mentre si rivolgeva nuovamente ai suoi amici: "Dite che riusciamo ad assistere al combattimento? Ben nascosti, intendo".
Dilleon e Albcha si guardarono, come a pensarci su, per poi fargli cenno di seguirlo, cosa che Charn fece immediatamente, sempre tenendo Grogu con sé. I quattro si misero nascosti dietro delle rocce non troppo distanti da dove il combattimento si stava svolgendo, ma abbastanza grosse per guardare senza essere scoperti.
Lirhru, davanti a Luke, si trovava a terra, visibilmente esausta, ma anche Quinlan e Harren erano sul buon punto di avere la meglio contro i loro avversari.
"Da quanto tempo non vedevo la Maestra Hurtez." osservò Albcha.
"Non mi mancava particolarmente." ribatté Charn, "Dilleon, bello vedere la Maestra Koth distruggere il Maestro Fortodor?"
"Oh, assolutamente." rispose soddisfatto Dilleon, "Ma la Maestra Un Tal dov'è? Non avevo notato la sua assenza, prima."
Albcha sentì i brividi. "Non sarà con Rosenberg?"
Gli altri semplicemente deglutirono, non volendo neanche immaginare la risposta.
Nel mentre, Luke teneva d'occhio Lirhru, per l'appunto a terra davanti a lui, ma nel frattempo cercava contemporaneamente di osservare gli altri due combattimenti, nel caso avessero bisogno di un suo intervento, anche se stavano entrambi svoltando a loro favore. Improvvisamente, però, smise di piovere e questa cosa lo preoccupò, temendo che Rosenberg fosse troppo esausta, o che fosse vicina qualche altra reazione naturale, magari più violenta, causata da lei.
Quinlan riuscì a disarmare con un colpo ben preciso il suo avversario, Havi, per poi tenerlo bloccato a terra con la Forza. Solo dopo qualche minuto, anche Harren riuscì a terminare vittoriosamente il suo duello, colpendo Giles che, già stanco dalla velocità della sua avversaria, non riuscì a proseguire.
"Mi sembra un buon momento per ritirarsi." fece notare Luke, osservando i tre Maestri a terra.
Loro, però, non sembravano particolarmente preoccupati dalla situazione. Lithru fischiò rumorosamente e, solo dopo qualche secondo, Luke, Quinlan e Harren si ritrovarono circondati dai ragazzi che avevano attaccato il tempio con loro, tutti con le spade laser puntate.
"Non vogliamo affrontarvi." li mise in guardia Luke, "Sono certo che vi hanno riempito di bugie. Quindi, non costringeteci."
"Il tuo livello di illusione nell'avere sempre la situazione sotto controllo è sorprendente." osservò Giles, divertito nonostante tutto.
Luke fece per ribattere, ma sentì improvvisamente, non troppo lontano da lui, dei suoni di lotta. Solo dopo qualche secondo si avvicinarono altri tre fra quelli addestrati da Lirhru, che tenevano fermi, puntando le proprie spade laser contro di loro, Charn, Albcha e Dilleon, con loro anche Grogu. In quel momento, sentì lo stomaco contorcersi e il cuore battere a mille, soprattutto vedendo Charn che, probabilmente colto alla sprovvista, doveva essere stato colpito più volte da una spada laser, visto che era ferito e si teneva a stento in piedi, ma che nonostante ciò teneva Grogu stretto a sé con fare protettivo, come aveva fatto anche mentre veniva colpito, facendogli da scudo per evitare che venisse ferito. Fra quelli che invece stavano puntando la spada laser contro i Maestri, c'era chi poco prima si era scontrato con Charn, il quale, nonostante tutto, lo stava guardando quasi con preoccupazione. Fra di loro, anche la ragazza e il Kage che prima si erano scontrati con Dilleon e Albcha, che invece guardavano i due abbastanza con indifferenza.
Come Luke, anche Harren e Quinlan erano comprensibilmente e visibilmente scossi. Harren, in particolare, si rivolse a Giles, sconvolta: "Come puoi fare questo? Lasceresti davvero che facciano del male al tuo Padawan?"
"Fossi in te mi preoccuperei più del tuo, di Padawan."
"Se hai fatto del male a Jamy giuro che..."
"Certo che no, non farei mai del male ad un nostro alleato".
Koth spalancò gli occhi. Jamy li aveva traditi? No, non poteva essere possibile. Non rispose, ma sicuramente avrebbe indagato su quelle parole. Anche Luke si sentì negativamente sorpreso, ma in quel momento c'era una situazione ancora più urgente da risolvere. Dopo qualche istante in cui l'agitazione aveva rischiato di avere la meglio su di lui, si ricompose, guardando i ragazzi con sguardo calmo ma più che determinato.
"Lo dico anche a voi. Non voglio farvi del male, ma vi conviene lasciarli andare subito. Ormai l'avrete capito che non mi ripeto".
I tre ragazzi sembrarono tentennare, soprattutto uno, visto che poco prima aveva tentato di attaccarlo insieme ad altri quattro contemporaneamente, finendo male. Nonostante ciò, non lo ascoltarono, non lasciandoli andare. Luke sospirò di frustrazione e Havi tentò di attaccarlo alle spalle con la spada laser, lui parò il colpo senza neanche girarsi e, contemporaneamente, con la Forza spinse la ragazza che stava tenendo fermo Dilleon, senza colpire lui. Dilleon ne approfittò, colpendo con la propria spada laser chi stava tenendo Albcha e con la Forza chi stava tenendo fermo Charn, per poi affrettarsi a sorreggere il Kel Dor, ferito. Grogu rimase stretto a lui, determinato ad aiutare i due, se necessario.
Gli addestrati da Lirhru, così come lei stessa e Havi, iniziarono ad attaccare Luke, Quinlan e Harren, i quali si stavano difendendo bene, ma erano comunque in minoranza. Presto però la situazione cambiò, visto che sopraggiunsero all'attacco anche i Jedi fedeli a Luke sopravvissuti all'attacco.
Dilleon approfittò della situazione per allontanarsi per portare al sicuro Charn, ma con difficoltà, a causa della ferita, a lui presto si avvicinò il Maestro Fortodor.
Mentre con una mano teneva il suo amico stretto a sé, con l'altra Dilleon puntava la spada laser contro quello che era stato il suo Maestro.
"Cosa vuoi ancora da me?" chiese il Jedi, cercando di stare calmo.
"Non hai idea di quanto mi piacerebbe uccidere te e quell'altro buono a nulla del tuo amato. Ma anche Charn, effettivamente, così prezioso per Skywalker. Anche la vita del mocciosetto verde non la ho particolarmente a cuore."
Nonostante la minaccia, Dilleon non sembrava tentennare minimamente. "Ritiratevi e basta. È finita per voi, non vedete?"
Giles sorrise, sia per le parole di quello che era stato il suo Padawan, sia perché sentì che dietro di sé c'era Luke, anche lui con la spada laser puntatagli contro.
"Avete smesso di fare del male ai miei ragazzi. Non mi perdonerò mai per avervi lasciato anche solo avvicinare a loro, ma questa faccenda finisce qui e ora."
"Potrebbe finire ora, certo." ribatté Giles senza neanche girarsi verso di lui, "Ma purtroppo per te, la tua amata è nostra prigioniera. Direi che abbiamo ancora noi l'ultima parola".
Sentendo ciò, lo sguardo di Luke, fino a quel momento determinato e sicuro di sé, cambiò totalmente, la paura ora evidente. Certo, già lo temeva, ma ora ne aveva la conferma, così come la minaccia di usarla contro di lui. Cosa fare? Ovviamente non avrebbe voluto che le facessero del male, o ancora peggio che la uccidessero, ma poteva davvero metterla davanti a tutti gli altri?
"Maestro." lo richiamò Charn, distraendolo dai suoi pensieri, "Non perdiamone altri. Non perdiamo lei. Ritiriamoci, sono certo che riusciremo a rifarci, la libereremo e tutto tornerà come prima".
Giles ridacchiò, certo che quelle parole fossero il frutto di una pura illusione, ma Luke scelse invece di ascoltarlo, di dargli ragione. Seppure a malincuore, urlò un: "Ritirata! Ora!".
Senza esitazione, tutti lo ascoltarono, seguendo Luke, che li portò dove aveva fatto nascondere i bambini sopravvissuti, ai confini del bosco.
"Li lasciamo davvero andare?" chiese Litrhu ad Havi.
"Lasciali fare, poveri disperati", rispose lui, "Abbiamo sempre il vantaggio di avere Rosenberg. In più, ora che siamo con loro fuori dai piedi, possiamo anche andare a prenderci la Nuova Repubblica".
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Star Wars Ep VII - Tradimento Nella Forza
Fanfiction10 anni dopo la fine dell'impero, il Gran Maestro Luke Skywalker ha il suo Ordine Jedi più rigoglioso che mai. Nonostante ciò, ci sono alcuni Jedi sopravvissuti all'ordine 66 che non lo vedono di buon occhio, con un risentimento destinato a crescere...