Capitolo Diciassette

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Erano passati tre giorni dai funerali. Durante quel periodo di tempo, soprattutto grazie agli aiuti della Nuova Repubblica, le strutture dell'Ordine erano state per lo più ricostruite, con anche dei nuovi spazi per i nuovi arrivati. Potendo parlare direttamente con Luke, soprattutto dopo il funerale, alla fine anche chi gli era andato contro durante la battaglia finale si era convinto delle sue buone intenzioni, accettando di farsi addestrare da lui.
Jamy, invece, aveva alla fine deciso di lasciare spontaneamente l'Ordine, come suggerito dalla sua Maestra, più per la difficoltà a reggere il giudizio degli altri che per sincero pentimento.
Harren si trovava ora ad addestrare Jean, mentre Quinlan si sarebbe occupato dei bambini. Dilleon e Charn aiutavano Luke negli allenamenti di gruppo.
Rosenberg, invece, non era ancora riuscita ad essere coinvolta nuovamente in ciò che riguardava l'Ordine: voleva che la situazione si stabilizzasse ancora di più per potersi addestrare con Luke sui propri poteri, prima di poter tornare ad allenarsi regolarmente o addirittura addestrare qualcun altro. Un po' perché, seppur parzialmente in controllo, era comunque ancora spaventata per ciò che aveva fatto, un po' perché pensava che gli altri avessero abbastanza paura di lei. Stava quindi passando le giornate per lo più in solitudine, trascorrendo del tempo con Luke, Dilleon, Charn, Quinlan e Harren quando avevano del tempo libero. Nel tempo che passava da sola, aveva avuto tempo di riguardare tutti gli appunti per la sua futura enciclopedia galattica: alcuni di quelli scritti erano andati perduti durante l'attacco, altri erano invece stati recuperati. Per fortuna, aveva a mente ciò che era andato perduto e aveva tempo per riscriverlo. In più, precedentemente aveva salvato la maggior parte dei dati nel database di R2D2.
In quei tre giorni, Luke non aveva ancora parlato coi Maestri traditori. Non era ancora psicologicamente pronto a rivederli dopo la battaglia e probabilmente non lo sarebbe mai stato del tutto, ma sapeva che doveva farlo presto. Nel mentre, aveva saputo da Leia che quei movimenti che avevano rintracciato su Geonosis non erano mai stati identificati e che in quei giorni avevano effettivamente trovato i corpi, seguendo le indicazioni di Dorels, e avevano confermato che la causa di morte dei ragazzi fossero le spade laser.
Luke si trovava steso accanto a Rosenberg, le prime luci dell'alba stavano svegliando entrambi. Rosenberg mugolò leggermente e si strinse ulteriormente a Luke, poggiando la testa contro la sua spalla.
"Buongiorno." le sussurrò lui, accarezzandole i capelli.
"Mmmh, ciao." mormorò lei, la voce impastata dal sonno, cosa che lo fece ridacchiare.
Rosenberg si stiracchiò fra le sue braccia, svegliandosi meglio, per poi mostrargli un sorriso prima di dargli un bacio che lui ricambiò.
"Ti sei svegliata affettuosa? Non che disprezzi, eh."
"Come sempre." ribatté lei.
Luke sorrise e, mentre continuava ad accarezzarle i capelli, si fece evidentemente più pensieroso.
"Oggi parlerò con Nat e gli altri." annunciò all'improvviso con un sospiro. Decisamente non era ancora pronto, ma, essendo che probabilmente non lo sarebbe mai stato, era meglio togliersi il pensiero il prima possibile, aveva bisogno di capire cosa fosse effettivamente successo su Geonosis.
"Vuoi che venga con te?" chiese lei e lui scosse la testa con fare deciso.
"L'ultima cosa di cui hai bisogno al momento è rivederli. Soprattutto Nat".
Vedendola rimanerci un po' male, più che altro da quanto era stata netta la sua risposta, Luke cercò di rincuorarla: "Non era un ordine da Gran Maestro, Rosenberg. Semplicemente, voglio il meglio per te. E, ehi..." si interruppe e le prese il viso fra le mani, facendo sì che lei potesse guardarlo negli occhi, "Non sei prigioniera, lo sai, vero? Se vuoi stare con me mentre addestro gli altri e vuoi aiutarmi, puoi farlo. Se vuoi andare dall'altra parte della galassia e studiare una pianta strana, puoi farlo. Puoi fare tutto ciò che vuoi. Voglio solo che tu stia bene e non credo che venire con me mentre parlo con loro sia una buona idea". Certo, farla stare nelle situazioni meno stressanti possibili e poterla avere sempre in vista era la condizione ideale, ma, allo stesso tempo, voleva che fosse una sua scelta.
Visto ciò che aveva passato ultimamente, farla sentire prigioniera o obbligata a rimanere distanziata dagli altri era l'ultima cosa di cui aveva bisogno.
Rosenberg sorrise, sentendosi rassicurata dalle sue parole. "Lo so che non sono prigioniera, ma grazie comunque per avere fiducia in me. Hai ragione, non è una buona idea vederli".
Luke sorrise, lieto di sentirla piuttosto tranquilla sulla sua situazione. Le baciò la fronte e si preparò per l'addestramento, dopo il quale avrebbe parlato coi Maestri.

Star Wars Ep VII - Tradimento Nella Forza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora