2. essenza

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macarena's pov.

La prima cosa che feci non appena i miei occhi incontrarono la luce del sole fu quella di legarmi i capelli disordinatamente, ero a pancia in su e mi toccai il viso distendendo le gambe mettendo poi la testa di lato.
Ero da sola ma.. sentivo ancora il suo profumo nell'aria.
Ieri notte era stato incredibile, non ho nessun tipo di problema ad ammetterlo e cavolo quanto diamine ero rilassata, rigenerata e tutto.
Mi misi seduta stringendomi il lenzuolo al corpo e individuai il mio intimo indossandolo velocemente, mi agganciai il reggiseno in men che non si dica e con molta precisione mi infilai il vestito insieme ai tacchi.
Questo piccolo appartamento era silenzioso, chissà dove diavolo si trovava Zulema ma non era un mio problema dato che era un nuovo giorno ed io stavo molto attenta alle regole.
Le mie cose erano al solito posto però, il suo kimono era sparito e prima di lasciare questo posto controllai se c'erano tutte le mie cose e sospirai di sollievo.
Affermativo, nessuno mi aveva rubato nulla.
Il mio telefono era carico e mandai un messaggio al mio autista, informai i miei amici e diedi l'ordine alla mia segretaria di svolgere il lavoro come sempre.
Sarei arrivata in ritardo ovviamente, ma non avrei saltato la mia routine.
Le firmai un'altro assegno ovviamente, volevo rimanere cauta momentaneamente con le somme di denaro e capire se effettivamente ci saremo riviste altre volte.
Strinsi questo misero foglio tra le mani e mi guardai attorno, dove diavolo potevo metterlo?
Ritornai in camera sua e questa stanza era priva di foto, però notai il suo portacenere e glielo misi sotto dato che si trovava nel comodino.
Bene.
Potevo dileguarmi.
Mi guardai attorno un ultima volta e uscii coprendomi ulteriormente per non essere vista, scesi le scale ed ero nel piano dove c'erano come minimo una ventina di appartamenti però nessuno stava scappando come stavo facendo io.
Beh cazzo, erano appena le sette del mattino.
Aumentai il passo sentendo varie voci e individuai un'uscita sul retro, sospirai di sollievo e usai quella uscendo da questo posto immenso ritrovandomi in un vicolo cieco.
Taylor, il mio autista, mi stava aspettando e praticamente mi lanciai dentro in macchina.
"Buongior-" disse lui cordialmente nel mentre che mi infilavo gli occhiali da sole e chiusi forte lo sportello mettendomi la cintura.
"Casa, parti velocemente." ordinai senza neanche dargli il tempo di parlare e annuì, mi sentivo osservata in qualche modo e avevo una strana sensazione in corpo che non si toglieva da me ma forse.. era solo un presentimento sbagliato.
Appoggiai la testa sul sedile e mi morsicai il labbro inferiore, volevo un bagno caldo.
Mangiare qualcosa, prepararmi e andare a lavoro.
Non c'era molto traffico fortunatamente e arrivai a casa prima del previsto, Taylor mi avvisò che era pronto per accompagnarmi a lavoro e gli regalai un sorriso meraviglioso scusandomi per averlo risposto in modo brusco prima.
Non trattavo il mio personale male.
Aprii la porta e la mia casa non era un castello, una semplice villa di tre piani, non era immensa però nemmeno troppo piccola ecco e andava bene per me.
Recintata attorno, con telecamere di sicurezza ed ero un pochino lontana dalla città però questo posto era calmo perché ero circondata dal verde, dalle montagne.
Regnava la pace, avevo lo spazio per costruirci anche un'ippodromo.
"Buongiorno, Olivia." mormorai salutando la mia domestica che aveva appena iniziato il turno e mi sorrise ricambiando, stava per andare in pensione e aveva servito la mia famiglia per tantissimi anni solo che da quando avevo acquistato questa casa avevo dato la possibilità a lei e a suo marito di lavorare per me.
"Buongiorno, Klaus." dissi salutandolo e lui si occupava di tutto ciò che riguardasse la casa manualmente, giardino, piscina, garage, tutto insomma.
Ero grata ad averli, ed erano come due secondi genitori per me.
"Signorina Ferreiro, buongiorno!" mi esclamarono sincronizzati e sorrisi salendo le scale, percorsi il corridoio arrivando in camera mia e per prima cosa, tolsi il mio capotto rimettendolo al suo posto nella mia cabina armadio immensa che si trovava in stanza.
Mi sciolsi i capelli, misi le scarpe nella scarpiera e tolsi i miei orecchini appoggiandoli al loro posto insieme ai vari anelli e collane.
Ecco la mia disciplina, nonostante fossi andata a letto con una persona e avessi in corpo neanche quattro ore di sonno.
Però..
Quando mi immersi nell'acqua bollente tutto si spense dentro di me.
Ritornai in superficie appoggiando la testa nel bordo e chiusi gli occhi tracciando il mio collo che ancora aveva i suoi baci incisi, i suoi morsi delicati, i suoi gemiti di piacere che erano provocati anche dal mio stare bene.
Incredibile tutto quello che era successo in una sola notte.
Volevo rivederla? Sì.
Avevo paura che in qualche modo potessi affezionarmi? Sì.
Ero stata attenta ad ogni singola regola che mi aveva elencato, l'unica cosa che mi rincuorava era il suo non avere relazioni e a quanto pare ed era una donna libera.
Erano supposizioni, ma non la verità.
Sospirai, e con tutta la calma del mondo mi lavai a malincuore perché stavo inevitabilmente cancellando una parte che le riguardava, ero stata bene e avevo fatto la scelta più giusta in assoluto.
O forse no, sarebbe stato curioso.. scoprirlo.

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