11. Narciso

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dimitri's pov.

Il termine narcisismo deriva da Narciso, personaggio della mitologia greca raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi, figlio della ninfa Liriope e del Dio Cefiso.
Nel racconto mitico Narciso, famoso per la sua bellezza, rifiuta qualsiasi pretendente e viene punito dagli dei per la sua superbia.
Specchiandosi in un lago infatti, si innamora della sua stessa immagine e muore annegato nel tentativo di raggiungerla.

Il mio ufficio era silenzioso, il fumo usciva lento dalle mie labbra e stavo osservando il mio riflesso nello specchio constatando che ero letteralmente sotto minaccia.
Incredibile come una donna, mi trasmettesse un pochino di panico.
Non mi era mai capitato di sentirmi, in questo modo.
Un narcisista, presenta questi sintomi: richiesta eccessiva di ammirazione per le loro qualità speciali, tendenza allo sfruttamento degli altri, mancanza di empatia e quindi incapacità a riconoscere e identificarsi con i sentimenti e i bisogni degli altri.
Sentimenti di disprezzo, vergogna o invidia e atteggiamenti arroganti e presuntuosi.
Odiavo da morire essere preso in giro così e dovevo pensare, quindi non avevo osato cercare Zulema lasciandola da sola, in modo tale che percepisse la mia rabbia.
Non gliene importava nulla dato che aveva passato la notte tra le lenzuola della biondina, quindi non mi stava chiaramente pensando.
Strinsi i pugni.
Versai altro alcool nel mio bicchiere in modo tale che mi potessi rilassare e oggi era il grande giorno, mancavano quasi dieci minuti allo scoccare della mezzanotte e chissà se avrei incontrato di persona Macarena Ferreiro.
Faccia a faccia.
Afferrai la mia maschera legandola momentaneamente nel mio polso e mi alzai andando davanti allo specchio, strinsi la mia cravatta osservando il completo impeccabile che mi calzava a pennello e decisi di addentrarmi in sala per monitorare la situazione.
Stavo impazzendo.
Avevo assunto altri uomini, letteralmente ampliato ogni angolo remoto di ogni singola cosa che mi apparteneva per sentirmi ancora più potente.
Il corridoio era deserto e passai davanti al camerino di Zulema, mi fermai decidendo di entrare con un sorriso sulle labbra e si stava truccando pesantemente, questa serata era iconica e tantissimo importante tant'è che aveva il vestito più bello addosso rispetto alle altre e doveva addirittura esibirsi.
"Vedo che ti stai preparando accuratamente, che c'è? Per caso devi incontrare qualcuno di importante?" dissi camminando lentamente verso la sua figura e sembrava che neanche ci fossi per come non mi calcolò, stava continuando ad addobbare le sue labbra con un rossetto rosso da vera predatrice.
Mi fermai giusto al suo fianco senza toccarla con un dito dato che volevo capire se avesse avuto il coraggio di confessarmi qualcosa.
"Nessuno sarà mai importante quanto te." disse guardandosi attorno e afferrò il mascara evidenziando ancora di più le sue ciglia lunghe chilometriche, i suoi occhi erano davvero grandi truccati in questo modo ed era ancora più bella.
Sorrisi quasi in un modo maniacale, guardandola attentamente.
"Cazzate, e solo ed esclusivamente cazzate." mormorai ridendo e intanto mi accesi una sigaretta, l'ennesima, giusto per alleviare un pochino di tensione incorporata.
Zulema continuò a truccarsi come se niente fosse e rimasi in silenzio osservando ogni singolo movimento che faceva, i suoi capelli erano davvero lisci e squadrai il suo corpo leccandomi le labbra lentamente.
Inutile negare che tra tutte le donne che avevo visto nella mia vita, lei era quella più bella in assoluto dai lineamenti marcati, dagli occhi penetranti e dal corpo perfetto.
Quindi, come biasimare a quella ragazzina.
"Ma non devi preoccuparti, perché ho invitato la tua bionda stanotte e vedremo se avrà le palle di affrontarmi. Spero che tu ti sia divertita l'altra notte a scopartela nel suo meraviglioso letto da riccona del cazzo." aggiunsi facendola bloccare come una statua e strinse il bordo della scrivania con una mano cercando di calmare il respiro diventato improvvisamente più accelerato del solito.
Forse non pensava che scoprissi tutto quello che aveva fatto.
"Ah sì? Non vedo l'ora di vederla, sarà sicuramente bellissima come sempre e sì devo dire che il suo letto è più comodo del tuo. Penso che ci andrò molto più spesso perché sai una cosa? Mi soddisfa alla grande." disse con un tono di voce arrogante sputandomi letteralmente la verità in faccia e non reagii anzi, non alzai un dito perché la sua bellezza stanotte era ancora più elevata e non volevo rovinarla.
"Emozionante, ti sei innamorata di lei? O dei suoi miliardi?" dissi raggirando le carte e mi avvicinai ad un centimetro dal suo viso ma lei resse benissimo il mio sguardo, inarcai un sopracciglio confuso per questo suo atteggiamento nuovo.
La bionda la stava stregando, cazzo.
"Non mi innamoro di nessuno, Dimitri. Per chi mi hai presa, mhm? Mi sto solo divertendo come sempre." disse alzando le mani e mi sistemò la cravatta mentre le mie mani scivolavano nei suoi fianchi esili che strinsi saldamente facendo scontrare i nostri bacini, le spostai i capelli dedicandomi al suo collo e glielo baciai.
"Perché, devi fare sempre casini? Vuoi che agisca?" dissi stringendole poi il mento molto forte ma lei si tolse dalla mia presa quasi schifata nel farsi toccare da me, posizionò le mani sulle mie spalle e mi spintonò strappandomi una risata divertita.
Ero sconvolto da tutto questo coraggio che mi stava dimostrando.
"Agire? Non hai più nessun potere, anzi, per quanto mi riguarda non l'hai mai avuto nei miei confronti e, mi scopo chi cazzo voglio hai capito?" disse affrontandomi e mi bloccai come una lastra di ghiaccio, ora al posto di sentirmi minacciato mi sentivo impotente e incuriosito assai per come Macarena a quanto pare, avesse una grande influenza su di lei.
"Pensi di farmi paura? Ricordati che i tuoi affari vanno bene, grazie a me. Quindi se oserai ancora dirmi cosa devo fare, mi comporterò di conseguenza hai capito? Non devi tentare lo scorpione, mai e poi mai." disse ad un centimetro dalle mie labbra e mi riappoggiai nuovamente al suo fianco, continuò a truccarsi applicando un pochino in più di rabbia e non voleva assolutamente che la toccassi.
I soggetti che manifestano narcisismo patologico sono tendenzialmente assorbiti da fantasie di grandiosità e successo illimitato, spesso manifestano un bisogno quasi esibizionistico di attenzione e di ammirazione da parte degli altri.
I miei occhi azzurri come il ghiaccio erano ancora fissi sulla sua figura, strinsi il suo braccio così forte da farla gemere e mi abbassai al suo orecchio facendole sentire quanto diavolo il mio respiro fosse pesante.
"Mi stai minacciando, figlia di puttana? Perché ti sostituisco in mezzo secondo e uccido la tua fidanzata oggi stesso." dissi facendola trasalire appena e scosse la testa serrando fortissimo la mascella, anche se faceva la dura mi stava sbattendo in faccia che la bionda ormai era un punto molto debole.
Mossa sbagliata, Zahir.
"No." sussurrò chiudendo l'argomento qui e realizzai che avevo ancora un minimo di potere nei suoi confronti, era sempre una gara grandissima a chi cedeva per primo e Zulema attuava sempre un modo grandioso per manipolarmi.
Infondo, lavorava per me da tantissimi anni e vedeva gente ogni giorno.
Possibile che una bionda del cazzo le abbia davvero fottuto il cervello?
Non potevo crederci, non ora.
Forse, la caratteristica peculiare del narcisismo patologico è proprio la mancanza di empatia, da questa deriva la convinzione che le proprie esigenze vengano prima di ogni altra cosa.
I narcisisti sostengono, inoltre, che il loro modo di vedere le cose sia l'unico giusto universalmente.
"Povera, Ferreiro. Lo sa che oltre a lei ti sei scopata, e ti scopi altre persone solamente per i soldi? Penso che non abbia problemi ad ascoltarmi mentre le dico ogni singolo nome, cazzo! Spero di incontrarla." dissi ridendo e notai un piccolo luccichio nei suoi occhi, sorrisi soddisfatto per come l'avessi annientata e sul suo collo notai le vene gonfiarsi per la tensione che stava provando proprio ora.
"I tuoi soci del cazzo, fidati che ritornando indietro non mi sarei abbassata a questi livelli per fare un favore a te. Il mio contratto non dice questo, io devo solo ballare mentre tutte queste stronzate che stai dicendo, sono cose in più." disse alzandomi tantissimo la voce e risi ancora più forte, afferrai la sua vita voltandola verso di me e la cipria che aveva tra le mani, cadde frantumandosi in mille pezzi.
"Cose in più che pure tu hai voluto, cosa cazzo cambia adesso con la bionda? Cos'ha lei che gli altri non hanno? O che non ho io? Eh?" urlai ad un millimetro dal suo viso e l'annientai con i miei occhi azzurri, ci pensò su mentre si abbassava per raccogliere tutti i pezzi rotti che si erano frantumati e sospirò.
"Nulla, non è una tua socia quindi non dovresti preoccuparti." disse freddamente ed ecco che il gioco di manipolazione si ribaltava ancora, fumai silenziosamente e finì di truccarsi, alzai il suo viso posizionando due dita sotto al suo mento e sorrisi.
Era bellissima.
La mia opera d'arte più grande.
Fece una smorfia allontanandosi e si sedette nel divano per allacciarsi i tacchi alti che doveva indossare ogni singola serata, mi guardò con la mascella contratta e si avvicinò dandomi le spalle in modo tale che potessi alzarle la zip del vestito.
"Sarai per sempre mia, nessuno ti porterà via da me." sussurrai al suo orecchio legandole la maschera e si girò guardandomi negli occhi, ovviamente aveva scelto il colore nero che faceva un contrasto con i suoi capelli lucidi e il suo vestito.
La sua schiena era nuda e ci passai le dita percorrendo ogni singolo tatuaggio che faceva uscire fuori di testa letteralmente a chiunque in questo mondo.
Zulema non mi rispose e lasciò la stanza per andare in sala, nessuno poteva essere ammesso senza avere una maschera addosso in viso e tutti saremo stati in incognito.
Curioso, chissà come avrei incontrato la donna che mi stava sabotando la carriera.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 09 ⏰

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