7. Il giardino dell'Eden

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macarena's pov.

Dio preparò questa terra quale dimora per i suoi figli, Adamo ed Eva furono scelti come primi esseri umani per dimorare sulla terra. Il loro ruolo nel piano del Padre era quello di portare la mortalità nel mondo, essi sarebbero stati i primi genitori. Nel mondo degli spiriti Adamo era chiamato Michele l'arcangelo, fu scelto dal nostro Padre celeste per guidare i giusti nella battaglia contro Satana. Adamo ed Eva furono preordinati a diventare i nostri primi genitori, il Signore promise ad Adamo grandi benedizioni: «Ti ho posto per essere alla testa; una moltitudine di nazioni usciranno da te, e tu sarai un principe su di esse in eterno.» Eva era «la madre di tutti i viventi.» Dio fece unire Adamo ed Eva in matrimonio perché non era bene che l'uomo fosse solo. Ella condivise la responsabilità di Adamo e condividerà pure con lui le sue benedizioni eterne.

La settimana era volata.
Sabato.
Feci un giro su me stessa davanti al mio specchio e avevo un vestito cucito, su misura per me preparato impeccabilmente con assoluta priorità.
Oggi almeno al 90% avrei visto la mia regina araba e il mio cuore batteva all'impazzata, non mi ero mai sentita così per qualcuno prima d'ora perché nella mia vita avevo avuto delle frequentazioni banali, tutti erano sempre stati interessati ai miei soldi.
Squadrai la mia figura allo specchio e come al solito mi veneravo, ero il mio Dio indubbiamente e volevo quella Dea al mio fianco ma al primo posto c'ero io.
Vestito nero, la scollatura risaltava il mio seno, mi arrivava quasi ai piedi e aveva uno spacco in tutta la mia coscia snella risaltata a causa dei miei tacchi altissimi.
Ero abituata a camminarci, ero abituata a sentirmi potente e sapevo di esserlo.
"È veramente splendida, signorina Ferreiro." disse Olivia emozionata e le sorrisi meravigliosamente, al collo portavo una collana d'oro e anche i miei gioielli erano dello stesso materiale creando un contrasto assurdo con questo nero così intenso.
Il vestito era seta pura, potevi toccarlo al tatto e innamorartene.
"Grazie Olivia, sono contenta che ti piaccia. Capotto bianco o questo qui blu scuro?" le domandai curiosa e la vidi pensarci, intanto mandai un messaggio ai miei amici e poi aggiustai il mio rossetto, avevo un trucco pesante e i miei occhi verdi erano una calamita, non vedevano l'ora di incollarsi in quelli della mia mora.
"Scelgo il blu." disse la mia domestica annuendo e l'afferrai subito indossandolo, stavo da Dio e lo agganciai perché a quest'ora le temperature erano basse e tra pochi minuti scoccava la mezzanotte quindi dovevo evitarmi un malanno assurdo.
"Si faccia guardare, è innamorata vero?" disse a bassa voce e risi, scossi la testa spruzzando uno dei miei tanti profumi e sorrisi ancora una volta guardando il mio riflesso.
"Non mi innamoro così facilmente però posso dirti che questa persona non mi è indifferente, c'è ancora molto lavoro da fare." le spiegai seria e lei afferrò le mie mani così forte, trasmettendomi un calore materno che mi era sempre mancato del tutto.
"Oh Macarena, ma io la conosco e so che non si arrende così facilmente." disse con il suo solito sorriso dolce e i suoi occhi azzurri brillavano che una meraviglia, non mi aveva mai vista prepararmi così perfettamente.
Accarezzai le sue mani e cavolo quanto aveva ragione, Olivia mi conosceva bene e mi aveva cresciuta standomi sempre vicina.
"Si diverta allora, sempre schiena dritta, testa alta e sorriso sulle labbra." bisbigliò dandomi il solito consiglio e a mente avevo tutte le regole insegnate dai miei genitori per essere una bambina perfetta, una donna già con le idee chiare e potenti.
Che vita, così fottutamente ordinaria la mia.
"Ci vediamo domani, divertiti con Klaus in mia assenza okay? Non distruggetemi casa però, ci tengo al mio parquet nuovo." dissi sogghignando facendo rumore con i miei tacchi e strinsi la mia borsa in spalla, scesi le scale tenendomi alla ringhiera e Taylor mi aspettava con la limousine pronta.
"Ma signorina!" urlò Olivia rossa in viso e scoppiai a ridere, entrai in macchina dando l'indirizzo al mio autista e gli altri mi stavano aspettando fuori dal mio palazzo immenso.
Mi rigirai gli anelli tra le dita mentre il paesaggio scorreva veloce e la mia villa si allontanava sempre di più dalla mia vista, Taylor era silenzioso come al solito e in poco tempo i miei amici entrarono dentro.
"Guten Abend!" urlò Valbuena euforico ma non appena fece per entrare inciampò nel gradino del marciapiede e cadde di faccia davanti a me, mi posizionai la mano davanti alla bocca sconvolta e Fabio lo aiutò ad alzarsi dandogli poi una pacca sulla spalla.
"Spiegami, non hai bevuto e sei già ubriaco?" urlai non appena si sedette al mio fianco e fortunatamente non si era fatto nulla, Kabila intanto mi lasciò un bacio sulla guancia e sorrise squadrandomi dalla testa ai piedi.
"La tua potenza mi ha fatto perdere i sensi un'attimo, non appena ti ho vista i miei neuroni si sono risucchiati nel mio cervello." disse il mio amico ridendo e alzai gli occhi al cielo facendomi scappare una risata ad alta voce, amavo questi momenti qui e la serata era già iniziata in modo impeccabile.
"Quali neuroni? Ma non ti volevano mettere come cavia da laboratorio in Cina per studiarti? Fin dalla nascita non hai presentato segni di intelligenza." disse Fabio prendendolo in giro come al solito e intanto Taylor aveva chiuso lo sportello e li diedi l'indirizzo, annuì inserendolo nel navigatore e Renata mi aveva informata che oggi c'era una serata davvero molto, ma molto particolare.
"Ragazzi, lavorate per me mi state mettendo in imbarazzo." dissi intromettendomi sgridandoli e Fabio mi rivolse subito la sua attenzione, diede una spallata a Valbuena e poi afferrò la mia mano guardandomi con occhi sognanti.
"Mia regina, per caso vuole che mi lanci dal finestrino e mi metta a strisciare in strada? Perché lo faccio, anche subito." disse con un tono di voce isterico e risi come non avevo mai fatto, avrei dato tutto l'oro del mondo per vedere la faccia di Zulema in questo momento.
"Sono io il primo servo della plebe non tu! Maca, diglielo!" urlò Valbuena mettendosi in mezzo e litigarono per afferrare la mia mano, Kabila sbuffò divertita ed eravamo tutti abituati persino Taylor rideva guardandoci dallo specchietto retrovisore.
"Zitto stronzo ascendente coglione, nessuno ha chiesto espressamente la tua opinione da decerebrato." disse Fabio guardandolo male e incominciarono a discutere, intanto afferrai il telefono entrando su Instagram e Zulema aveva messo una stories.
L'aprii e urlai talmente forte che per poco il mio autista non andò a finire sopra la rotonda e tutti urlarono a loro volta, mi sventolai la mano nel viso e stavo per avere un mancamento.
"Zulema ha postato una stories e ha scritto una frase in arabo!" urlai di nuovo e i miei amici urlarono contemporaneamente con me, catapultandosi al mio fianco per vedere la foto e la mano mi tremava.
"Traduci." disse Kabila e non riuscivo a cliccare nella traduzione, mi veniva da piangere istericamente e Valbuena afferrò il mio telefono facendomi imprecare ad alta voce.
"Lo so io cosa c'è scritto!" urlò ritornando al suo posto e speravo che non le mettesse qualche like strano o qualche sticker inquietante, perché se ci fossimo viste non mi avrebbe neanche guardata.
"Chi legge è coglione, infatti stai leggendo tu." disse Fabio puntandogli un dito contro e risi mantenendomi la pancia, afferrai di nuovo il mio telefono e con molta più calma riguardai la foto e riuscii finalmente a tradurre la frase.

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