6. königin

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zulema's pov.

la vita è un susseguirsi
di cambiamenti
naturali e spontanei.
non opporre loro resistenza
ti causeresti solo dolore.
lascia che la realtà sia la realtà.
lascia che le cose fluiscano.

Barcollai appena ritornando nel mio appartamento e il marciapiede era deserto.
Controllai il mio iPhone notando che erano quasi le cinque del mattino e non è sicuramente una buona idea, circolare a quest'ora ma non me la sentivo di guidare.
"Vaffanculo." sussurrai cercando le chiavi e mi caddero a terra, risi leggermente e le ripresi cercando di infilarle nella serratura.
"Che cazzo, maledetta porta!" urlai dandole un colpo forte assai e mi feci male, mugugnai accasciandomi leggermente a terra e strabuzzai gli occhi mettendo a fuoco.
C'era troppo freddo.
Ero quasi del tutto ubriaca.
Menomale che non stava passando nessuno perché altrimenti avrebbero chiamato la polizia nel vedere una donna litigare con una misera porta, ma mica era colpa mia.
La porta mi stava facendo incazzare.
Io non avevo fatto niente.
Riuscii ad entrare e il calore del mio appartamento mi invase, vivevo in un quartiere normale e le persone si facevano gli affari loro quindi mi trovavo abbastanza bene da anni.
Accesi la luce portandomi una sigaretta alle labbra senza accenderla dato che odiavo fumare dentro e mi tolsi il capotto sedendomi nel letto togliendo finalmente questi tacchi chilometrici che mi stavano facendo male.
Non avevo guadagnato granché stanotte e realizzai che la bionda era stata una delle poche clienti che mi aveva pagata.
Molto bene.
E al solo pensiero che ora si divertiva con Renata mi faceva ribollire il sangue nelle vene per un motivo che non sapevo identificare nemmeno.
Andava bene così, no?
Le nostre strade molto probabilmente si erano divise.
E Dimitri era stato molto chiaro a riguardo però una piccola parte di me non voleva questo.
Non volevo allontanarmi da lei.
Non volevo che un uomo prendesse la briga di comandare ogni singola scelta effettuata.
Fissai il vuoto con un ricordo ben chiaro di quello che era successo in quelle notti e non era giusto, non volevo appartenere a nessuno.
Però lei, era così potente.
Così ricca di tutto quello che io non avevo.
Sbloccai il mio telefono, entrando su Instagram dato che era l'unico modo che avevo di vederla e ci seguivamo ancora nonostante tutto e menomale che quel figlio di puttana non aveva nessun social quindi mi sentivo serena su questo e guardai le sue poche foto nel feed.
Non aveva messo nessuna stories, ovvio.
Era impegnata.
"Bionda, del cazzo affascinante." imprecai sdraiandomi nel letto e chiusi gli occhi crollando in un sonno profondo senza neanche
accorgermene, ma stavo pensando a lei.
Era incisa nei miei pensieri.

Saray mi sorrise non appena entrò in casa e mi lasciò un bacio sulla guancia veloce, aveva portato il pranzo in delle buste e le appoggiò nel mio tavolo per poi sedersi.
"Come stai?" disse titubante e si vedeva che ero chiaramente nervosa, mi legai i capelli facendo spallucce e sospirai.
Non dovevo mentire, era la mia migliore amica.
"Sono così stanca." dissi facendo un punto della situazione della mia vita in questo momento e non era giusto niente.
I miei obbiettivi? A quel paese.
Mi sentivo una persona vuota, persa nel suo caos interiore che non si dissolveva.
"Puoi cambiare ogni singola cosa se lo vuoi Zule, meriti di meglio. Meriti di stare bene e se non sei soddisfatta della tua vita fai qualcosa per migliorarla." disse seria e ci guardammo negli occhi, serrai la mascella incominciando ad apparecchiare dato che dovevo andare al night club per allenarmi.
"Dimitri è un pezzo di merda, lo sai? Mi impedisce di vedermi con Macarena, ho dovuto allontanarla perché ho una paura fottuta di mettermi nei casini, e magari potrebbe farle qualcosa." dissi spiegandole la situazione e la gitana si alzò afferrando la mia mano dolcemente, stava per piangere.
Mi voleva troppo bene.
"Macarena? Non mi hai parlato di lei." disse a bassa voce quasi con rimprovero e sorrisi mordendomi il labbro inferiore.
Le raccontai ogni singolo dettaglio ed era sconvolta, non si aspettava che avessi fatto una
cosa del genere con un'imprenditrice.
"Ci ho parlato qualche giorno fa, ed era preoccupata per come ti sei comportata lo sai? È una donna fantastica, si vede che ci tiene a te." disse risedendosi e incominciammo a mangiare in silenzio, non le risposi assorbendomi queste parole e mi ero comportata
male.
Non avevo scelta.
"Hai gestito ogni brutta giornata, ti sei alzata e ci hai riprovato. Hai combattuto demoni interiori di cui la gente non sapeva nemmeno. Eppure, nonostante tutto questo, hai comunque trovato il tempo per guarire e hai trasformato il tuo dolore in crescita. Ci sono voluti coraggio e forza. È tempo di darti più credito." sbottò alzando le braccia per vari secondi e le riappoggiò nel tavolo mentre mi venivano in automatico le lacrime agli occhi, perché capiva sempre tutto.
E mi sbatteva la verità in faccia ogni volta.
"Cosa dovrei fare?" dissi bevendo dell'acqua fresca e gli occhi neri di Saray erano sui miei e dentro di me sentivo una tensione innata.
"Devi smetterla." disse appoggiando la forchetta nel piatto facendo rumore e mi bloccai
pure io, letteralmente sconvolta.
"Devi smetterla di farti condizionare da un'uomo, se vuoi quella donna e vuoi sceglierla fallo e basta dannazione. Non puoi continuare a soffrire così, non puoi fare ciò che non vuoi. Io ho visto come ti guardava, non ti vuole solo fisicamente." continuò furiosa e mi afferrai la testa tra le mani appoggiando i gomiti sul tavolo respirando molto profondamente.
Istintivamente mi sentivo che Saray aveva ragione dopotutto, come biasimarla.
La tua intuizione non mente mai, sa quando qualcosa non va.
Fidati di ciò che dice sull'energia e sui segnali che ricevi da persone e luoghi.
È la tua guida e protezione divina.
"Abbiamo due vite diverse, io non sarò mai alla sua altezza perché lei è troppo. Non voglio che si complichi la vita." conclusi non lasciandola continuare e afferrai il mio telefono facendole vedere una cosa.
"Che figlia di puttana sei? Grandissima." mi disse facendomi scappare un sorriso e bloccai lo schermo riprendendo a mangiare.
Avevo buttato il post con il suo numero, ma mica le avevo detto che..

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