macarena's pov.
La morte abolisce il presente e il futuro.
Ma il passato dei morti si fa enorme, incommensurabile, pieno di dettagli nuovi.
In mezzo alla vita accade che la morte venga a prendere le misure dell'uomo.
Quella visita si dimentica e la vita continua.
Ma il vestito si cuce in silenzio.Sono una donna che si sa difendere.
Pratico tantissimo sport, faccio attività fisica e avendo da poco iniziato un nuovo percorso di Muay Thai applicai una tecnica precedentemente insegnata dal mio maestro e mi liberai dalla presa di questa persona che mi stava assalendo, ribaltando successivamente le posizioni.
Non potevo credere ai miei occhi.
"Che cazzo di problemi hai?" urlai furiosa e Zulema mi intimò di abbassare la voce, gemette dal dolore per il polso dato che glielo avevo girato e aveva le lacrime agli occhi, mi aveva raggiunta e si era addirittura cambiata con abiti più semplici.
Stanotte tutto stava succedendo velocemente e il mio cervello era in tilt.
"Dobbiamo allontanarci dal locale, molto velocemente perché le mie colleghe sanno che un taxi è venuto a prendermi a causa di un'indigestione. Macarena, muoviti cazzo e andiamo via." disse pregandomi quasi e annuii, afferrai la sua mano intrecciando le nostre dita e i miei tacchi facevano un rumore assordante, la mora intanto alzò il suo capotto infilandoci i capelli lunghi all'interno e individuai Taylor in lontananza.
"E quello chi cazzo sarebbe?" la sentii dire fermandosi e la tirai, sbuffai dicendole che era il mio autista e si fermò proprio davanti a noi, aprii lo sportello sedendomi al volo e l'araba mi raggiunse subito guardandosi poi attorno tramite i finestrini.
"Sembra tutto tranquillo." mormorò a bassa voce e mi sfregai le mani dal freddo, mandai un messaggio veloce ai miei amici avvisandoli, cosa stava accadendo?
Tutto ad un tratto Zulema aveva deciso di rompere questo ciclo pericoloso?
Qualunque cosa stesse succedendo una sensazione in me mi soffocò, dovevo in qualche modo d'ora in poi proteggerla perché una piccola parte di me teneva a lei.
Non volevo che rischiasse quando potevamo fare le cose in modo serio.
"Halo." sussurrò avvicinandosi al mio viso facendomi tornare alla realtà e le regalai un sorriso così felice che sussultò nel vederlo, prima che mi potesse baciare però l'allontanai di poco facendomi desiderare un pochino, dando il via alla nostra passione di nuovo.
"Facciamo tutto con calma, una volta che arriveremo a casa beviamo qualcosa e ci rilassiamo nel mio divano in soggiorno, poi ti riaccompagno che ne pensi?" le proposi incrociando le gambe ed erano quasi le due del mattino, Zulema sorrise guardando la mia coscia scoperta e ci passò molto lentamente le dita.
"Sì hai ragione, ho propria voglia di rilassarmi. Senza fretta dato che mi sento molto, ma molto stanca per averti rincorsa." disse stuzzicandomi e le sussurrai un "vaffanculo" scuotendo la testa, la città era viva, tutto scorreva e le luci illuminarono il suo viso risaltando i suoi occhi verdi che sembravano nero pece.
"Promettilo, faremo le cose con razionalità mhm?" le proposi porgendole la mano e arricciò le labbra stringendola molto forte, ci guardammo negli occhi consapevoli del fatto che avremo mantenuto eccome queste promesse dato che eravamo due donne adulte.
E invece..
La mia schiena andò a sbattere così forte contro la porta che si creò un tonfo assurdo, le labbra di Zulema erano contro le mie e la sua lingua avvinghiata nella mia.
Ed eravamo solo sulla mia porta principale, inutile dire che appena vide la mia villa aveva spalancato la bocca incantata dicendomi che sembrava una reggia da fuori.
Però una volta scese dalla macchina, penso di non aver mai percorso così velocemente il viale e ritrovarmi dopo mezzo secondo contro la mia porta.
Il silenzio della notte era spezzato dai nostri ansimi che si scontravano e dai nostri baci che aumentavano man mano che il tempo scorreva, la graffiai dappertutto strappandole un gemito di dolore e in tutta sua risposta morsicò il mio labbro inferiore.
Baci.
Morsi.
Sorrisi nascosti.
Il suo profumo.
Ma soprattutto, il suo sapore.
Entrammo dentro in casa senza smettere di baciarci e mi staccai dalle sue labbra, afferrai nuovamente la sua mano trascinandola per le scale intimandole di non fare rumore anche se Olivia e Klaus avevano la loro camera alla fine del corridoio mentre la mia era in un'altro piano però prevenire è meglio che curare in questi contesti.
Notai fin da subito di come Zulema studiò ogni centimetro del mio mondo, i suoi muscoli erano rilassati e i suoi baci più passionali man mano che camminavamo.
"Quanta lussuria, ho paura di toccare le cose." bisbigliò terrorizzata e risi, salimmo gli ultimi gradini e lei era alle mie spalle che si guardava attorno curiosa ma essendoci buio non riusciva chiaramente a vedere tutto.
E poi mi guardò mentre toglievo il mio capotto e i suoi occhi squadrarono ogni centimetro del mio corpo, si morse delicatamente il labbro inferiore e una volta arrivate in camera mia chiusi la porta e accesi le luci soffuse in modo tale che potessi vederla.
"Oh, wow." disse sorpresa, a dir la verità la mia camera non era così tanto particolare, era semplice e ovviamente l'arredo era di ultima generazione rigorosamente bianco e alcuni mobili e la testata del letto erano di un nero opaco molto intenso.
Così profondo.
Quadri sparsi di molti pittori famosi, foto mie e dei miei amici, un bagno privato grande quasi la camera e una cabina armadio enorme come il mio salotto al piano inferiore.
"Il mio Olimpo, Eva." sussurrai posizionando le mani sulle sue spalle e la spinsi facendola sedere sul mio letto, mi guardò male e con la mano toccò la superficie morbida facendo un piccolo salto per constatare quanto fosse morbido il materasso.
Dalla mia camera si vedeva la piscina illuminata e Zulema ne era in balia, c'era un balcone normale con un piccolo gazebo sopra e un divano con un tavolino che usavo per appoggiare il mio bicchiere di vino per rilassarmi in completa solitudine e meditare.
Sì, amavo tantissimo casa mia ma vedere lei così innocua era esilarante quindi mi rilassai eccome grata ad averla al mio fianco, per stanotte.
Si tolse il capotto lanciandolo sopra al mio nella piccola poltrona situata al lato della stanza e mi osservò dal basso, mi posizionai davanti a lei e accarezzò la mia coscia scostando il mio vestito mentre io tracciavo le sue spalle.
Era rimasta con il completo con la quale si era esibita e la guardai con un pizzico di rimprovero negli occhi, le lasciai tutto il tempo del mondo per ambientarsi con un autocontrollo addosso mai visto prima.
Stava toccando la mia pelle, il suo respiro era così calmo e poi alzò la testa guardandomi con quei suoi occhioni immensi aprendo le gambe in modo tale che potessi infilarmi in mezzo e appoggiò la guancia sul mio ventre piatto respirando profondamente.
Accarezzai i suoi capelli morbidi molto piano, con una delicatezza che nemmeno io sapevo di avere dentro di me e rimanemmo così per vari minuti, stringendoci.
"C'è silenzio, niente musica. La mia mente è finalmente un pochino in pace." disse con un tono di voce stanco, le mie carezze diventarono ancora più lente e mi abbassai catturando le sue labbra in un bacio ricco di passione.
Mi infilai come niente tra le sue gambe e baciai il suo collo facendole rilasciare dei sospiri spezzati e abbassò la cerniera del mio vestito per affondare pianissimo le unghie, facendomi capire che tutto questo le piaceva.
Poi, le sue mani scivolarono nei miei fianchi e prima che potesse ribaltare le posizioni scossi la testa facendomi scappare una risata che la fece innervosire un pochino.
"Nel mio letto comando io, tu hai le tue regole? Io ho le mie." sussurrai togliendo lentamente il mio vestito, rimasi in intimo e l'araba sussultò guardandomi male, posizionò un braccio sotto alla sua testa e si tolse i tacchi gemendo dal dolore.
Chissà per quanto tempo li aveva addosso, doveva essere straziante ma non mi importava che li avesse sempre con me perché era alta comunque.
"Solo perché ho voluto infilarmi qui, finalmente aggiungerei, non ti da il diritto di trattarmi come se fossi tua perché non lo sarò mai al 100%, bionda." disse con un tono di voce autoritario e scoppiai a ridere, sganciai i suoi jeans un pochino larghi e passai un dito sul suo ventre scendendo sempre di più, il suo intimo era un qualcosa di estremamente illegale e glieli tolsi squadrando le sue gambe nude, così perfette.
In questo momento amavo la mia vita.
"Quanto sei polemica, Zahir?" sussurrai ritornando sopra di lei posizionando le mani ai lati della sua testa e mi disfai l'acconciatura velocemente, i capelli mi caddero in avanti ed era talmente bella mentre mi fissava dal basso mordendosi il labbro inferiore.
"Polemica? Realista." disse alzando la testa e mi rubò un bacio, alzai gli occhi al cielo e tracciai il suo seno sfiorando i piercing nei suoi capezzoli strappandole un ansimo.
"Noiosa." dissi rubandole un bacio anche io e le nostre labbra si incollarono inevitabilmente, mi rilassai sul serio questa volta e inspirai il suo profumo focalizzandomi su come toccava il mio corpo con un passione assurda.
Sapeva cosa mi piaceva, sapeva dove toccare e strinsi la sua coscia inchiodandola sul mio bacino tracciandola poi con le mie dita, i suoi baci erano ricchi di fuoco e non volevo assaggiare le labbra di nessun altro se non le sue.
Solo ed esclusivamente le sue.
"Stanotte sei mia invece, e se oserai dire il contrario dovrò ucciderti." la minacciai sottovoce e si bloccò guardandomi scioccata, sorrisi contro le sue labbra per la sua espressione dato che la vedevo bene e afferrò il mio viso.
"E come mi uccidi? Sentiamo." disse sfidandomi con un velo di malizia negli occhi e intanto stava sganciando lentamente il mio reggiseno, liberò i miei seni e ci appoggiò entrambe le mani stringendo con i palmi delle sue mani.
"Pensavo fosse ovvio, di baci, così." dissi infilandomi tra il suo collo e la clavicola e le lasciai baci infiniti strappandole una risata, sorrisi anche io nel sentirla così serena quindi ne approfittai per godermi questo suo lato e bearmi del suo profumo.
Ero drogata.
Delle energie che emanava, tutta la sua persona così autentica.
Zulema non la trovavi ovunque e mi piaceva tantissimo la sua diversità.
Baciai ogni millimetro del suo collo scoprendo altri piccoli tatuaggi e salii verso la sua mascella, dimenticavo che potevo baciarla ora e mi attaccai alle sue labbra accorgendomi che aveva le braccia sopra alla sua testa pacifica come non lo era mai stata.
Percepii non so quanti sorrisi sulle mie labbra e glieli baciai tutti.
Erano sorrisi felici, pacifici, calmi, forse sorrideva per il fatto che nonostante tutto aveva fatto la scelta più giusta venire qui, stare con me perché voleva sentirsi al sicuro.
Si mise seduta di scatto facendomi sussultare e circondò con le braccia i miei fianchi baciandomi il seno e afferrando un mio capezzolo con le labbra facendomi gemere.
Ero seduta sopra di lei in mezzo al letto e toccai il suo viso delicatamente mentre era occupata a generare un piacere che man mano cresceva tantissimo facendomi portare la testa all'indietro e gemere ad alta voce.
"Macarena, mi vuoi?" disse mettendomi alla prova e con il labbro inferiore tra i denti la guardai mentre il mio bacino si muoveva alla ricerca di un piacere più forte, poteva accontentarmi ma forse.. aveva solo bisogno di certezze.
Non mi aveva mai fatto una domanda così specifica.
"Sì Zulema, senza ombra di dubbio io ti voglio da morire." dissi diretta come sempre e le lasciai un bacio sulle labbra, sentivo fuoco ovunque e graffiai la sua schiena attaccandomi al suo corpo, i nostri bacini si muovevano all'uniscono e solo l'intimo ci separava ma dopo aver tolto il suo reggiseno, il mio cuore combaciò con il suo.
Era una cosa unica.
La passione invece, beh, quella era sempre presente e questo era un sesso fantastico.
Sentivo i suoi sospiri di piacere infrangersi con i miei, le sue mani stringermi così forte che avevo il terrore mi lasciasse il segno, le sue unghie tracciare la mia pelle.
Le labbra mi facevano un gran male perché amava mordermi, farmi sentire un pizzico di dolore e urlarmi tutto il suo volere, però subito dopo mi baciava perché non riusciva a farmi provare solo una cosa del genere.
I suoi occhi erano così accesi e aumentavano la loro intensità quando si scontravano con i miei, la mia eccitazione era ben evidente e la percepivo sul serio, il ventre mi faceva male e la stavo implorando così tanto di farmi sua che mi sorpresi.
"Che aspetti?" bisbigliai al suo orecchio e glielo morsicai appena, ripetutamente, con una dolcezza quasi commovente e poi baciai le sue labbra rendendole sempre più mie.
"È bello vederti cedere ma nonostante tutto percepire nell'aria una potenza così intrinseca che non mi fa avere il coraggio, di fotterti come si deve." disse alzando il mio viso per guardarmi e non poteva fare sul serio, mi aveva rifiutata per parecchio tempo, mi ero donata ad un'altra per dimenticarla e ora faceva la figlia di puttana?
Mi bloccai osservandola e prima che potesse accorgersene, afferrai la sua gola mettendola sotto di me facendole sgranare gli occhi dalla sorpresa.
Tentò di staccarmi ma ero forte anche io quando mi ci mettevo, chi cazzo aveva il potere qui nel mio impero? Assolutamente io.
"Hai finito?" dissi sgridandola appena stanca di aspettare e Zulema sorrise divertita, ci fissammo nel cuore della notte e la sfidai con lo sguardo come non avevo mai fatto facendola scattare come niente.
Neanche a lavoro usavo tutta questa tenacia e lei essendo una persona che sapeva osservare e non basarsi sulle apparenze sapeva di cosa avevo bisogno quindi, capovolse le posizioni mettendomi sotto di lei e mi sorpresi per la sua forza, per il suo dominio.
Ma già dal locale mi aveva fatto capire, che questa sera non avrebbe ceduto.
Scese dal letto, afferrando in contemporanea la mia caviglia e mi scappò un urlo per come mi trascinò al bordo facendomi tremare come non mai, si inginocchiò come fece il primo giorno che ci incontrammo e mi guardò dal basso.
"Non ho neanche incominciato, di solito sei così esigente con i tuoi clienti?" disse alzando la mano e percorse tutta la lunghezza del mio clitoride con l'anulare tramite la stoffa dei miei slip rigorosamente in pizzo, portai la testa all'indietro gemendo e l'araba usò ogni metodo possibile per non farmi chiudere le gambe.
"Molto esigente, lo sono anche con chi mi porto a letto." dissi fulminandola con lo sguardo e mugugnò non trattenendo un piccolo ansimo eccitato, forse la mia autorità non le era indifferente e questo poteva essere un vantaggio per me.
"Due volte, che sono tra le tue gambe e se lei sarà disponibile ad un dialogo civile potrebbe forse.. essercene una terza." mi stuzzicò facendomi ridere sotto i baffi e infilò le sue dita esperte sotto i lembi dei miei slip, li abbassò senza toglierli giusto per farmi eccitare ancora di più e si avvicinò molto, ma molto lentamente.
Non l'avevamo mai fatto.
Lei non aveva mai fatto una cosa del genere, baciò proprio il mio punto più bisognoso delle sue attenzioni e me le diede tutte affinché mi sentissi appagata, le sue labbra erano la mia rovina e i miei muscoli erano così contratti che sentii dolore.
"Guardami." le ordinai stringendo i suoi capelli in un pugno e alzò lo sguardo puntandolo al mio, continuò a baciarmi senza interrompere il nostro contatto visivo e la lasciai fare colta da una curiosità improvvisa: stavamo facendo cose nuove, quindi automaticamente mi stava mostrando nuove parti di lei che certamente, avrei analizzato con cura.
La osservai dall'alto, i muscoli delle sue spalle contratti, emanava un'energia assurda grazie anche alle sue doti seduttive che si cristallizzava in forza e come diavolo faceva ad essere così tranquilla mentre io a momenti soffocavo?
Si spostò nel mio interno coscia, lasciandomi proprio un morso nell'inguine e scattai in alto facendola sorridere, ero il suo dolce e mi stava assaporando lentamente.
Il mio desiderio per lei? Stava raggiungendo un limite pericoloso.
Chiusi gli occhi nuovamente, concentrandomi sulle sue labbra così bisognose di essere nutrite perché sembrava persa nel deserto senza un briciolo di acqua.
Lasciai scivolare la mia mano dal petto e sfiorai con le dita il mio seno di proposito, tanto percepivo il suo sguardo addosso trapassarmi interamente l'anima.
Feci per togliermi gli slip ma mi bloccò afferrandomi per i polsi facendomi distendere nuovamente in tutta la mia lunghezza, la guardai dal basso rendendomi conto che ero più piccola rispetto a lei fisicamente e mi sentivo tantissimo protetta.
"Sei sicura? Sennò mi rivesto e ti accompagno a casa Zulema." dissi ad una certa colta da un momento di lucidità dato che aveva gli occhi più cupi del solito ma era impressionante come avesse le pupille dilatate, non aveva smesso per un secondo di squadrarmi dalla testa ai piedi ripetutamente e sospirò abbassando la testa pensierosa.
"Io devo solo sapere, se stai bene in questo momento. Se sei sicura di rimanere qui stanotte e puoi stare tranquilla. Assoluta riservatezza da parte mia, pure da parte del mio personale e se hai bisogno di qualcosa, puoi dirmelo." aggiunsi afferrandole il viso saldamente giusto per darle certezze ed ero consapevole del fatto che c'erano delle regole da rispettare, ma eravamo a casa mia e qui incombeva la sincerità assoluta.
Volevo che si fidasse di me, nient'altro.
Mi guardò per vari secondi senza dire una parola e poi mugugnò annuendo, si infilò nell'incavo del mio collo e sospirai di sollievo alzando il lenzuolo per avvolgerla ancora di più a me e accarezzare la sua pelle così liscia, tantissimo profumata che sapeva di lei.
Circondai la sua vita con le mie gambe dato che era infilata in mezzo impeccabilmente e se pensavo a quante persone si dannavano per vedermi nuda, stare nel mio letto o ricevere anche un minimo della mia attenzione mi scappava un sorriso divertito.
Zulema mi lasciò dei baci intanto facendosi scappare qualche gemito di piacere a causa del mio tocco dolce nei suoi muscoli tesi e chissà quanto si allenava quindi ne approfittai e la toccai dappertutto scendendo lungo i suoi glutei meravigliosi che strinsi.
"Sto bene, però mi prometti che non ti preoccuperai per me d'ora in poi?" disse piano ad una certa e alzò la testa per guardarmi, aveva di poco il trucco colato e tolsi una ciocca dal suo viso mettendola dietro al suo orecchio, annuii ed era incredibile come si lasciasse andare con me.
Neanche si sforzava a togliere giù le maschere, non rimaneva incollata al suo ruolo al 100%, probabilmente casa mia le dava quella sicurezza di cui aveva bisogno.
"Promesso tesoro, dammi un bacio." dissi indicandomi le labbra e si avvicinò sorridendo ma poi si fermò e i suoi occhi brillavano nell'osservare i miei, era bellissimo vederla da vicino in questo modo e il suo accenno di rughe mi faceva impazzire.
Volevo vederla da struccata.
"Anche dieci." disse attaccandosi alle mie labbra e la passione riemerse, mettemmo da parte questo piccolo momento dolce, la donna sopra di me intrecciò le dita con le mie facendo diventare questo bacio ancora più passionale.
Nel mentre che le nostre lingue erano impegnate a intrecciarsi l'altra mano la usò per togliersi gli slip facendo la stessa cosa anche con i miei, mugugnai nella sua bocca sentendo le sue dita farsi strada tra le mie gambe e afferrai il suo gomito spingendolo con prepotenza, affinché entrasse dentro di me.
Ci guardammo negli occhi.
Mi osservava, incideva a mente ogni espressione facciale dal mio viso per rendersi conto di quanto diavolo mi facesse stare bene, di come amasse vedermi godere per merito suo.
Le sue dita erano impegnate a toccare ogni punto segreto che custodivo, aveva le chiavi e stava aprendo ogni singola serratura che incontrava lungo la strada.
Se il Diavolo ti bacia è perché lo vuole davvero.
Le sue labbra erano così magnetiche, non mi stancavo mai di averle contro le mie, mi sarebbe bastato anche baciarla per ore che sarei stata appagata lo stesso perché Zulema era seriamente la donna più attraente che avessi mai visto.
Avevano ragione i miei amici, era irraggiungibile ma lei aveva fatto in modo che io invece la raggiungessi per davvero.
Mi veniva da piangere per tutto quello che mi faceva provare ogni volta, era un qualcosa di talmente intrinseco e dannato che non poteva essere umano perché era autentico.
"Ti senti così bene, vero?" disse la mora guardandomi con un sorriso sulle labbra e durante il sesso, era così bello sentirsi dire una cosa del genere.
"Sì." mormorai ammettendolo così bene e la baciai, ma ad un certo punto mi scappò un urlo così alto per un punto che stava toccando e continuò proprio lì facendomi contorcere e lacerai la sua schiena aprendo ancora di più le gambe pronta a riceverla.
Connessione.
Questo percepivo.
Era un mix di cose che mi faceva stare bene, ed essendo una persona che non aveva una vita sessuale attiva come la sua, ammetto che avrei voluto continuare questo mondo con lei se me lo avesse permesso.
Sussurrai il suo nome, agitandomi ancora di più e realizzai che aveva il controllo proprio lei quando strinse la mia gola facendomi mancare l'aria, mi bloccò nel mio cuscino aumentando il ritmo con il suo braccio e una lacrima mi rigò il viso velocemente.
Appoggiai la mano sopra al suo polso esile, era la cosa più eccitante del mondo questo gesto da parte sua e non protestai perché amavo essere dominata così da qualcuno.
Zulema sapeva farlo sul serio.
Spalancai la bocca facendomi scappare altre urla e tremavo, per come i miei muscoli vibrassero ad ogni movimento del mio bacino, del suo, dei nostri uniti contemporaneamente che generavano solamente questo piacere folle.
L'orgasmo arrivò, non urlai il suo nome ma comunque morsicai il suo braccio lasciandole lievemente il segno dei miei denti, Zulema mi guardò sconvolta ma le lasciai subito un bacio sullo stesso punto sperando di alleviare un pochino il suo dolore.
Presi fiato, tracciando con le unghie tutta la sua colonna vertebrale e il mio dominio si accese per l'ennesima volta nel cuore della notte.
"Ancora, ne voglio ancora." dissi decisa e la donna sopra di me non se lo fece ripetere due volte, mi voltò di spalle facendomi mettere a pancia in giù e quelle stesse dita che prima erano dentro di me si infilarono nella mia bocca per farmi sentire il mio sapore.
Gemetti passandoci la lingua lentamente e l'altra mano finì nei miei capelli che strinse così forte facendomi sentire insignificante come non lo ero mai stata.
Insignificante ma decisa stanotte, non ero sazia di averla e mai lo sarei stata.
Non in questa vita almeno.
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red and blue lights
Action- ZURENA (gxg) 🔞 "Vorrei avere una notte indimenticabile, di quelle che ti lasciano il segno e che ti cambiano per davvero. Hai presente? Vivere per un attimo in una realtà che non è la tua?" Zulema Zahir è una delle stripper più conosciute nei lo...