Capitolo 12

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Dopo cena, Shirabu, Semi e Gaho si spostarono nel soggiorno per guardare un film tutti insieme, rilassati sul morbido divano color crema.

Era stata una cena davvero divertente. Semi si era messo a raccontare aneddoti divertenti di quando andava al liceo, includendo anche Shirabu in qualcuno di essi. Il castano si era ritrovato ad arrossire, più volte, così tanto da ricordare un peperone. Semi aveva riso nel vederlo in quel modo, e Gaho si era lasciato scappare tanti piccoli sorrisi.

Avevano mangiato gli spaghetti e le patate al forno, e con grande sorpresa Kenjiro aveva potuto constatare quanto fosse effettivamente bravo il suo amico a cucinare. Glielo aveva detto, anche, ed Eita si era limitato ad annuire con le guance tinte di una leggera tonalità di rosso.

Ora, nel divano, i tre si ritrovarono vicini a guardare la tv. Gaho era seduto sulle gambe di Semi, la testa contro il suo petto, gli occhi socchiusi e l'aria esausta. Il piccolo stava cercando di rimanere sveglio il più possibile, e Shirabu gli lanciò un'occhiata intenerita.

Anche Semi aveva l'aria un po' stanca, o forse annoiata. Non sembrava granché entusiasta di guardare Il re leone.

Abbassò lo sguardo su Gaho, che ormai si era bellamente perso nel mondo dei sogni. Respirava piano, e il suo petto si muoveva lento sotto il pigiama giallo con i leoncini.

«A quanto pare aveva già deciso di vedere questo film.» gli sussurrò Shirabu, e Semi fissò il pigiama, ridacchiando piano.

«Oh, non dirlo. Ogni sera vuole guardarlo, anche se poi finisce per addormentarsi dopo neanche un'ora di film.» rispose Semi, accarezzando i capelli neri del bambino.

«Immagino sia il suo film preferito.»

«Be', Simba è uno tosto. Un bel modello, per i bambini.»

Shirabu inarcò un sopracciglio, divertito. «Stai dicendo che i bambini dovrebbero imitarlo? Tipo... il suo essere testardo e la brama di vendetta contro lo zio?»

Semi avvampò. «Non esageriamo ora.»

Shirabu rise sottovoce, e Semi lo imitò, alzandosi poi con il bimbo in braccio. Lo teneva stretto, la testa di Gaho adagiata contro la sua spalla.

«È meglio se lo metto a letto. Dammi cinque minuti e ci sono.»

Shirabu annuì, osservando il grigio da sopra lo schienale del divano. Lo vide scomparire nel corridoio, e tornò a guardare la tv, ascoltando in silenzio i versi della canzone di Simba e Nala.

E l'amor avvolgerà, i sogni e la realtà...

«Tutto okay.» Eita uscì da corridoio, scavalcando il bracciolo del divano e tornando a sedersi accanto al castano. Kenjiro rise, mettendosi subito una mano davanti alla bocca per non fare troppo rumore.

«Non preoccuparti.» lo rassicurò il grigio. «Gaho è un vero dormiglione. Non lo sveglierebbe nemmeno Simba in persona.»

«Se lo dici tu.» lo prese in giro l'altro.

Eita scosse la testa, stiracchiandosi e poggiando i piedi sul tavolino davanti al divano. Prese a passarsi una mano tra i capelli, afferrando il telecomando per uscire da Disney+.

«Che dici, ci guardiamo qualcos'altro? Un fantasy? Un horror?»

Shirabu lanciò uno sguardo al telefono, sorpreso dell'ora. Si erano già fatte le 9 di sera.

«Uhm, non so, è già tardi.» rispose, riponendo il telefono sul tavolino. «E poi non mi piacciono gli horror.»

«Che? Scherzi?» Semi lo squadrava. «Come fai a dire che non ti piacciono? Ne hai mai visto uno?»

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