Cap. VIII

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Bussai alla porta di Serena, lei mi aprì tutta assonnata, c'erano ancora le tapparelle chiuse quindi sicuro si era appena svegliata.

"Buongiorno amore, come stai?" Le chiesi abbracciandola.
"Boh credo che mi verrà su tutta la festa di ieri, tu?" Mi rispose ridendo, io la guardai e le dissi "Voglio sapere tutto" lei mi puntò un dito contro.
"IO voglio sapere tutto, sei tu che hai dormito con un ragazzo" farfugliò, marcando bene la parola "Io".

"Dai cambiati che andiamo a fare colazione giù" cambiai discorso.

Mi fece entrare; prese dei vestiti e si avviò verso il bagno, io intanto aprii le finestre e le tapparelle per far entrare un po' di aria.

"Sono pronta, possiamo andare" mi stupisco sempre per quanto poco tempo ci metta a prepararsi.
Avrà i suoi segreti...

Questa volta prendemmo le scale perché l'ascensore era occupata, erano infinte, mai più.

"Buongiorno Amanda" la guardammo intenta a scrivere qualcosa al computer.
"Ciao ragazze, buona giornata" ci sorrise.

Una delle ultime libere, tra pochi giorni inizieranno le lezioni...

"Ti porto in un bar, vicino al centro" la guardai stranita, non avevo voglia di camminare e lei lo sapeva.
"Dai Clo cavolo, fidati di me, sono 5 minuti neanche"
Aveva ragione perché in meno di 5 minuti ci trovammo davanti.

Ordinammo due cappuccini e due brioches, io alla marmellata e lei al cioccolato.
Erano davvero molto buone, ed il cappuccino aveva molta schiuma, come piaceva a me.

Sere salutò qualcuno, mi girai verso la vetrata e vidi il suo amico, Duccio, con un altro ragazzo, credo fosse uno dei loro amici che c'erano al ristorante e al bar, me lo ricordo per i suoi capelli lunghi biondi.

"Andiamo a salutarli?" Mi chiese lei, non potevo dirle di no quindi pagammo e poi ci ritrovammo a parlare con Duccio, l'altro ragazzo penso se ne fosse andato.

"Ma dov'è andato Pietro?" Disse Serena, credo lo avesse conosciuto la sera prima...
"È andato di là, nel negozio di abiti eleganti perché doveva prendere un completo elegante per la laurea di sua sorella, mi ha detto di andare da lui poi, volete venire con me a consigliarli qualcosa?" Ci chiese, Sere mi guardò pregandomi, l'accontentai.

Ci diressimo all'interno di un elegantissimo negozio maschile di abiti da cerimonia.
Lo vidimo con un ragazzo che gli stava consigliando qualcosa, ci vide e ci fece segno di avviarci verso di lui.

Indossava un pantalone elegante nero con sopra una camicia bianca leggermente sbottonata, gli stava molto bene.

"Pietro ti stanno benissimo questi vestiti" disse Serena. Io non potei fare altro che confermare.
"Confermo" mi scappò, lui si girò verso di me e mi sorrise.

"Sei la ragazza del ristorante vero? Io sono Pietro" mi porse la mano gentilmente.
"Si esatto, Chloe piacere" gli sorrisi.

"Dai sbrigati che poi andiamo a pranzo con loro" gli disse Duccio, facendolo agitare;
io guardai Sere che mi fece una faccia molto contenta, era innamorata ormai.

"Se volete andare a fare un giro io vi raggiungo dopo" Sere mi guardò e capii subito che voleva stare da sola con Duccio, quindi da brava amica che sono mi girai verso Pietro e gli dissi
"Se vuoi posso rimanere io con te, loro possono andare" gli feci l'occhiolino per fargli capire che volevano stare un po' da soli e lui scoppiò a ridere, gli mimai con le labbra un "Dai" .
"Va bene, ci vediamo dopo" rispose.
Sere mi guardò e mi ringraziò silenziosamente.

"Quindi che hai deciso?" Gli chiesi dopo essersi provato già 4 completi.
"In verità aspettavo una tua recensione"
"A me piaceva il primo, camicia bianca e pantaloni neri, con il secondo sembravi un pinguino, il terzo eri troppo troppo elegante, credo debba apparire tua sorella non tu e l'ultimo troppo tamarro, camicia nera bocciata." Dissi d'un fiato.
"Tremendamente onesta, mi piace" mi disse sorridendo.

Pietro si ricambiò ed uscì dal camerino.

"Quindi quale prendi?"
"Il primo, ascolto il tuo consiglio"
"Fai bene fidati, stavi molto bene"
"Grazie" mi sorrise.

Usciti dal negozio andammo verso la sua macchina che stava al di là della strada,  mise le borse nel bagagliaio e si girò verso di me.

"Che vuoi fare ora? Penso che gli altri vorranno stare ancora un po' da soli" mi disse con uno sguardo malizioso.
"Non lo so, sono le 13, io in verità ho un po' fame, tu?"
"Anche io, dove vuoi pranzare?" La domanda più attesa.
Odio decidere io cosa fare, non ho mai idee.
"Ti ribalto la domanda perché non ho idee, non conosco molti posti a Firenze" cercai di sviare la domanda.
"Allora andiamo a casa mia, ti faccio una pasta eccezionale, ci stai?"
"Si"

Salimmo in macchina, diretti a casa sua, circa a 20 minuti mi disse;
In viaggio credo che mi mancava poco dall'addormentarmi, ero stanchissima.

                                       "Il percorso è complicato, ma la meta è stupenda."

————
XOXO

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