9. avevi detto che mi amavi

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pov's Rebecca

sto camminando per i corridoi a caso senza un senso logico.
dopo quello che jenny mi ha raccontato sono rimasta scioccata, non voglio che rivolga più la parola a brandon.

"allora? oggi andremo a quella gara illegale dell'altra volta?" sento dire da brandon rivolto a suo fratello, che cazzo sta succedendo?
"si , oggi gareggiamo una volta tu e una volta io giusto?" domanda devin al fratello e lo vedo annuire.

il mio primo pensiero dopo aver sentito queste parole? jennifer.

corro da lei a dirle tutto.

"jennifer" la chiamo
"oi dimmi"
"ho sentito da devin e brandon che oggi andranno ad una gara illegale, di moto" dico con il fiatone , il suo sguardo sembra sapere già tutto
"ah si?" dice con una voce per nulla convincente, ok lei sa tutto
"jenny!? tu sai tutto?" grido sottovoce
"emh, ci sono andata una volta ma nulla di che" dice guardandosi intorno
"ok ok non importa, io e te oggi andremo lì" dico "ah e non voglio sentire un no, verrai e basta" aggiungo, alza le mani in segno di difesa "okok ci vediamo da me alle sette" dice dandomi il cinque.

entriamo in classe e ci sediamo ai soliti posti.

⭐️

sono appena arrivata a casa di jenny consapevole di dover inventare una scusa fantastica. suo fratello è davvero protettivo.

"ei jenny" dico entrando in camera sua con in mano il vestito che indosserò è nero con uno spacco sulla gamba.
già so che jenny si vestirà con dei pantaloni e un top ma ci sta dai, è stupenda sempre.

"siamo sicure di andare?" domanda jennifer andando a prendere un paio jeans a zampa con un top argento tutto brillantinato.

"sicurissime, non ci tireremo indietro adesso" dico convinta.

ci vestiamo e siamo stupende già così.

"mi faccio una coda alta con lasciando uscire due ciuffi davanti?" domanda jenny
"si ma tu stai bene con tutto" le dico dandole il cinque.

io mi faccio i boccoli.

ci mettiamo entrambe degli orecchini non tanto grandi a cerchio.

"dove andate?" domanda blake
"cazzi nostri" rispondo
"nessuno a chiesto a te, voglio sapere dove va mia sorella" ribatte
"ah ma hai parlato al plurale" lo prendo per il culo, sta volta mi ignora
"quindi? dove vai" dice scandendo le parole
"vado ad una festa per bambini, io e reb facciamo le babysitter come atto di volontariato , non prenderemo soldi" dice pensando a tutto, questa è la scusa perfetta.

usciamo di casa e siamo perfette, siamo le più belle.

entriamo alla festa e ciò che vediamo è sconvolgente, brandon che si sta baciando cinquanta ragazze diverse una dopo l'altra.

io e jenny ci guardiamo e lei più che disgustata è arrabbiata.

pov's jennifer

quel coglione pensa solo alle ragazze, se potessi gli tirerei un pugno così forte da farlo cadere a terra.

lasciamo perdere brandon.

mi giro ed il mio cuore si spezza.

c'è devin che si sta baciando con dafne.
non ci posso credere. una parola mi suona in testa vendetta.

dafne si gira verso di me e fa un sorrisetto soddisfatto. quella brutta puttana.

brandon si accorge che qualcosa non va infatti guarda prima me e poi lei e poi devin , è scioccato quanto me.

non vedo più Rebecca, non so dove sia.

"ei sei una splendida ragazza" dice un ragazzo un po' alto e robusto, non mi sembra affidabile non mi voglio avvinare a lui
"no grazie, vattene" dico cercando di allontanarmi ma non ci riesco mi prende per la vita violentemente e non riesco ad andarmene
"allontanati" gli grido contro dandogli piccoli pugni al petto
"così mi ecciti" dice lui, mi sono infilata in un guaio.

"lasciami" grido.

però poi lui cade a terra, sembra che abbia ricevuto un pugno, anzi lo ha ricevuto.

mi giro e dietro di me trovo brandon.

lui mi prende per il polso e mi porta alla sua moto.

"come stai?" domanda
"abbastanza bene" rispondo
"sei un incosciente jennifer, quello lì è Athos uno dei cattivi più pericolosi della città, dopo di me ovviamente. comunque ritornando al discorso sei una stupida jennifer, non ti voglio più vedere in questo posto, hai capito!?" grida , ma che cazzo vuole
"questa è la mia vita , faccio quello che mi pare" ribatto facendoli un dito medio.

non mi faccio dare ordini da nessuno tantomeno da brandon.

"non ci sarò sempre io ad aiutarti, ora sali, ti porto a casa" dice mettendosi sulla moto
"Rebecca?" domando
"l'ho fatta portare a casa con un ragazzo che ha conosciuta sta tranquilla".

mi accompagna a casa.

"grazie" dico "per aiutarmi sempre" aggiungo, li lascio un abbraccio.
"prego mon étolie" dice andandosene.

odiare non vuol dire amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora