14. non lo farei mai

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pov's leo

mi alzo dal letto, ogni risveglio è orribile perchè io amo dormire, se potessi starei tutti i giorni sul letto.

vado in camera di axel mezzo addormentato e trovo pure Giulio.

"la bella addormentata si è svegliata?" domanda retoricamente axel prendendomi per il culo

"sempre a scherzare tu eh? coglione" rispondo bruscamente

"dai fratello, si scherza" dice avvicinandosi per darmi una pacca alla spalla ma poi qualcosa lo blocca

"che ti prende?" domando bloccandomi

"e che puzzi, vatti a fare una doccia" risponde ridacchiando con Giulio

"bastardi" mormoro andando in bagno per farmi una doccia.

apro il rubinetto nell'acqua tiepida, la lascio riscaldare alla temperatura perfetta e subito dopo mi svesto.

dopo aver tolto tutti i vestiti entro in doccia con un piede ma mi brucio.

"cazzo"
l'acqua è bollente.

giro il rubinetto per farla un po' più fredda e finalmente la temperatura è giusta.

entrato in doccia lascio scivolare i miei ricci giù bagnati dall'acqua, prendo lo shampoo e lo spalmo bene sui capelli così da lavarli.

la cosa a cui tengo di più? i miei capelli.
ricci dorati.

finita la doccia esco e avvolgo l'asciugamano andando a chiudermi in camera.

prendo dei jeans e una maglietta bianca.

mentre mi sto vestendo mi arriva una chiamata da un numero sconosciuto.

«pronto?»
«sono noah, amico di tobias. ti vuole ora al parco, deve parlarti»
«quindici minuti e sono lì» dico attaccando la chiamata.

so già cosa vuole ma non ho intenzione di ridargliela.

"dove vai?" domanda Giulio vedendomi mettere le scarpe
"esco con degli amici" dico semplicemente e vedo che lui è axel si lanciano delle occhiatacce di disapprovazione, so che tanto ci crederanno perchè sono fatti così, i primi dieci minuti pensano a tutto e subito dopo fanno finta di nulla.

messe le scarpe prendo le chiavi di casa ed esco.

cammino in direzione del parco ed arrivato lui è già lì.

mi saluto con un cenno di capo senza prestarmi troppa attenzione, vedo che vuole arrivare direttamente al punto.

"rivogliamo la pistola" dice senza troppi giri di parole serrando i pugni
"pensavo di esser stato chiaro, è mia" rispondo strafottente di tutto
"o con le buone o con le cattive" dice preparando il pugno
"cos'hai intenzione di fare eh?" dico sfidandolo
"te lo faccio vedere io se vuoi metterti ancora contro me ed i miei amici" grida e poi senza pietà mi stende a terra con cinque pugni.

"che cazzo fai?" grida una ragazza, la riconosco è jennifer l'amica di axel.

"fatti i cazzi tuoi" dice tobias rivolgendosi a lei prima di tirarmi un altro pugno.

odiare non vuol dire amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora