pov's jennifer
axel sta arrivando a prendermi, sono uscita di casa con dei pantaloni neri a zampa e un top nero.dopo un paio di minuti passati fuori vedo la macchina di axel arrivare.
c'è un ragazzo con loro.
ha dei capelli ricci e biondi che gli ricadono sulla fronte."ciao" gli saluto -guardando sopratutto axel- mi siedo sul sedile posteriore dell'auto.
"ciao piacere sono Leo, il fratello di axel" dice porgendomi la mano ed io ricambio presentandomi "jennifer".
"che scuola frequenti?" domando un po' a Leo per conoscerlo
"la tua stessa ma frequento il quarto anno" risponde "tu che classe fai?" aggiunge
"io sono in seconda" rispondo."miraccomando ragazzi, state attenti a questo genere di feste..." dice lasciando la frase sospesa "...succedono cose strane" aggiunge con una smorfia
"staremo attenti" lo rassicuro.arriviamo nel posto ed io scendo dalla macchina.
"è stato un piacere jenny" dice sorridendo mentre se ne va dai suoi amici.
è simpatico."simpatico tuo fratello" dico ad axel mentre entriamo insieme nel posto
"certe volte sa essere un grande rompiscatole" risponde sbuffando ed io sorrido.arrivati alla pista da ballo iniziamo a ballare , afferro il telefono ed inizio a fare una storia su instagram per immortalare il momento.
faccio la storia , la pubblico e metto il telefono in tasca, non si sa mai mi rubassero il telefono.
"sono venuto bene?" domanda axel ridendo
"mh, no in realtà l'ho messa perché ero venuta bene io" mento ridendo come una bambina
"la tua risata è contagiosa lo sai?" domanda axel con un sorriso stampato in faccia
"me lo dicono in molti" rispondo atteggiandomi."vado a bere qualcosa, stai attenta miraccomando" comunica axel allontanandosi subito dopo averlo rassicurato sul fatto che non me ne sarei andata.
dopo quindici minuti passati a ballare da sola decido di allontanarmi, non succederà nulla voglio solo visitare il posto.
camminando dritta trovo delle scale , immagino portino al piano di sopra.
salgo scalino per scalino ed arrivo al piano di sopra.era proprio come pensavo, c'è un corridoio immenso con tante stanze
'sembra un hotel' dico tra me e me sorridendo.sento qualcuno prendermi dal polso e sussulto di paura. nella mia testa c'è il panico.
mi giro e vedo qualcuno che non conosco, lo sguardo da assassino.
lancio un piccolo urlo disperato incapace di respirare."chi sei?" balbetto riprendendo fiato
"vorrei chiederlo io a te, sei veramente bellissima" risponde mettendomi le mani ai fianchi sbattendomi contro il muro
"no devi lasciarmi" lo prego
"non fare così, mi ecciti tantissimo" risponde con un sorriso malizioso sulla faccia.sono nei guai fino al collo.
"hai degli occhi azzurri grigi stupendi, poi le tue labbra" sussurra -toccando le mie labbra con il dito-
"vorrei vederle gridare il mio nome" dice guardando le mie labbra."non lo faranno ora vattene" ribatto mentre il fiato va via
"già lo stai facendo volendomi mandare via, sai che non succederà finché non ti avrò messo il mio cazzo in bocca vero?" dice con il suo linguaggio scurrile diventando ancora più violento di prima.ripeto : sono nei guai fino al collo.
"io non voglio le tue mani addosso" grido con gli occhi lucidi mentre cerco di togliere le sue mani dai miei fianchi.
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odiare non vuol dire amare
ChickLitjennifer si trasferisce dell'Albania in Italia, qui conosce la sua migliore amica , Rebecca ed i fratelli mavauis. Affronterà molte difficoltà ma nonostante tutto andrà avanti con attorno persone che le vogliono bene.