Hermes:
Sul tavolo in cucina c'erano dei biscotti e dei pasticcini, effettivamente avevo parecchia fame.
"Accomodati e serviti pure, vuoi un tè o qualcosa da bere?"
"Un tè va benissimo, grazie" presi in mano un pasticcino morbido ricoperto dal cioccolato fondente e diedi un morso, dal morso uscì una crema ai frutti di bosco. Spalancai gli occhi per quanto era buono e diedi immediatamente un altro morso.
"Dimmi un po' come ti chiami?"
"Hermes"
"Hermes, che bel nome. Io sono Maria"
"Bel nome anche il suo" presi un altro pasticcino questa volta più semplice con il ripieno di crema alla vaniglia
"Non essere così cortese, dammi del tu"
Appoggiò una tazza davanti alla sua sedia e l'altra davanti a me e poi con lentezza si siede di fronte a me.
"Ah quasi dimenticavo, in frigo c'è una torta che ho fatto ieri. Ne ho mangiato un pezzo stamattina ma mangiarla in compagnia è più buona" Si alzò e prese la torta dal frigo. La appoggiò su tavolo. Era abbastanza piccola piena di glassa di cioccolato, ai lati ricoperta da granella di pistacchio e sul bordo al sopra della glassa di cioccolato, la crema al pistacchio.
"Ci sei?" Mi sventolò la mano piena di rughe davanti al viso "Su prendi un pezzo"
"Si scusa. Stavo pensando"
Se c'era una cosa che ricordavo di quando io e Zefiro eravamo piccoli, era che diceva sempre che la torta al cioccolato e al pistacchio era sempre stata la sua preferita. Sua madre gliela faceva ogni venerdì, amava il pistacchio. Se mai avremo l'occasione di rivederci spero di potergli dare una torta come quelle che faceva sua madre.
Finì di mangiare la mia fetta di torta e la ringraziai per tutta la gentilezza e l'ospitalità.

Stavo camminando nel nero più totale quando vidi una luce in lontananza. La seguì con passo svelto ma ogni volta sembrava sempre più lontana, così iniziai a correre. Ma niente. Finché non vidi una figura, la riconobbi subito. Era Zefiro. Corsi ancora più veloce, ma lui scomparse nella luce e poi vidi tutto bianco. Aprì gli occhi e avevo il fiato corto. Era tutto un sogno. Un sogno che ricordavo nei minimi dettagli ma di cui non capivo il significato. Confuso mi alzai dal divano, davanti a me c'era il tavolo con ancora sopra la torta. Mi avvicinai e ne presi una piccola fetta, ma non la mangiai, la guardai soltanto.
"Zefiro" sussurrai poggiando il piattino con la torta sul tavolo. Mi rimisi seduto sul divano e chiusi gli occhi.

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