Hermes:
Mi svegliai in una stanza sconosciuta. Le mura bianche, il letto piccolo e scomodo, un comodino piccolo in legno di quercia con una lampada che sinceramente era parecchio brutta ma adatta alla casa, un armadio sempre in legno di quercia. Mi faceva male la schiena ma ignorai la cosa. Mi sedetti e il letto scricchiolò rumorosamente, fissai il parke scuro e anche quello scricchiolò con il peso dei miei passi. Andai nel salotto dove sul tavolo c'era ancora la fetta di torta della sera prima, la presi e questa volta la mangiai. Per fortuna era ancora buona. Sulla poltroncina vi era seduta Maria che sorseggiava qualcosa. Mi notò, in qualche modo, e mi salutò con un sorriso a trentadue denti. Ricambiai con un gesto veloce della mano.
"Hai mangiato la torta che avevi lasciato ieri?"
"Si, è davvero molto buona"
"Perché l'avevi tagliata e poi l'hai lasciata lì?"
Guardai il divano su cui ero sdraiato "Ero stanco, non so cosa abbia fatto"
"Capisco. Se vuoi cambiarti, puoi usare i vestiti che erano di mio figlio. Ormai non gli servono più e sono sicura che ti andranno bene"
Ascoltai attentamente, sembrava aver cambiato improvvisamente espressione e decisi di non indagare anche se la curiosità era parecchia. Ringraziai e tornai nella camera in cui mi svegliai. Aprì l'armadio e per poco mi cadeva l'anta adosso. Ci furono dei vestiti semplici e della mia taglia. Presi una maglietta nera a caso e dei pantaloni della tuta del medesimo colore. Li indossai solo dopo aver fatto una doccia. Ne avevo assolutamente bisogno. Dovevo mettere apposto i pensieri, ma non funzionò, anzi, peggiorò la situazione. Chi era suo figlio? Cosa gli era successo? Hanno litigato ed è partito? E altre mille domande occuparono la mia mente.Zefiro:
Di giorno pensavo a Jessica e di come sembri una dea scesa in terra. Di notte pensavo a Hermes e al bacio in quel posto strano. Non riuscivo a dormire senza la preoccupazione che gli fosse successo qualcosa di brutto. E poi finisco per pensare a quanto sarebbe bello toccarlo e baciarlo ancora una, due, tre, mille volte. Però dovevo smettere di sognare ad occhi aperti e vedere cosa ho davanti, una ragazza che mi sta ospitando in casa sua e che mi accudisce come se fossi un cane che è stato abbandonato. Hermes avrà sempre un posto nel mio cuore, ma forse dovevo iniziare a voltare pagina e iniziare un nuovo capitolo. E così feci. Presi tutti i pensieri riguardo a Hermes e obbligai la mia mente a ignorarli come se lui non fosse mai esistito.
"Zefiro io esco, vuoi venire?" Era Jessica che mi svegliò dai miei infiniti pensieri
"Va bene, arrivo"
La città era piena di gente che camminava avanti e indietro, che parlava di tutto e di più, che ascoltava musica con le cuffie, che chiamava qualcuno al loro telefono, e poi io e Jessica in silenzio uno di fianco all'altra. Lei entrò in una libreria e io la seguì a ruota.
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Incontro💜🤝🏻
FantasyÈ un'epoca in cui due uomini non possono amarsi, in cui l'amore secondo la società è solo tra donna e uomo. Ma ci sono due ragazzini che divennero subito amici. Hermes, il figlio del re degli dei. Gli piace leggere e il suo sogno è diventare uno scr...