Hermes:
Supplicai in tutti i modi possibili Zefiro di capirmi, non avevo altra scelta, per me era più di un amico  ma non potevo dirlo né a lui né ai miei genitori. Le braccia di una donna dai capelli biondi e gli occhi verdi mi avvolsero in un calore dolce e accogliente, non mi serviva vederla bene in faccia, quel calore solo mia madre sapeva darlo.
Sentii delle goccioline umide bagnarmi la spalla scoperta perché la tunica bianca che indossavo copriva solo una spalla e aveva un cinturino in oro che faceva risaltare i miei fianchi stretti.

Nel frattempo la fonte di luce alle nostre spalle si stava estendendo lentamente e non saprei se perché abbia avuto paura o per istinto strinsi a me Zefiro, il quale non esitò un attimo per ricambiare il gesto. Tuttavia stava lasciando la presa così lo strinsi più forte, e se quello sarebbe stato un addio? Non potevo saperlo, ma l'unica cosa certa era che lo volevo tra le mie braccia almeno un'ultima volta.
"Hermes" sussurrò lui al mio orecchio però per qualche strano motivo la sua voce divenne eco.
"Zitto, ti voglio solo abbracciare, niente di più, niente di meno" provai anch'io a sussurrare ma anche la mia voce divenne eco.
"Hermes..." mi guardò negli occhi "Ti amo" disse ad alta voce e lo ripetè alzando ancora di più il tono, lo ripetè più e più volte.
Non saprei spiegare cosa fosse successo in quel momento, neanche mi importava di ciò che avrebbe detto mio padre o mia madre, mi importava solo di me e di lui; non aprì bocca.
Avvicinai lentamente le mie labbra alle sue mentre il mio sguardo cadeva prima sui suoi occhi e poi sulle sue labbra. La luce si stava espandendo ancora di più. Lo baciai.

Lui ricambiò il gesto e sentivo le sue labbra estendersi in un sorriso sopra le mie. Alle mie labbra oltre al gusto delle sue e alla sua morbidezza e tenerezza, mi arrivò anche il sapore amaro di una lacrima.  Provai a staccare il bacio per chiedergli cosa stesse succedendo ma non mi diede il tempo di aprire bocca che riattaccò le nostre labbra in un altro bacio delicato ma più passionato.

Zefiro:
La luce che si stava estendendo dietro di noi adesso illumina ai nostri volti di un caldo arancione come quello di un tramonto.
Hermes mi guardò con uno di quei sorrisetti falsi, ormai riconoscevo quando sorrideva realmente e quando no. Passo dopo passo si avvicinò verso di me e il mio respiro si fece più pesante, sentivo il cuore battermi all'impazzata e appena attaccò i suoi occhi ai miei sentì i cuori di entrambi battere all'unisono. Si fermò solo quando mancavano pochi centimetri, mi abbracciò. Un abbraccio che aveva solo l'unico obiettivo di proteggere da qualcosa che nessuno  sapeva cosa fosse. Sentivo il bisogno di qualcosa di più, non avevo paura di niente e di nessuno, finalmente mi decisi e dopo anni lo dissi "Ti amo"non una non due ma cinque volta: "Ti amo, Ti amo, Ti amo, Ti amo, Ti amo" lo urlai.
Mi baciò.
Il primo bacio sentivo che era come se un fulmine ci avesse colpito ad entrambi. Al secondo decisi di voler capire di più di quelle labbra che tanto desideravo assaggiare da anni, era più passionale ma sempre pieno di dolcezza e amore.
"Ti amo anch'io" disse per confermare il gesto che aveva appena fatto.

Eh sì li ho già fatti baciare ma mica finisce qua, sarebbe troppo bello

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