Hermes:
Nero. Tutto nero. Mi guardai intorno e...tutto nero. Vidi poi comparire la luce. Camminai lentamente fino a raggiungerla, c'era lui, di nuovo. Allungai la mano e a pochi centimetri, lui scomparse, la luce scomparse. Rimasi io e il buio più totale, l'assenza di colore a farmi compagnia e un silenzio così assordante che mi tappai le orecchie. Poi sentì il mio nome ma non riconobbi la voce, la sentì una seconda volta e una terza.
Spalancai gli occhi saltando seduto sullo stesso lettino della sera prima, la schiena mi faceva ancora male. Davanti a me trovai la fonte della voce che pronunciava il mio nome: Maria.
"Hermes! Stavi sudando e ti muovevi in continuazione. Credo tu abbia avuto un incubo" Si sedette vicino a me
"Io...io l'ho visto ne sono sicuro" e come se ancora ero nel sogno allungai la mano davanti a me
"Chi hai visto?"
La guardai per qualche secondo prima di abbassare lo sguardo "Era solo uno stupido sogno"
"È la prima volta che fai un sogno del genere?"
In realtà era la seconda volta e per la seconda volta non ci capì nulla di tutto ciò. "Si" mentii "Si, è la prima volta"
"Se ti ricapita di sognare questa persona misteriosa, non avere paura di parlarmene"
Appoggiò la mano sulla mia spalla con la delicatezza che solo una madre può dare. Chissà come mai suo figlio non è più con lei.

Nel pomeriggio andammo in centro città per delle commissioni che doveva fare Maria. Mi fermai davanti all'unica libreria presente, se c'è una cosa che amo è passare il tempo dentro alle librerie o alle biblioteche. Posti dove tutti rispettano tutti e dove la pace regna.
"Vuoi fare un giro?" Mi girai verso di lei e annuì.
"Ciao. Se vi posso essere d'aiuto, mi trovate qua" Era una ragazza che ci ha accolti con un bellissimo sorriso. Aveva i capelli mossi e castani raccolti in una mezza coda, gli occhi che erano un misto tra il verde e il marrone: hazel.
Annuì e ringraziai. Iniziai a guardare nella categoria "mistery", poi cambiai categoria per andare in quella "romance", ma qualcosa tra uno scaffale e l'altro attirò la mia attenzione. Stavo impazzendo o stavo iniziando ad avere allucinazioni perché vidi Zefiro, era lui ne ero certo. Lo vidi per due secondi che scomparse dietro allo scaffale dei romance. Possibile che ogni volta che lo vedevo, doveva scomparire?
"Allora hai trovato qualcosa che ti interessa?" Maria era dietro di me
"Non ancora" finalmente mi decisi di concentrarmi sullo scaffale pieno di libri e ne presi uno in mano "La canzone di Achille".
"Ho deciso. Voglio questo" mi girai verso Maria e lei prese in mano il portafoglio.
Eravamo davanti alla cassa con la ragazza di prima.
"Bella scelta. È un libro che ti fa viaggiare e sognare, ti farà ricredere che il vero amore può esistere anche nella situazione peggiore." Mise il libro dentro a una borsetta "Spero tornerai a fare visita. Mi troverai sempre qua o in giro per il negozio." Mi allungò la borsetta con dentro il libro
"Ariel"
"Che bel nome" presi la borsetta in mano entusiasta di iniziare questa nuova lettura.
"Tu come ti chiami?"
"Hermes. Piacere di conoscerti"
"Come il nome di un dio? Nome particolare"
"È una storia lunga, sarà per un'altra volta magari" Sarebbe stata la prima a sapere della mia storia...e di Zefiro.

Stavamo tornando a casa di Maria quando, lei ruppe il silenzio "Ariel è una ragazza tanto brava, non si merita ciò che sta passando" la curiosità aumentò parecchio
"Cosa le sarebbe successo?"
Lei si fermò improvvisamente facendo fermare, di conseguenza, anche me.
"Oh ragazzo, a volte la vita ti regala brutte sorprese. Lei stava semplicemente tornando a casa dal suo lavoro e si trovò davanti una brutta sorpresa, ma non sarò io a raccontarti tutta la storia. Sarà lei stessa se vorrà."
Riprese a camminare senza darmi il tempo di aprire bocca. Io rimasi lì, fermo, per qualche secondo che parevano infiniti minuti. Infine la raggiunsi con una corsetta e per il resto del tragitto mi fece compagnia il silenzio e le mie mille domande che giravano nella testa.

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