"Afobia"? pt.2

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Salve!

Vi ricordate il capitolo in cui parlavo del termine "afobia"? Sì, sicuramente sì.

In quel capitolo stavo considerando di usare altri termini per indicare l'avversione nei confronti delle persone ace e aro, tipo "acefobia" e "arofobia" (comunque molto utilizzati).

Ma, ripensandoci, credo che anche la parola afobia possa andar bene e ora vi spiegherò il perché.

Sì, è vero, abbiamo detto che significa letteralmente "senza paura" e quindi potrebbe esser frainteso.
Ma girando su internet, ormai l'afobia viene intesa solo ed esclusivamente come l'avversione irrazionale nei confronti dell'asessualità e dell'aromanticismo.

"Sì, ok zio, però hai spiegato tu stesso che potrebbe anche significare che non hai paura di nulla"

Certo, certo... ma se dovessimo comunque seguire questo ragionamento e prendere alla lettera che la "a" starebbe a significare "senza" e basta allora neanche gli altri termini più conosciuti che sappiamo non avrebbero senso.

Vi faccio un esempio molto semplice, prenderò in prestito un altro termine a noi conosciuto: l'omofobia.

Omo + fobia = paura dell'uomo

Significa letteralmente aver avversione nell'uomo, ma sappiamo benissimo che quel termine indica l'avversione per le persone omosessuali.
E allora che si fa? Non possiamo mica cercare un altro termine più adatto e dimenticarci di quello.

Così come va bene il termine omofobia, andrebbe bene anche afobia. Perché per entrambi sappiamo cosa significano per davvero.

Potremmo usare arofobia e acefobia.
Ma va benissimo anche afobia.

Per adesso non ho nient'altro da dire, comunque ognuno può usare il termine che vuole ;)

Toby

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 20 ⏰

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