Capitolo due

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Bussavano fragorosamente alla porta, per il frastuono mi svegliai di colpo.
Intontita guardai verso la sveglia: segnava le 5:37 di mattina.
"scherziamo?"sussurrai incredula mentre mi stropicciavo più volte gli occhi.
Mi alzai a mala voglia inciampando nelle coperte, mentre il frastuono non terminava.
Arrivata alla porta mi trovai davanti il ragazzo 'diavolo' con un occhio nero ben nascosto, mi aspettavo peggio , non feci in tempo nemmeno a dire una parola che era già seduto sul mio letto.
"buongiorno "sbuffai esasperata.
"dovevi aprirmi subito"ringhiò.
"di solito a quest'ora dormo" puntualizzai andando in bagno a prendere il beauty-case.
Lui era ancora seduto sul letto, mi avvicinai al suo viso, la paura che avevo sentito il giorno prima non era più così forte, ma stavo comunque attenta a quello che dicevo.
"i lividi si sono anneriti"disse lui senza guardarmi negli occhi.
"anche il succhiotto"continuò con un cenno di orgoglio.
Lo guardai storto, non sapevo che dire e sinceramente non sapevo nemmeno come avrebbe reagito.
"non so il tuo nome"ammisi.
"e allora?"grugnì quasi infastidito.
"bhe tu sai il mio"gli ricordai mentre cercavo di coprire il livido intorno all'occhio.
"tu chiamami ' D' "ringhiò.
" 'D'sta per?"chiesi.
"devil" ridacchiò guardando negli occhi aspettandosi chissà quale reazione.
"dimmi il tuo vero nome"lo incitai "tu sai il mio nome di battesimo"dissi stufa.
"io sono il diavolo non ti serve sapere il mio nome"grugnì di nuovo.
Mi stava esasperando, che cazzo gli frega se so il suo vero nome o no?!
"non ti costa nulla dai" lo invitai ancora.
"che scassa palle!"urlò alzandosi dal letto "Harry! va bene?!"esclamò di nuovo.
Non capivo perchè fosse esploso così all'improvviso, solo per una stupidata del genere.
Rimasi zitta a finire il lavoro mentre lui guardava da una parte all'altra cercando di non guardarmi negli occhi, era la prima volta che lo vedevo a disagio.
Mancava una mezz'ora dal suono irritante della sveglia, così ancora in pigiama e con i capelli arruffati mi poggiai su un fianco sfinita e assonnata, notai che Harry fece lo stesso; naturalmente dopo avrei dovuto risistemargli di nuovo l'occhio nero.
Il riccio si addormentò di colpo, notai quasi sorpresa la sua espressione preoccupata mentre i capelli gli coprivano gran parte del viso, era così dolce a differenza di quel carattere che si ritrovava. Ma non credo fosse per colpa sua, anzi.
Prima che potessi addormentarmi sentii un calore sulla mano, inconsapevolmente mi prese la mano, stringendola a se.
Sorrisi a quel contatto.
La sveglia suonò facendomi balzare di nuovo.
Spensi la sveglia cercando di riprendermi prima di andare a fare la doccia, il ragazzo dormiva ancora profondamente con un espressione più rilassata. Dopo aver preso il necessario per la doccia andai in bagno.
Lasciai scorrere l'acqua in attesa che si scaldasse nel frattempo, mi spogliai.
Finita la doccia mi avvolsi in un enorme asciugamano e mi lavavo i denti.
Notai la mia faccia stravolta e mi chiedevo come avessi potuto farmi vedere in queste condizioni.
La porta del bagno si aprì mostrando un riccio con l'espressione stravolta e i capelli spettinati.
"guarda!"disse guardando il suo riflesso allo specchio.
Ridacchiai cercando di non farmi vedere, ma fu inutile.
"cazzo ridi?! Guarda che stronzata! È tutto colato!"esclamò guardandomi.
"si può sistemare"sussurrai prendendo una salviettina struccante.
"pulisciti"dissi mettendogli in mano la salviettina.
Mi guardò stranito come se gli avessi messo in mano la mappa per trovare un pandacorno.
"io?"chiese quasi schifato.
"si tu"confermai.
Mi guardò storto e infastidito. Oltre che alla sua truccatrice personale mi aveva anche presa per una cameriera.
"ti ho già detto di abbassare i toni una volta..."continuò mettendomi la salviettina in mano "non farmelo ripetere di nuovo." disse secco.
"Harry, devo prepararmi" puntualizzai io.
Mi squadrò da testa a piedi, con un espressione che stata a significare che non ci aveva fatto caso. Davvero? Una donna con addosso solo un asciugamano e lui pensa ad fottuto occhio nero? Non dico di essere una bellezza mozzafiato ma a questo punto me la prendo sul personale!
"per me puoi stare così, anzi" disse poggiandomi le mani sui fianchi avvicinandomi a lui, aveva un sorriso malizioso mentre se la ride.
Furbo lui ma è tardi per notare la ragazza mezza nuda eh.
"va bene ti sistemo!"esclamai esasperata.
Mi voltai per cercare il correttore, mentre lui si sedette sulla tavoletta abbassata della toilette. Sentii delle mani prendermi di nuovo per i fianchi e tirare verso la direzione opposta da dove ero girata, pochi secondi dopo ero seduta sulle gambe del ragazzo.
Arrossii.
Cercai subito di alzarmi, non mi sentivo a mio agio in braccio a lui, per niente.
Lui tentava di tenermi mentre io mi ribellavo. Cazzo avevo solo un asciugamano addosso.
Quando riuscì ad alzarmi lui sbuffò e rimase imbronciato per tutto il tempo in cui gli nascondevo le zone nere.
Mi rivoltai per sistemare il correttore quando tentò di allungare le mani sotto l'asciugamano, mi voltai di scatto prendendogli la mano.
"stai scherzando?!"urlai rossa in viso.
Aveva di nuovo quella espressione.
Stata ribollendo di rabbia, di nuovo, le mani tremavano.
Si alzò di scatto prendendomi il braccio tirandomi verso di se, prendendomi il mento.
"ti ho già detto due fottute volte di calmarti quando parli con me cazzo!" ringhiò furioso.
"non ti devi azzardare a contraddirmi! Io faccio quello che cazzo mi pare chiaro!? Pensavi che quello che ti avevo detto era una stronzata?"urlò furioso per poi uscire dalla mia stanza sbattendo forte la porta.
Mi ero immischiata in qualcosa più grande di me e non avevo la più pallida idea di come uscirne stavolta.
Uscii dalla mia camera appena in tempo.
Ci tenevo davvero tanto alla prima impressione che davo, appunto per questo avevo accuratamente nascosto il succhiotto di Harry.
Ero un po scossa dalla nuova sfuriata del ragazzo ma non dovevo pensare a lui il mio primo giorno.
Ero davanti all'aula di letteratura, respiravo cautamente per colpa dell'ansia e quando mi decisi ad entrare venni investita da una ragazza dai capelli color notte, per l'impatto caddi a terra.
La vista andava da una parte all'altra quasi fossi un trottola.
"oddio scusa!" urlò la ragazza cercando di tirarmi su di peso.
"nulla, tranquilla" dissi mentre cercavo di tranquillizzarla dato che sembrava sul punto di piangere. Un'uomo giovane si avvicinò a noi poggiandolo una mano sulla spalla.
"ha già causato troppi danni è meglio se si siede Cassandra"disse invitandola nell'aula, l'uomo si voltò verso di me sistemandosi gli occhiali sulla punta del naso.
"e lei è?" chiese guardando l'elenco che tenera tra le mani.
"Horenwel Diana" spiegai mostrando il mio tesserino degli studenti.
"oh si la ragazza nuova! Mi aspetto molto dai lei signorina Horenwel. Io per quest'anno sarò il suo professore di letteratura, e la ragazza con cui si è scontrata poco fa è la signorina Still, sua compagna di corso. Prego si sieda nel posto di fianco a Still." disse con fierezza indicandomi il banco. Annui ringraziando prima di avviarmi verso al mio posto.
Una volta seduta incominciai a sfogliare il libro di letteratura.
La ragazza di fianco a me singhiozzava e si torturava le mani.
"Hey va tutto bene?"le chiesi.
Negò con la testa mentre tratteneva a fatica le lacrime.
"posso esserti di aiuto?" le sussurrai cercando di sorridere.
Rise al mio tentativo di essere gentile ma negò di nuovo mentre si asciugava le lacrime che avevano iniziato a rigarle le guance.
Dopo tre ore estenuanti di letteratura insieme a rose uscì dall'aula, per fortuna si era leggermente tirata su il morale ma si vedeva che c'era qualcosa che non andava.
"hey tu che hai la prossima ora?"chiese prendendomi sotto braccio.
Dopo aver dato una veloce controllata le risposi storia, lei sorrise maliziosa.
"ti va di salta la prossima ora con me?"chiese.
"il primo giorno?"chiesi confusa.
"oh avanti non sarai una di quelle scassapalle sempre in prima fila?"chiese ridacchiando.
"chi io? Diana topo-di-biblioteca Horenwel?" Risi.
"oh abbiamo una cocca del professore?" disse con aria di sfida.
"forse" esclamai con aria da angelo.
"allora mi divertirò molto con te" disse sorridete trascinandomi nel bar della scuola. Stando attente a non trovare qualche professore 'a tapparci le ali'.
Cassandra era davvero una ragazza simpatica, non era la ragazza fragile come mi aveva fatto credere all'inizio, forse tra le due quella fragile ero proprio io.
"quindi ti sei trasferita per i tuoi?" disse aggiungendo lo zucchero al suo cappuccino.
"la storia della mia vita"commentai facendola ridere.
"ribellati"disse solamente.
"ormai è andata: tra le divise, i libri, la retta scolastica e il contributo che mio padre ha dato alla scuola sono stati spesi tanti soldi"continuai "più che una ribellione a me sembrano capricci" feci notare alla ragazza blu.
"con i miei ha sempre funzionato" ridacchiò lei.
Passai il resto dell'ora a parlare del più e del meno con Cassandra che ancora non voleva dirmi il motivo del suo pianto, ma infondo ci conoscevamo a malapena. Una volta terminato il mio caffè macchiato e iniziato l'ora di pranzo io e Cassandra andammo verso la pensa della scuola.
Incrociai Harry,con quelli che erano la sua compagnia, durante il tragitto ma mi guardò soltanto con un'occhiataccia.
Lo stomaco mi si era rivoltato.
La ragazza con me si fermò a parlare con una ragazzo che mi presentò come il suo fratellastro.
"Ian piacere" disse stringendomi la mano.
Era un ragazzo dell'ultimo anno molto più alto di me (non che ci volesse molto) aveva due occhi grigi e i capelli neri con un fisico asciutto.
"Diana" sorrisi.
Cassandra lo invitò a pranzare con noi, parlando scoprì che era un appassionato di rugby, e faceva parte della squadra della scuola.
"devi vederlo Dia!"disse entusiasta Cassandra.
"se vi va potete venirci a vedere questo pomeriggio" ci chiese il colosso "ci servirebbero due nuove cheerleaders"sorrise passandosi una mano nei capelli.
A pranzo Cassandra si sedette di fronte a me mentre il suo fratellastro mi sedeva accanto, non che mi dispiacesse. Quel giorno a pranzo c'era pesce, per mia sfortuna dato che non amo il pesce, anzi direi che lo odio.
"siete davvero carini insieme" cambiò il discorso Cassy distogliendomi dal mio odio per il pesce.
"ma chi ?"chiesi io Intontita.
"tu e Ian"risero entrambi.
"ma chè!" incominciai a ridere con un tono di voce decisamente alto dettato dall'imbarazzo.
"appunto, è troppo carina per uscire con uno com'è me" esclamò  ridendo guardandomi negli occhi
Cazzo ci stava provando, o almeno così speravo.
Cassandra mi lanciò qualche occhiata che lasciava poco a desiderare.
Ian incominciò a raccontare di quando Cassy tentò di giocare a rugby con i suoi compagni di squadra. Non riuscivo a trattenermi dal ridere, ma allo stesso tempo mi sarebbe piaciuto soccombere dopo aver notato che Il fratellastro di Cassandra non smetteva di fissarmi arrossì violentemente in viso per il fatto che non ero abituata a tutte quelle attenzioni.
Cassandra per vendetta sporcò sia me che Ian di budino di cioccolato.
"vendetta cari"esclamò lei tutta orgogliosa.
"molto matura sai?" commentò Ian mentre io ridevo.
"ridi ridi, sei piena di cioccolato in faccia"ridacchiò testa blu riferendosi a me
"aspetta"disse Ian mente mi puliva la guancia.
"che carina è arrossita!"commentò Cassy.
Dio che vergogna.
"tranquillo faccio da sola"dissi cercando di salvarmi da quella situazione.
Tirai fuori dalla cartella uno specchietto dove dietro al mio riflesso vidi lo sguardo penetrante del riccio.
Era ancora infuriato, si era seduto nel tavolo dietro al nostro e mi fissava.
Cercavo di concentrarmi nella conversazione ma era inutile, mi sentivo i suoi occhi addosso.
Ian mi mise il braccio intorno alle spalle e io cominciai a sentirmi terribilmente in difetto.
"toglile le mani di dosso"disse il riccio avvicinandosi a lui prendendolo per il colletto della divisa.
"Dio ma sei un incubo" sussurrai tra me e me.
Ian cercava di calmarlo spiegandogli che rischiavano una sospensione ma Harry non sentiva ragioni.
Il fratellastro di Cassandra non poteva macchiarsi la carriera scolastica, mentre chissà quante macchie avrà ormai quella di Harry.
Una folla si era formata intorno a noi.
decisi di mettermi in mezzo
Ma fu solo peggio, il riccio nella foga del momento mi buttò a terra facendomi sbattere la testa a terra perdendo successivamente i sensi.

~spazio autrice~
E siamo al secondo capitolo della mia seconda storia e vi ringrazio per le visualizzazioni ❤️Prima di tutto mi scuso perchè mi hanno fatto notare che mancavano i dialoghi😂 ma stranamente sul mio telefono risultavano, quindi spero che da oggi in poi non ricapiti, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!!❤️ grazie mille

My devil ||H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora