Capitolo quattordici

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"Quindi tu sei?" Chiese Robert con un occhiataccia rivolto al riccio al mio fianco.
Tremavo, cazzo se tremavo.
Ero lì con gli altri mentre facevano il terzo grado a Harry e io incominciavo a temere  che lui potesse esplodere da un momento all'altro.
Lui mi guardò un attimo prima di rispondere.
Sapevo che era infastidito ma non lo dava davvero a vedere.
"Il mio nome è Harry" si schiarì la voce.
Tutto si fece silenzioso e imbarazzante.
Dovevo fare qualcosa.
"Ed è il mio tutor scolastico" soffocai una risata imbarazzata "quest'anno faccio pena ragazzi" mentii con finto imbarazzo.
Harry mi fissava, aveva uno sguardo glaciale tanto da quasi farmi sudare freddo.
"Oh sul serio? Ma non mi pare che avessi problemi a scuola,anzi" puntualizzò Derek.
"Questa scuola essendo privata richiede il massimo da tutti i suoi studenti" sputò secco il riccio.
Gli altri sembravano rimasti senza parole, non avevo idea se era una buona cosa o una brutta.
"Bene!" Esclamai a gran voce.
Si. Me ne vergognavo.
"Andiamo a bere da qualche parte?" Chiesi lasciando Harry indietro e prendendo sotto braccio Carly.
"Harry perché non ti unisci a noi?" Disse Jake dandogli una pacca sulla spalla a Harry il quale accennò un mezzo sorriso.
" Dopo il terzo grado che ti abbiamo fatto il minimo è offrirti una sbronza" esclamò Jason affiancando l'altro fianco di Harry.
Ah perfetto.
-
"Quella volta avrei voluto sotterrarmi giuro!" Esclamò Carly rifilandomi un occhiataccia mentre raccontava quella volta in cui avevamo tentato di entrare in un locale, per soli maggiorenni, io dopo il rifiuto del buttafuori gli sgusciai tra le gambe fiondandomi nel locale.
"Si fu abbastanza imbarazzante." Ammisi imbarazzata.
Avevamo trovato questo pub dopo una buona camminata di quasi mezz'ora.
La luce era offuscata, Harry era seduto accanto a me e sentivo la sua mano giocherellare con il bordino della mia manica.
"Abbastanza? Cazzo ma ricordi che hanno persino chiamato i nostri genitori!" Esclamò incredula.
"Oh sì e ricordo di come davanti a tuo padre e mia madre tu sia scoppiata a piangere" ammisi ridendo.
Harry si lasciò scappare qualche risata con gli altri.
Sembrava stranamente tranquillo e pacato, sembrava davvero divertirsi; la situazione mi rendeva stranamente felice ed euforica.
"Oh ma qualcuno si diverte a sentire le divertenti avventure della nanetottola" esclamò robert sorseggiando la sua birra.
"Bhe si" ammise sicuro di se drizzando le spalle come se sapesse di essere sotto nuovi sguardi.
I ragazzi sembravano averlo preso in simpatia.
Lui nel frattempo era passato dal giocherellare con la mia manica a stringere la mia mano gesto che non era passato in osservato.
Intuii la prossima domanda che i ragazzi ci avrebbero rivolto dalla risatina sottomessa di Elaisa mentre indicava a Derek le nostre mani.
"Che stronza che sei diana" disse El.
Al mio silenzio imbarazzato prese la decisione di continuare la frase.
"Potevi dirci che stavate insieme" esclamò con un occhiolino.
El era la 'portinaia' della nostra compagnia ma era buona anche se a volte si comportava da stronza.
"El..." Le sussurrò Derek imbarazzato.
"Non stiamo insieme" sputai io creando imbarazzo intorno a me.
Sentii la mano di Harry lasciare la mia in modo brusco, mi voltai verso di lui e lo vidi serio quasi inespressivo.
Che si sia offeso?

Ore dopo uscimmo dal bar verso sera tarda. Non volevamo esagerare dato che gli altri si erano svegliato davvero presto.
Harry non mi calcolò molto nel resto della serata, ricordo solo che aveva iniziato a bere, mentre io avevo preferito non esagerare e rimanere più sobria possibile dato che immaginavo già una sfuriata da parte del riccio.
Lui aveva bevuto qualche drink ma nel tragitto a piedi camminava senza barcollare, aveva lo sguardo solo un po perso nel nulla ma aveva un qualcosa di ...attraente.
Lui era silenzioso e serio io invece non sopportavo più quel silenzio nei miei confronti.
"Sei sbronzo?" Chiesi.
"No" biascicò lui.
No figurati.
"Poi che cazzo ti frega?" Sputò lui.
Eccolo.
"Che intendi?" Chiesi fingendo di non sapere.
"Nulla" sputò di nuovo.
"Anzi no! Vaffanculo, per che cazzo hai detto che non stiamo insieme?!" Urlò biascicando le parole.
Sospirai, ero stufa.
"Perché non stiamo insieme" sussurrai.
"Me ne rendo conto, lo hai detto solo così che gli altri ci provassero con te vero? Volevi farmi incazzare!" Mi accusò.
Gli avevo detto come stavano le cose. Erano fratelli per me.
Sono stufa stufa di farmi dare della Troia di nuovo.
"Sai che ti dico? Mi sono rotta le palle" urlai "io posso fare quel cazzo che mi pare! Non voglio più vederti, addio Harry" urlai andandomene sotto le sue urla.
Non dovevo sopportare tutto quello.
Nessuno lo avrebbe dovuto sopportare era solo un pazzo che voleva una schiavetta.
Che se ne trovi pure in altra io avevo chiuso con tutto questo.

Arrivata in camera mi buttai sul letto.
E speravo che domani avrebbe cancellato tutto dalla mia testa perché non volevo essere triste.
Aveva rovinato la prima giornata con i miei amici, domani era l'ultimo giorno.
E poteva anche scordarselo di rovinare anche quella giornata.
Ero arrabbiata nera ma dovevo calmarmi e sistemarmi così da andare a dormire. Accesi la TV mettendo sul canale mtv music, mi alzai e mi diressi verso il bagno ma il bussare sulla porta mi blocco.
"Apri Diana".
Era Harry.
"Vattene" urlai.
"Voglio parlare" disse.
"Sei ubriaco vai in camera" dissi aprendo la porta.
"Sono dove voglio essere" sputò lui entrando nella mia stanza.
"Non voglio litigare stasera. Sono stufa" ringhiai.
"Sarà l'alcol. Non sono arrabbiato. Sono deluso" sussurro buttandosi sul mio letto.
Questa mi è nuova.
Lo guardai con fare interrogativo spronandolo a continuare.
"Deluso di me. Non sarebbe dovuto succedere tutto questo" disse prendendosi la testa fra le mani.
Ingoiai una buona parte del mio orgoglio e mi sedetti accanto a lui.
Guardai il soffitto per qualche secondo.
"È cosa sarebbe dovuto accadere?" Dissi cercando di scacciare via ogni mio pensiero di buttarlo fuori a calci e pugni.
Lo sentii sospirare prima di rispondere.
"In un altra vita" sussurrò.
"forse sarebbe stato tutto diverso, forse il tuo primo giorno al college, ti avrei incontrata in segreteria e subito, in quel momento, mi saresti piaciuta da morire.
Mi sarei avvicinato con la scusa stupida di farti visitare la scuola, tu saresti arrossita ad ogni mio piccolo tentativo di flirtare con te." Mi guardò e sentii avvampare le guance.
Mi accarezzò la guancia ridacchiando.
"Proprio così" sussurro tenendo la mano delicata sulla mia guancia.
Mi rannicchiai sulla sua spalla.
"E poi? Che sarebbe successo?"chiesi curiosa.
Lui mi guardò e sorrise mentre riprese a parlare con la sua sua voce calda e profonda.
"Poi probabilmente ti sarei stato addosso fino a che non mi avresti dato un appuntamento, in seguito dato il mio fascino innato non avresti potuto
Fare a me di darmene altri " si fermò per osservare le mani.
"Poi dopo un po che saremmo usciti insieme probabilmente mi sarei innamorato di quei tuoi occhi da piccola innocente e quel tuo modo di sorridere così puro e dolce, mi avresti presentato ai tuoi genitori e giuro che sarei piaciuto a tuo padre in un altra vita, forse non gli sarebbero piaciuti i miei capelli ricci ma poi avrebbe capito che ero un bravo ragazzo e si sarebbe fidato, così come tua madre.
In un altra vita davvero ti avrei reso felice ti avrei trattata come una dea, e Magari ad un anniversario avrei preso coraggio, probabilmente in un bel ristorante e con una frase stupida mi sarei inginocchiato davanti a te prendendoti la mano e con quella libera ti avrei mostrato la scatolina con l'anello accompagnato dalla fatidica proposta 'diana, vuoi diventare mia moglie?' E tu forse saresti scoppiata a piangere come una bambina e io ti avrei stretta tra le mie braccia.
Immagino il giorno in cui ti avrei aspettato all'altare per poi portata in braccio nella nostra casa magari pagata da noi, io nell'azienda di mio padre e tu magari dolce come sei con i soldi avuti facendo la babysitter. Forse in un altra vita se mia mamma fosse ancora viva ti avrebbe conosciuta e adorata e se invece mio padre non fosse stato un pezzo di merda quale è magari anche lui ti avrebbe amato.
In un altra vita sarei stato l'uomo della tua vita anziché esserne il mostro"
Disse alzando lo sguardo al soffitto.
Io mi strinsi ancora un po più
Stretta a lui.
"Non importa come potrebbe essere, noi viviamo in questa e credimi tutto quanto sarà diverso ma sarà perfetto a modo suo, anche se in questa vita non ci sarà tua mamma, tuo padre o i miei genitori... Saremo solo noi due Harry"
Sorrisi lasciandogli un bacio sul collo.
"Sei il mio angelo Diana".
Quella frase, mi aveva stretto il cuore, così come la storia mi fece commuovere.
Cercai di camuffare quelle due piccole lacrime sfuggite dai miei occhi ma non invisibile Al suo sguardo.
Per la prima volta.
Lui sorrise.
Sorrise un modo così sincero da farmi quasi credere di essermi innamorata di lui.

~spazio autrice~
Mi rendo conto di avere scritto 500 parole in meno del solito ma questo finale lo trovavo perfetto.
Perdonatemi il ritardo ma l'ispirazione in questo periodo per me è stata assente Ahaha. Il pezzo in cui Harry parla di un altra vita è uno scritto che avevo abbozzato a maggio ormai e mi aveva emozionato molto aspettavo solo il capito giusto dove metterlo. Scriverlo e leggerlo mi ha emozionato molto! Spero anche per voi! Sempre infinitamente grata a voi che siete arrivati fino ad oggi con me, con Diana e con il nostro riccio.
Grazie, grazie, grazie!❤️
La storia ha compiuto un anno a luglio nonostante sia stato un anno davvero trafficato per me sono felice di questi traguardi. Buon agosto a tutti ❤️

My devil ||H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora