Capitolo tredici

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Era già giorno da un pezzo ma dato che era sabato continuai a dormire ininterrottamente nella mia stanza Fino a che la suoneria fastidiosa dal mio telefono non mi svegliò bruscamente.
Ma non era un dispiacere perché era la telefonata di Elaisa, la mia amica della mia vecchia scuola e di infanzia.
Erano arrivati tutti quanti qui da me.
Cazzo se ero felice!
"El! Come tra dieci minuti?!" Sbuffai nel concepire che non erano del tutto arrivati.
"Diana sono cinque ore di auto! Poi é stata colpa di Roby non voleva svegliarsi, comunque arriviamo" concluse a fatica con gli altri che urlavano e la musica a tutto volume della radio.
Ridacchiai prima di salutare e riagganciare.
Ci fu un attimo di silenzio mentre mi rendevo conto che avevo solo pochi minuti per farmi una doccia, truccarmi, farmi i capelli e vestirmi... Oh cazzo.
Mi buttai giù dal letto cercando di dirigermi verso il bagno.
Dopo una doccia veloce mi trovai davanti il dilemma del guardaroba.
"Eh che cazzo" esclamai buttando l'ennesima maglietta sul letto.
Mente frugavo nell'armadio mi trovai fra le mani la maglia che avevo rubato a harry la sera prima per dormire.
Non avevo ben specificato quali fossero i miei impegni di oggi ma ero tranquilla dato che lui aveva da "fare" e a quanto sembrava dalla sua espressione una cosa importante perciò preferii non chiedere altro.
Sapevo bene che se mi avesse vista con gli altri non l'avrebbe presa bene.
Mi trattava come fossi qualcosa di sua proprietà, nemmeno come una persona ma solo come un oggetto.
Optai per qualcosa di semplice e comodo, dato che probabilmente avrei dovuto camminare tutto il giorno fino a notte tarda.
Un paio di jeans scuri con una canottiera nera con una Maglie a maniche lunghe trasparente Bordeaux.
Mi truccai e corsi fuori.
In un messaggio Derek mi aveva accennato che avevano parcheggiato le auto vicino alla scuola e mi aspettavano in quel parcheggio iniziai a correre senza rendermene conto.
Era la mia vecchia vita che mi aspettava lì in quel parcheggio, stavo tornando la ragazza spensierata.
Intravidi le macchina di Elaisa e Jake.
Il cuore iniziava a palpitarmi senza sosta.
Carly mi corse in contro a sua volta e mi abbracciò forte.
Carly è sempre stata la mia amica migliore dall'asilo, l'ho sempre invidiata per la sua figura slanciata e alta. È sempre stata una ragazza stupenda così come Elaisa che a differenza di Carly che portava i capelli rossi El aveva i capelli neri e la sempre stessa figura slanciata, come si può immaginare io era quella più bassa delle due.
Elaisa mi strapazzò di baci.
Gli altri mi raggiunsero abbracciandomi uno per uno.
"Sei più piccola di quanto ricordassi" disse jason prendendomi per il culo
Come suo solito.
"Che coglioni! Vi prego sono solo due secondi che vi siete incontrati non iniziate a litigare!" Urlo esasperato Derek ridendo.
Jason ed io eravamo i soliti cane e gatto sin da bambini.
Tutto iniziò quando alle elementari mi disse che ero brutta. Anziché piangere gli urlai contro che lui invece era pelato.
Non ricordo ancora adesso perché gli dissi che era pelato quando non lo era affatto ma era la cosa più logica che mi era venuta in mente.
Da lì iniziammo questa nostra sorta di insulti quotidiani.
"Tu invece da quanto hai quella faccia da culo? Ah già scusa da sempre" dissi abbracciandolo.
Lui rise e mi strinse a se "come sei volgare nanetta".
Dopo una buona oretta mi chiesero di fargli visitare il mio college. Accettai felice di quelle proprosta, dato sopratutto l'assenza di harry.
Varcai la soglia con a fianco Derek e gli altri alle spalle.
Poco dopo vidi in lontananza la figura di Cassandra ma con un altro colore di capelli, molto più naturale, un biondo scuro con l'attacatura più scura.
Agitai la mano in modo che lei potesse notarmi.
"Cassy!" Urlai.
Lei si voltò e mi sorrise avvicinandosi a me potava un paio di pantaloncini di jeans delle calze velate nere con un maglioncino anch'esso nero.
"Hey piccola" sussurrò  dandomi un bacio sulla guancia.
Subito dopo si presentò agli altri e notai subito l'espressione di Robert nel guardarla.
Il solito coglione, sembrava mangiarsela con gli occhi.
"L'altra sera poi? Ti ho vista salite sul suv di Miller ma non mi hai fatto sapere più nulla!" Disse accigliandosi.
"Già scusa, sono stata poco bene e mi sono presa qualche giorno per riprendermi" diedi con una piccola risata imbarazzata.
"Ci hai fatto preoccupare stronza, per colpa tua mi si sono scoloriti i capelli vedi?" Scherzò strofinandomi la mano sulla testa.
Poco dopo mi lascio tornare al mio tour e immancabilmente Robert mi chiese di quella ragazza.
Decisi di portarli nel giardino della scuola. Mentre scherzavo nei corridoi  sentii una voce conosciuta.
" 'D' non sarà felice di vedere il suo giocattolino nelle mani di altri" mi voltai di scatto come i miei amici.
Lo avevano sentito anche loro, aveva quasi urlato.
Era Josh. Lo stronzo.
Mi guardava e sorrideva, un sorriso glaciale come per dire 'ora ti ho in pugno'.
Feci finta di nulla, non dovevano scoprirlo;non ora, ora che li avevo qui affianco a me non volevo preoccuparli.
Erano troppi importanti per me.
"Ma parlava con te?" Domandò Derek preoccupato.
" no, no... Non l'ho mai visto" mentii.

My devil ||H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora