Capitolo sedici

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Avevo cinque anni, ero piccola con i capelli corti e ricci, dove mia madre adorava ficcarci un enorme fiocco rosa; che io odiavo.
Ero seduta fuori nel giardino di casa mia a osservare una piccola ranocchia che si era introdotta nel mio giardino quella mattina.
La seguivo in ogni suo movimento furtivamente per fare in modo che lei non avesse paura di me.
"Le rane, se le tocchi, fanno veramente schifo" disse una voce alle mie spalle.
Mi voltai di scatta e vidi un bambino arrampicato sul cancellino di casa mia.
Aveva otto anni un grande cerotto sulla fronte, e due occhioni scuri.
"E tu come lo sai?" Chiesi avvicinandomi.
Lui mi guardò con superbia, mi fece cenno di avvicinarmi a lui e avvicinando le due labbra al mio orecchio mi sussurrò "perché io sono un esperto!".
Mi allontanai guardandolo storto.
"Non ci credi?" Mi chiese quasi infastidito.
"Sei un bugiardo, sei troppo piccolo per essere un esperto" sibilai incrociando le braccia.
"Toccala allora" mi disse.
Mi fermai un attimo osservandolo.
" e se ti sbagli?" Chiesi.
"Allora ti regalerò una delle mie caramelle" disse tirandone fuori una dalle tasche.
Io impazzivo per le caramelle.
Dopo aver visto il "premio" mi voltai di scatto cercando la rana, quando la trovai mi avvicinai piano, piano fino a riuscire a prenderla fra le mani, la bestiolina si dimenava, è più questa di muoveva tra Le mie piccole mani più mi rendevo conto della sostanza viscida che la ricopriva.
La lasciai cadere strillando ancora schifata dalla sostanza che rimase sulle mia mani.
Il bambino iniziò a ridere a squarcia gola.
"Non è divertente!" Strillai di nuovo sbattendo i piedi a terra infuriata.
Quella fu la prima volta che conobbi il mio nuovo vicino di casa Thomas.
Fu il mio primo amico amico.
Ricordo che anche tra suoi genitori e i miei nacque un'amicizia.
Lui fu tutto per me.
Mi proteggeva da tutto e tutti, era il mio migliore amico e all'eta di 10 anni fu il mio primo bacio.
Mi disse che voleva essere sicuro che la persona a cui avrei dato il mio primo bacio fosse qualcuno che ci teneva davvero a me è così fu.
Il giorno dopo però se ne andò via, il padre era stato mandato a dirigere un'azienda in un altro stato, non ci furono ne saluti ne adii, sapeva che odiavo questo tipo di cose e così lo persi per sempre.
Però io in tutti questi anni non mi sono scordata di lui.
~
"A cosa pensi?" Mi chiede il riccio sedendosi al tavolo con me e gli altri.
Alzai le spalle sorseggiando la lattina di coca-cola.
Mi guardò per un secondo infastidito e poi roteò gli occhi verso l'alto.
"Uh guai in paradiso?" Sentii una voce del gruppo ma la ignorai.
Harry grugnì uno "zitto!".
Non riuscivo a prestare alcuna attenzione ai loro discorsi dopo quel ricordo.
Mi chiedevo che fine avesse fatto thomas e se anche lui, dovunque si trovasse in quel momento, stava pensando a me.
Era una innocente amicizia infantile, eppure mi chiedo dove sarei ora se lui non se ne fosse andato chissà dove.

"Diana!" Sentii il mio nome a gran voce.
Mi ripresi dal mio stato di trans.
Era Cris.
Aveva di nuovo cambiato colore di capelli e non lo avevo minimamente notato fino a quel momento.
Erano lilla, un dolce e sbiadito lilla.
"Diana ci sei?!" Ridacchiò portandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
"Decisamente no" rise Will.
" ci sono, stavo solamente pensando" ammisi giocherellando con il cibo.
Non avevo fame, e di sicuro me le sarei sentite su da Harry.
"A cosa? Anzi a chi?" Disse Grace ridacchiando con gli altri.
Ecco bella domanda, pensavo a thomas o meglio a suo ricordo.
Chi era ora Thomas Blake?

"Mi sono rotto il cazzo!" Ringhio Harry lanciando il suo libro di storia a terra.
"Che novità" sbuffai " non puoi permetterti un'ennesima insufficienza lo sai?".
"Ma non rompere i coglioni pure tu! Lo so ma non ho voglia di studiare tutta questa roba!" Disse lamentandosi.
Harry non andava male a scuola anzi, ma non ne voleva sapere di quella materia e io non avevo più voglia di motivarlo a studiare.
Mentre lui stava disteso sul mio letto io ero davanti alla mia scrivania a sistemare il compito di letteratura.
Mente ero concentrata sul display sentii la sua presenza alle mie spalle.
"Il cuore della trama è la malinconia, la disperazione e infine alla perdita della sanità mentale e fisica dell'autore a seguito del matrimonio della donna amata con un altro uomo.... ma che merda" commentò  il riccio alle mie spalle.
Lo guardai negli occhi.
"Tu come ti sentiresti se la ragazza che ami da una vita si innamorasse di un altro uomo?" Gli chiesi, forse, troppo vicina al suo viso.
Lui mi guardò in silenzio per alcuni secondi.
" innamorarsi?" Mi chiese ridacchiando "l'amore  è solo una convinzione umana, dimmi che non sei una di quelle ragazzine che ci crede a queste stronzate ".
Fu secco, cattivo ma me lo aspettavo, era un altro modo per ricordarmi di non innamorarmi di lui.
Lui l'amore non lo conosceva, e molto probabilmente non lo voleva nemmeno.
Non si sarebbe mai innamorato di me, era solo come un bambino viziato che voleva il gioco tutto per e nel momento in cui arriva un nuovo gioco quello vecchio avrebbe fatto una triste fine.
Quella che temevo potesse capitare a me.
"E se ci credessi?" Mi girai verso di lui.
Mi guardava con quella sua aria di superbia.
Si sistemó la sua chioma indomabile di ricci e mi guardò
" ti é bastato una passatempo tra noi per innamorarti di me?" Rideva. Rideva di me.
E io risposi.
"No" sorrisi "non sei tu" sputai secca.
Lui tutto d'un tratto smise di ridere, di essere sicuro di se, di guardarmi con superbia.
Era paralizzato come se tutto si fosse fermato in quel momento.
I suoi occhi verdi si erano colorati totalmente di nero.
Stupida, stupida.
"Che cosa hai detto?" Sussurrò
"Non sono innamorata di te" dissi.
"Sei innamorata Diana?".
Lui aveva iniziato a giocare.
Non conoscevo nemmeno io l'amore ma volevo per una volta essere io quella più forte di lui.
"Tanto tu non ci credi nell'amore" sussurrai meno sicura di me.
"Dimmi chi è" mi chiese.
Non riuscivo a credere alla sua espressione.
" Harri no -" mi interruppe "ti rendi conto vero che l'amore non esiste? Quel tipo, quello di cui credi di essere innamorata, credi davvero che se in un futuro starete insieme lui amerà solo te? Davvero?!"rise di nuovo.
"Nessuno può stare con una sola persona, prendi ad esempio noi due"
Il mio cuore si paralizzò.
"Pensi davvero che anche se ci siamo baciati e cazzate varie io non voglia altre ragazze? Infondo anche tu ti sei presa una sbandata per un altro no? Eppure te la stai facendo con me." Riprese quell'aria da strafottente.
Sentii il gelo al petto.
Lo volevo fuori dalla mia vita.
Ora.
"Bene vai dalle altre allora, smettila di starmi intorno e fuori dal cazzo" strillai.
Ricordo poco.
Lui uscì sbattendo la porta.
Urlava lo riuscivo a sentire.
Io ero seduta sul mio letto e sentii il mio corpo gelare, tremavo e respiravo male.
Ero di nuovo sola.

Ero in macchina e stavo guidando da molto tempo, non so perché lo stavo facendo, ma lo stavo facendo ormai ed era troppo tardi per tornare indietro.
C'è stato un momento in cui credevo che lui sentendo la cazzata che ero innamorata di un altro si sarebbe incazzato ricordandomi che ero sua, solo sua; speravo mi baciasse o almeno una scenata di gelosia.
Ma lui non è quel tipo di ragazzo.
Tutte quelle volte in cui mi diceva che ero sua e che non voleva che nessuno mi girasse intorno o stupidate varie erano solo complessi di un bambino viziato.
Parcheggiai e non feci in tempo ad aprire il cancellino che lei era lì.
"Diana cosa ci fai qua?" Mi chiese.
La guardai e scoppiai a piangere davanti ai suoi occhi.
Mi corse in contro come mai aveva fatto e mi strinse a se così forte che per la prima volta dopo tanto tempo la chiamai "mamma".
"Diana cosa è successo?" Mi chiedeva spaventata.
Tutto d'un tratto arrivo anche Jonh incredulo.
"Che è successo?" Sussurrò a mia madre visibilmente sconvolto.
Non si aspettavano di trovarli li.
"Diana ti prego parla! Cosa è successo ti hanno fatto qualcosa?" Mio padre mi accarezzava il viso, una dolcezza simile non l' avevo mai vista nei miei confronti, forse là situazioni li aveva preoccupati a tale punto.
Non so perché ero tornata a casa, ne perché mi ero fatta ben cinque ore di macchina, ma non c'è la facevo più.

~harry's pov~
Erano già due giorni.
Lei era tornata a casa sua.
"Da quanti giorni non frequenti le lezioni?"Mi chiese la psicologa.
Da due giorni.
" non lo so" sussurrai.
"Da quanto sei in queste Condizioni Harry?".
Due giorni.
"Non lo so".
"Hai intenzione di rispondermi a qualche domanda in modo sincero?" Mi chiese visibilmente scocciata.
Era ormai quasi finita l'ora e io avevo solo detto quella stessa frase per sessanta minuti.
Erano le 17:00.
"È finita l'ora io vado" mi alzai senza prestare attenzioni a ciò che mi diceva mentre uscivo.
Camminavo a testa bassa per il college, sbattevo contro le persone ma non alzavo mai lo sguardo, non me ne fregava un cazzo.
Fino a che non riconobbi una voce, una voce alta profonda è impossibile da non riconoscere.
Quel pezzo di merda di Ian.
Andai verso di lui fino a prenderlo per il colletto e sbatterlo contro il muro.
Al rumore della sua schiena che sbatteva contro il muro tutti si girarono verso di noi.
"Che cosa stai facendo ?!" Urlò Ian.
"Te la stai facendo con la Horenwel?!"
Gli ringhiai in faccia.
"Diana? Ma che hai calmati!" Disse cercando di assumere un tono tranquillo.
"Si cazzo lei! Rispondi! È per che cazzo è tornata a casa sua?".
"È tornata a casa sua?" Mi guardò smarrito.
Lui non ne sapeva nulla.
"Harry fermarti!" Era Grace mentre Will mi strattonava via.

"Che ti è saltato in mente?" Mi chiedeva Will.
"Quel pezzo di merda se la fa con diana e non ha le palle di dirmelo in faccia!" Ero fuori di me.
"Harry diana non se la fa proprio con nessuno! Di cosa parli?" Strillava Cris.
"Pensi che non me sia accorto eh?! Di quelle occhiatine? E se ne è pure andata porca puttana! Quella... quella" urlavo come un pazzo.
" ma almeno tu sei accorto di come ti guardava lei? E di come la trattavi?" Mi disse Cris sedendosi accanto a me.
Tutte stronzate, lei non mi guardava in quel modo e porca puttana se non era Ian,
lo avrei trovato quel pezzo di merda.
Non posso perdere la testa così, lei non può lasciarmi a me stesso, non ora che sa quelle cose, non dopo quello che ha visto.
Non può abbandonarmi non dopo quello che ho fatto.

~spazio autrice-
Prima di tutto siamo finalmente in estate! E io ho un attimo di respiro! Mi mancavano è davvero non so come ho fatto a dimenticarmi di tutto questo per così tanto tempo! Scusate di cuore e buona estate!❤️

My devil ||H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora