Capitolo 11

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Reid camminava per le sale del palazzo dei gabariani seguito a ruota dalle sue mogli. Erano accompagnati da un gruppo di mostri quadro che trucidavano tutte le guardie che ancora cercavano di fermarli. Occasionalmente si imbattevano in un gruppo di cortigiani che tentavano di scappare, anche loro venivano massacrati. Le mogli dell'uomo erano terrorizzate, non dicevano una parola e tremavano. Volevano piangere ma Reid gli aveva esplicitamente vietato di farlo e loro non volevano scoprire che cosa sarebbe successo se avessero disobbedito all'ordine. Una grande porta portava alla sala del trono e l'uomo la apri in maniera aggraziata. Il trono del popolo dei gabariani era completamente d'oro e sopra di esso torreggiava la statua di un drago. Il re si alzò dal suo trono, stava indossando un'armatura scintillante ed estrasse la sua spada.

-Questa è la fine del mio regno; ed anche la mia. Tuttavia me ne andrò combattendo! Io Re Ja...-

Il gabariano non fece in tempo a finire il discorso che Reid rilasciò il suo angelo e lo utilizzò per mandare la sua testa in mille pezzi con un pugno. Il trono venne imbrattato dal suo sangue mentre il corpo esanime cade a terra. L'angelo toccò il corpo per poi tramutarlo in dei fiori.

-Una degna offerta. Spero che il Re la accetti.- Disse Reid

L'uomo si sedette sul trono sporco di sangue. Sorrise mentre i ricordi sul suo passato gli riaffioravano.

Lui veniva da una famiglia appartenente ad una setta religiosa conosciuta come "la via della luce bianca". Fin dall'infanzia i suoi genitori lo avevano introdotto al loro credo. Credevano nell'esistenza di un'entità benefica nota come "la luce bianca", un'entità che trascendeva spazio e tempo. Lei premiava con prosperità, salute e denaro chiunque facesse del bene nel suo nome. La sua famiglia era estremamente ricca e per lui questo era un segno che "la luce bianca" li favoriva. Gli era stato insegnato ad essere altruista e ad aiutare il prossimo, lui eseguiva alla lettera. Non poteva negare però un senso di superiorità morale rispetto ai suoi coetanei che deviavano dalla via che la divinità aveva scelto per loro. Chi non seguiva i dettami alla lettera era uno sciocco. In età adulta decise di diventare un dottore così da continuare le sue buone opere. Col passare del tempo si trovò una moglie di nome Valerie, lei era: dolce, gentile, innocente, esattamente come lui la voleva. Lei era l'ennesimo segno del favore della "luce bianca" . I suoi fratelli: Willmund e Bonnie tentarono di imitarlo ma avendo risultati più scarsi. Lui provava piacere in questo, erano come due cuccioli da accudire. La sua vita continuò normalmente fino a che un anno fa un miracolo non lo sconvolse, un angelo apparì di fronte ai suoi occhi. La creatura celeste cominciò a parlare dell'Oltremondo e di come fosse legato a lui. Reid non ascoltò una singola parola detta dalla creatura, era estasiato da ciò che vedeva. Provava un piacere quasi morboso nel pensare che quella creatura fosse ai suoi comandi. Lo chiamò ­ Asclepio e apprese subito che la natura dei suoi poteri gli permetteva di alterare la materia di tutto ciò che toccava. Poteva alterarne le proprietà oppure scomporla e assemblarla nuovamente a suo piacimento senza seguire nessuna regola e anzi violandole tutte. Utilizzò subito i suoi poteri per guarire le persone affette da malattie incurabili in tutte le parti del mondo. Operava in una stanza da solo mentre i suoi pazienti erano sotto anestesia totale in modo tale che nessuno venisse a scoprire dell'esistenza del suo angelo. Divenne famoso come "Il medico dei miracoli". Lui era il prescelto favorito dalla volontà divina, la sua superiorità morale gli aveva consegnato in mano tutto ciò che lui poteva desiderare. Nulla poteva andare storto.

Era seduto nel suo ufficio quando l'apocalisse avvenne. Dallo schermo poteva vedere la figura lucente del Re apparire sopra i cieli di Verona. Rimase completamente pietrificato, che quella creatura fosse "la luce bianca" che lui venerava? Il Re cominciò a parlare e ad esprimere le sue idee violente. Reid non capiva, ciò che quella creatura stava dicendo era il contrario di ciò che gli avevano insegnato. Vi fu un grande boato ed un'onda di energia lo travolse facendolo svenire. Quando riaprì gli occhi si trovò disperso in un mondo che ricordava il suo ma profondamente diverso. Riuscì a riunirsi con sua moglie ed i suoi fratelli ed insieme intrapresero un viaggio in quelle lande desolate. I dubbi però continuavano ad assalirlo, se quell'entità che si era autodefinita Il Re fosse stata "la luce bianca" che lui venerava ciò avrebbe distrutto tutte le sue credenze. Non riusciva nemmeno a capire il motivo per cui si trovasse in quella situazione orribile. Lui aveva sempre seguito i dettami della sua divinità ed aveva ricevuto ogni dono che potesse mai desiderare in cambio. Adesso però tutto era andato in frantumi. La sua testa stava scoppiando nel pensare a questo, non sapeva che cosa dovesse fare. La sua psiche gli disse che "la luce bianca" lo stava mettendo alla prova, lo aveva messo in quella situazione per testarlo. Doveva dimostrare di essere capace di seguire la via nonostante tutto. Si incamminò in giro per il mondo cercando persone disperate da salvare. Anche i suoi fratelli avevano ottenuto i poteri degli angeli e ciò lo aiutò nel suo compito. Passarono le settimane in quel mondo devastato, lui continuava ad aiutare gli altri ma nulla di buono gli stava accadendo. La sua mente cominciò a dare i numeri, che cosa stava succedendo? I suoi fratelli e la sua moglie tentarono di tranquillizzarlo ma non ci riuscirono. Un giorno li lasciò in disparte mentre si allontanò per meditare. Si ritrovò da solo sulla cima di un edificio in rovina mentre malediceva la sua vita e si domandava che cosa diavolo stesse succedendo.

La leggenda dell'angelo indomitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora