Capitolo 5

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Francisco rimase in silenzio per qualche istante a squadrare quello strano individuo. Era alto sui tre metri ed era talmente grosso da sembrare uscito da un fumetto.

-Vorresti che lei venisse con te?-

Rilasciò il suo angelo

-Mi dispiace ma lei non và da nessuna parte!-

L'uomo si grattò per qualche istante la barba prima di rispondere

-Una seccatura... ma non pensare di potermi battere.-

Rilasciò il suo angelo. La creatura era fatta interamente di pietra, sia il corpo che le ali, e non aveva nessun lineamento facciale. L'avatar cominciò a muoversi verso Francisco.

-Non mi sono ancora presentato, il mio nome è Willmund ed il mio angelo si chiama Titano.-

-L'educazione vuole che io ricambi il favore. Il mio nome è Francisco ed il mio angelo si chiama El Cid.-

Si rivolse verso Selena.

-Corri al campo e avvisa gli altri ragazzi. Non so chi sia questo ma ho una brutta sensazione. Io lo tratterrò qui.-

La principessa fece segno di sì con la testa e cominciò a correre. Willmund non mosse ciglio, continuando a restare concentrato sul suo avversario.

-Restiamo solo noi due... Vediamo di che pasta sei fatto!-

El Cid si lanciò alla carica contro titano. Impugnò a due mani la sua spada e scagliò un fendente diretto alla testa di Titano. L'angelo di pietra per tutta risposta alzò il braccio in protezione del capo. L'attaccò rimbalzò conto l'arto non causando alcun danno. Francisco rimase sbalordito per qualche secondo, non era nemmeno riuscito a scalfire la corazza di quell'essere. Titano di tutta risposta cercò di colpirlo con un pungo discendete. El Cid saltò all'indietro evitando l'attacco. Il pugno colpì il terreno mandando in frantumi il suolo sotto di loro. Si era creata nuovamente distanza tra i due che ricominciarono a squadrarsi.

-Voglio svelarti una cosa Francisco. Il mio angelo ha una massa di dieci volte superiore a quella di un quasar. Se lo avessi rilasciato nel mondo normale avrebbe fatto collassare tutto il sistema solare grazie al suo peso. In questo mondo però posso usarlo senza problemi.-

Francisco cominciò a preoccuparsi. Se ciò che diceva sulla massa del suo angelo era vero, ricevere un colpo sarebbe stato devastante. El Cid lasciò andare la spada e generò una mazza chiodata oltre ad uno scudo. Quegli armamenti gli sarebbero stati decisamente più utili per combattere. Willmund fece un ghigno e cominciò ad avviarsi verso la direzione del campo. Francisco notò la cosa e per tutta risposta riprese l'offensiva tentando di colpire Titano alla vita. L'angelo di pietra fermò l'attacco contrattaccando con un pugno che El Cid parò con lo scudo. Una crepa si formò sullo scudo, Francisco sapeva che non avrebbe potuto parare molti altri attacchi prima che andasse in frantumi. Willmund riprese a camminare verso il campo.

-Dove pensi di andare! Sono io il tuo avversario!-

L'uomo si fece due risate

-Avversario? Non farti illusioni... tra me e te c'è un abisso. Io continuerò a camminare verso il campo, se quando sarò arrivato tu non sarai ancora scappato, ti ucciderò.-

Francisco fece una smorfia. Lo stava prendendo in giro

-Non osare prenderti gioco di me!-

El Cid attaccò Titano con una mazzata sulla spalla destra. Riuscì a causargli qualche leggero danno, ma si espose offrendo la possibilità al suo avversario di contrattaccare con un calcio circolare. El Cid si riparò immediatamente dietro allo scudo. L'impattò fu tale che l'angelo ed il suo portatore vennero scagliati via a schiantarsi contro un albero vicino. El Cid lasciò andare la mazza e Titano la raccolse immediatamente per poi spaccarla. Willmund riprese per l'ennesima volta a camminare verso il campo.

La leggenda dell'angelo indomitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora