Stanotte è venuta l'Ombra, l'Ombra che mi fa il verso
Gli ho mostrato il coltello e la mia maschera di gelso.Ho visto Nina volare - Fabrizio De Andrè
__________Bene signori e signore, pronti a ripartire? Un nuovo cast, nuovi personaggi e la risoluzione al prim ostacolo, e da qui si inizia l'avventura vera una volta superata la "prima soglia" ( non chissà che ma da qualche parte bisogna pur cominciare )
Let's go, e i pareri sono sempre graditi
Le urla e i pianti continuarono incessanti da tre giorni, ma non era Werrsott che gridava, era Bentho a strillare a ogni ago estratto dal corpo di Werrsott, e Minh che singhiozzava ogni volta che il mezz'elfo affermava di non sentire dolore, e a ogni ago strappato, perdeva la sensibilità in parti del corpo ( da un alluce a una mano intera, variava a seconda della quantità di veleno nel singolo ago ).
Il dottore era stanco morto e nervoso, tre giorni che non dormiva e che si spostavano come lumache a causa della condizione del mezz'elfo che avevano sistemato sul carretto per non causargli altri gravi danni e peggiorare la sua condizione, tre giorni che tentava il modo giusto per togliergli gli aghi senza ucciderlo, nella disperato tentativo di frenare il veleno che paralizzava, a ogni ago estratto, il corpo del mezz'elfo.
La parte più difficile erano i tre aghi che aveva sul volto, uno all'altezza della nuca, un altro in mezzo agli occhi e l'ultimo sul collo, nel migliore dei casi Werrsott rischiava di perdere la vista, nel peggiore di morire, e se fosse rimasto in vita i danni celebrali causato dall'ago sulla nuca sarebbero stati irreversibili.
Minh aveva ricevuto indicazioni di preparare un unguento che avrebbe bloccato la paralisi, da spalmare immediatamente dopo l'estrazione dell'ago sulla zona ferita, in questo compito veniva aiutata dall'elfa che l'accompagnava nei boschi alla ricerca degli ingredienti e riparando entrambe dalla caduta degli aghi, con un telo.
Quando le due donne se ne andavano Markann traeva un respiro di sollievo, Minh singhiozzava sempre e non aveva le mani ferme, doveva essere aiutata dall'elfa che urlava improperi in elfico contro Markann a ogni sua estrazione di aghi, o peggio lo incitava a non fargli male, a fare attenzione.
Bentho invece a ogni estrazione strillava come se fosse il piccolo a essere ricoperto di aghi e non il mezz'elfo, e Markann prima gli aveva detto di stare zitto, inutilmente, perfino uno spintone e degli schiaffi erano stati inutili, e ora le donne, ringraziava gli Dei quando erano nel bosco a cercare gli ingredienti.
Markann aveva con sé un libro che sfogliava alla ricerca di indicazioni che suggerissero un modo per velocizzare le estrazioni senza peggiorare la situazione, era grazie a quel libro che aveva trovato l'unguento, e il modo per prepararlo, che avrebbe fermato la paralisi e salvato il mezz'elfo.
- È sbagliata l'estrazione, il tuo amico morirà in poche ore, Markann, se continui così. Sei sempre stato un pessimo medico, e ora ti affidi perfino al libro Oscuro, chissà che traduzioni terribili avrai fatto travisando completamente le sacre formule, e così stai condannando a morte un povero disgraziato.-
Markann sussultò, aveva riconosciuto la voce, si voltò lentamente trovandosi di fronte quello che a primo impatto credette essere un fantasma proveniente da un passato che aveva tentato a tutti i costi di seppellire.
Dietro di lui Minh e Ithil erano attorno al fuoco, Ithil mescolava gli ingredienti per l'unguento di Werrsott, Minh con in mano una ciotola contenere pane e un pezzo di carne cotta si alzò per porgerla al nuovo arrivato.
- Sei venuto per scroccare cibo? Voi monaci sapete solo fare questo, elemosinare cibo e denaro predicando la volontà degli dei e giustificando le violenze dei vampiri, tanto mica siete voi a subire i loro soprusi, ve ne state chiusi nelle vostre torri mentre noi altri facciamo la fame...Minh, non dargli niente, capito? E tu vattene Borshin, non puoi ricomparire qui dopo decenni e dirmi come curare un uomo, come se niente fosse!-
Markann, in preda alla furia aveva dato un colpo alla mano di Minh contenente il cibo, facendolo cadere a terra e rompendo la ciotola.
L'uomo di nome Borshin, una cicatrice sulla guancia sinistra ad attraversargli l'occhio cieco ( indossava una tunica nera pesante con cucito all'altezza dei fianchi un uccello d'argento alato, trafitto da un'ascia d'oro ) si chinò a raccogliere il cibo caduto, e con attenzione lo mise in un sacco di telo per poi porgerlo nuovamente a Minh.
- Non si spreca il cibo di questi tempi, Markann. E non sono qui per quello né per denaro, ma per una premonizione. Ho sognato qualcosa ieri notte, qualcosa che mi ha condotto qui.-
Markann trasalì, lui tre notti fa prima dell'incidente del mezz'elfo aveva sognato qualcosa di insolito...
Si trovava in un bosco, quello stesso in cui si trovavano tutti quanti, era nascosto dietro a un albero osservando due uomini in tunica nera che parlavano fra di loro una lingua incomprensibile alle sue orecchie, diversa da qualsiasi altra avesse mai sentita, non era né la lingua del Nord ne quella delle terre desertiche del sud, tanto meno il dialetto antico che parlavano i vampiri.
Eppure, riusciva a capirli, parlavano di una strada da dover percorrere, di un re elfico crudele, o giusto, a seconda del punto di vista, che faceva giustiziare i vampiri e voleva creare un esercito per spazzarli via vendicando così la sua razza.
E poi l'uomo silenzioso che aveva per lo più ascoltato le parole dell'altro, si era alzato per allontanarsi dall'accampamento.Poi si era risvegliato con le urla di Minh, trovando un Werrsott ricoperto di aghi.
Borshin osservando il volto di Markann intui' che la medesima cosa era accaduta a lui, annuì e senza chiedergli nulla, delicatamente, prese il libro che Markann stringeva convulsamente a sé, come se volesse frapporlo fra se e il nuovo arrivato.
- Mhasadama, miha-ra, sfilare l'ago ruotandolo a destra, non a sinistra come stavi facendo tu, certo la traduzione può ingannare, se lo leggi con l'accento, ra significa lentamente, quando in realtà la traduzione esatta senza accento è velocemente. In questo modo la paralisi non si diffonde e non è necessario l'unguento di bacche e foglie di drago. Non c'è di che. Ah e se seguirai le istruzioni giuste, un paio di giorni a riposo e il tuo amico si riprenderà. Con permesso, ora devo tornare al mio accampamento, il mio compagno di viaggio, Gharn, si starà chiedendo dove sono finito, e fidatevi non è piacevole farlo arrabbiare.-
Markann osservava, sconvolto, Borshin andarsene addentrandosi nuovamente nel bosco, Min e Ithil lo seguirono anch'esse con lo sguardo, per poi voltarsi verso Markann.
- E quello chi era?-
Markann deglutì, si rimise i guanti in pelle e aprì il libro mettendosi a estrarre gli aghi seguendo le istruzioni del nuovo arrivato, e senza guardare le due donne né Bentho che, insieme al vampiro, era tornato dopo esser stati a prendere l'acqua, rispose alla domanda con voce soffocata.
- Quello è...era, mio fratello adottivo.-
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La persistenza dell'eternità.
FantasíaIn una terra dove i cieli d'estate sono viola, e blu scuro d'inverno senza la luce rossastra del sole, e i vampiri sono in guerra con gli esseri umani e gli elfi quasi scomparsi, Ivark, il protagonista, è un vampiro da troppi anni, anzi, secoli. Eg...