8. Uragano

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LUCE POV
Un'ondata di calore attraversa il mio corpo, il suo epicentro ha sede nella parte più intima di me. Mi lascia senza fiato, non parlo, gemo e la voce sembra provenire non dalla mia gola, ma da un luogo ben più lontano. Non posso non pensare alle dita di Ares che si muovono sempre più velocemente dentro di me. È anche impossibile che io la smetta di pensare alla sua erezione che preme sulle mie natiche. Non riesco a pensare più a nulla se non al piacere che mi ha inondata e ad ogni dettaglio del ragazzo che è riuscito a farmi provare tutto questo. Mi sento bagnata in luoghi di me che non credevo potessero raggiungere un tale tasso di umidità...

Quando, quello che penso sia stato il primo orgasmo della mia vita, termina ho il fiatone e posso sentire il mio cuore rallentare la sua frequenza cardiaca.

"Benvenuta nel mondo del sesso, Lucciola"

Mi sento sussurrare con voce gutturale, ma al contempo calda e ferma.

Se prima il cuore si stava cominciando a riprendere, adesso sento che avrà un collasso da un momento all'altro. Sento una scia di brividi originarsi dalla pelle antistante all'orecchio, fino ad arrivare alla schiena. Non ho la più pallida idea di cosa stia accadendo al mio corpo, ma non voglio che smetta: é più che piacevole, è magnifico.

Mi risveglio dal mio momento di trance e mi rendo conto della cazzata che ho appena fatto non rispondendogli: l'ho messo a disagio? L'ho fatto sentire fuori luogo? Si è pentito di ciò che ha fatto?
Al solo pensiero sento le guance prendere fuoco dalla vergogna...

"Hey Lucciola, tutto bene?"

Il suo è un tono delicato ed il mio udito raffinato non può fare a meno di notarvi della preoccupazione.

"Lucciola", sorrido a quel nomignolo originale. Mi sono stati affibbiati molti soprannomi, ma mai uno più assurdo di "Lucciola".
Ora che ci penso dovrei darne uno anche ad Ares...

ARES POV
"Sto bene Uragano, tranquillo"

Risponde con un sorrisetto beffardo sul volto.

"Uragano"... Non male piccola Lucciola: hai fantasia.

Mi concentro sulle sue labbra, le immagino su di me, che mi baciano e mi accarezzano ovunque.
Sospiro, tento di calmare i miei bollenti spiriti, ma è impossibile sapendola nuda e appoggiata a me. L'unica cosa che la mia mente riesce a concepire è la sua immagine sotto di me mentre la amo. Deglutisco: devo trattenermi, devo darle spazio e chiederle il permesso, non sarebbe giusto altrimenti.

Luce si sistema mettendosi in ginocchio difronte a me, concedendomi così la completa visuale del suo viso costellato di capelli bagnati.

"Come si ricambia?"

Domanda innocente.

Sollevo il capo. Ora sta davvero testando il mio autocontrollo.

"Luce, se non te la senti non sei obbligata"

"Voglio farti provare almeno un decimo di quello che tu hai fatto provare a me. Lasciami tentare."

Risponde appoggiando una mano sul mio sterno per poi lasciarla scivolare verso il punto in cui si trova il mio cuore e sorridere.

Perchè il suo sorriso è così ipnotico che resterei a fissarlo per ore?

"Se ti mette a disagio non farti problemi a smetterla di fare qualunque cosa tu stia facendo, ok?"

La avverto e lei annuisce in risposta.

Sposto la sua mano, che si trova sul mio petto, verso il mio ventre. Lentamente lascio che sia lei ad esplorare. Il suo tocco è rovente, lascia una scia di brividi ed eccitazione. La mia erezione chiede pietà. La guardo mentre, con attenzione, cerca di percepire ogni tratto della mia pelle, si morde il labbro inferiore: è concentrata.
Piano piano spinge la sua mano sempre più giù arrivando a sfiorare con l'indice timido la mia eccitazione.
Il respiro accelera ed il cuore rimbalza nel petto.
All'ennesimo su e giù del suo polpastrello non riesco a trattenermi.

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