9. Guardare ciò che si vede

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Ares POV

"Uragano?"

Luce mi chiama con il suo solito tono lieve mentre si accoccola sul mio petto.

"Sí, Lucciola?"

"I miei torneranno tra qualche ora, è meglio che tu cominci a prepararti per tornare a casa"

Mentre lo dice, però, si stringe ancora di più a me, quasi come se non volesse lasciarmi andare.

Sospiro. Ha ragione: di certo non farebbe piacere ai suoi genitori trovare nella loro casa un ragazzo sconosciuto che coccola la propria figlia.

Sorrido al pensiero.

Chissà se le piacerebbe presentarmi ai suoi genitori. Secondo me, mia mia madre la adorerebbe...

Sospiro.

Non riesco a capire che tipo di rapporto abbiamo. Siamo amici? Amici con benefici o qualcosa di più?

Merda, non riesco a mettere in ordine i miei pensieri e non so come porvi rimedio.

"Hai ragione Lucciola"

Concordo.

Già dopo pochi minuti riesco a ritrovare le poche cose che avevo con me.

Con tutta la calma di cui dispongo mi reco in salotto e trovo la piccola Luce con un'espressione imbronciata che le "decora il viso".

Resto ad osservarla per un po' e provo a decifrare ogni suo minimo movimento dal quale potrei trarre qualche suggerimento sui suoi pensieri.

Sorrido al nulla, proprio come un vero idiota.

In qualunque modo lei mi consideri io la troverò sempre la ragazza più bella e pura che io abbia mai visto, anche quando sta venendo in una vasca da bagno.

Rivivo quel momento nella mia mente come fosse un loop. Più volte durante questa giornata mi sono sorpreso a fantasticare sulla scorsa serata.

Mi ritrovo ad invidiare il me stesso di 48 ore fa, quello che non sapeva quanto fosse bella nuda e quanto fosse appagante stringerla tra le braccia e sentirla gemere.

"Allora...vado"

La salivazione si azzera e mi sento ridicolo. Come si saluta una ragazza con la quale vorresti trascorrere ancora un po' di tempo e che hai fatto venire per la prima volta in una vasca da bagno?

Lei non risponde, ma si posiziona davanti a me e appoggia le mani sul mio petto.

"Grazie Ares"

E detto ciò mi lascia un lieve bacio sulle labbra che non fa altro che aumentare il mio desiderio di rimanere lì con lei. Il problema? Sono fin troppo sorpreso per spicciare parola o ricambiare e finisco per salutarla con un banale: "Ciao Luce".


Qualche minuto dopo mi ritrovo nell'atrio del palazzo di Luce che rifletto su quello che ho passato in questi giorni. Faccio una scaletta mentale.

-Ho insultato e preso in giro una ragazza che si schiantata contro di me

-Lei mi ha detto di essere cieca

-Ho fatto una figura di merda

-Mio fratello Apollo mi ha lanciato una scommessa che consisteva nel farmi perdonare

-Ho accettato

-Ho conosciuto Luce e la sua storia, lei, non so come, ha conosciuto qualcosa di me che non sapevo esistesse

-Mi sono incazzato con l'universo e ho deciso che le pagherò quello stramaledetto intervento

-Ho convissuto con lei per tre giorni

Grazie di...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora