10. Occhi esterni

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Apollo POV

"L'innamoramento é passivo, si subisce, come la merda in testa da un piccione che vola. Non puoi decidere di volerti innamorare e metterti a seguire i culi dei piccioni che volano"

-Charles Hank Bukowski

É così che Bukowski prende per il culo tutte quelle persone che ogni due per tre si "mettono alla ricerca dell'anima gemella" e, al contempo, descrive la magia dell'amore.
Mio fratello Ares non è mai stato quel tipo di persona. Ha avuto parecchie avventure, ma non mi era mai sembrato tanto preso come adesso.

Infatti, non mi saluta nemmeno quando ci incontriamo sulla soglia di casa. Mi scansa e allunga il passo verso l'ascensore.

Alzo gli occhi al cielo e sospiro. Quella ragazza deve averlo mandato in tilt.

"Quello è davvero mio fratello Ares?"

Esordisco entrando in salotto.

"Già. Questa Luce lo ha fatto impazzire"

Conferma mia madre.

Nonostante la sorpresa che ci pervade, la felicità di vedere Ares volersi impegnare con qualcuno é ben superiore.

Sorrido.

Vorrei che fosse un sorriso che trasmette solo allegria, ma la verità è che é amaro sul volto ed é dettato dall'invidia.

Non ho mai condiviso il modo di fare di mio fratello che, rispetto ad una relazione stabile, preferisce la classica "botta e via". Non che io sia un santo, ho avuto anch'io diverse esperienze sessuali, ma erano sempre dettate dall'amore, e dal rispetto, che provavo nei confronti dell'uno o dell'altro. Il problema è che sapevo già in partenza che sarebbero state brevi storie d'amore, ma comunque mi ricordo tutti i nomi delle persone con cui sono andato a letto, non come mio fratello.

Anche i nostri modi di fare sono molto diversi, lui preferisce mettere in bella vista la sua conquista e poi abbandonarla in segreto. Io, al contrario, tengo molto alla privacy e non mi piace fare le cose in modo plateale.
Penso che quest'ultimo principio abbia anche condizionato di molto la mia reputazione: la gente continua ad affermare che io sia omosessuale. Non me ne preoccupo molto, anzi, mi dá la possibilità di non dovermi fare carico delle avances delle scalatrici sociali.

Vedo mamma e papà sorridersi e guardarsi intensamente, sembrano comunicare con gli occhi.

Dev'essere bello condividere la propria felicità con qualcuno per tutta la vita...

Lascio scivolare tutti i pensieri fuori dalla mente: Ares è felice e devo esserlo anch'io o quantomeno fingere di esserlo.

"Tutto bene Sterminatore?"

Mi domanda papà.

Deve aver notato il mio sorriso tirato e poco credibile.

Sorrido a quel vecchio nomignolo.

Il soprannome "Sterminatore" mi venne affibbiato quando scoprimmo che il nome di Apollo, per gli antichi, era da connettersi etimologicamente al verbo apóllumi , ovvero: «uccido», quindi il mio nome stava a significare 'Sterminatore'. Ce lo disse zia Jules che, avendo fatto degli studi classici, ne sapeva molto più di noi.

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