L'album dei ragazzi sta finalmente per uscire, manca solo qualche giorno e poi potrò ascoltarlo. Dopo mesi di preparazione, di prove e di nottate in bianco sarebbe uscito "farsi male a noi va bene".
"Vieni al bunker sere?" a risvegliarmi dai miei pensieri fu proprio mio fratello.
"certo, mi cambio e scendo" aprì l'armadio per poi afferrare dei cargo neri e una maglietta rossa. Mi truccai leggermente e raggiunsi andrea, il quale era già in macchina dal lato guidatore.
"possiamo andare" entrai in macchina sorridente.
Mi entusiasmava sempre l'idea di vedere i ragazzi, soprattutto ora che non li avevo visti per un anno intero. Durante tutto il tragitto il mio cervello non smise di pensare all'anno che avevo appena trascorso, a tutto ciò che mi era successo. Forse dovevo parlare con qualcuno di quell'avvenimento.
Arrivammo al bunker e andre mi trascinò in studio dove, con mia grande sorpresa, trovai huda.
"sere finalmente ti vedo" mi corse incontro la mia migliore amica stringendomi forte.
Mi scesero quasi le lacrime quando finalmente la vidi.
"quanto mi sei mancata huda bella"
Sentimmo dei versetti dietro di noi e voltandoci notammo dario e marco abbracciarsi facendo finta di piangere.
"idioti" dicemmo all'unisono per poi scoppiare tutti a ridere.
"ragazze mettetevi comode" disse jackson "state per ascoltare in anteprima un capolavoro" fece una pausa d'effetto prima di pronunciare "quelle parole, cantano per voi fares e erin" fece partire la traccia e rimasi immobile ad ascoltare il pezzo, lasciando che una lacrima solitaria mi solcasse il viso di tanto in tanto."Vuoi che mi manchi?
Niente è più uguale a come eravamo rimasti"Lasciai che quella lacrima solitaria si trasformasse in un pianto liberatorio, rendendomi conto di quanto mi rispecchiassi in questa strofa, di quanto raccontasse dell'anno che avevo appena trascorso negli Stati Uniti e di ciò che avevo trovato al mio ritorno. Cosa che huda e i ragazzi ancora non sapevano, nemmeno andrea.
Una volta finita la canzone mi voltai verso huda e la vidi asciugarsi il viso, ci guardammo e iniziammo a ridere.
"siete davvero degli stronzi, non potete giocare così con i nostri cuori" dissi tra una risata e una lacrima.
"è stupenda, è davvero un capolavoro ragazzi" mi seguì a ruota huda.Mi sentivo strana, sentivo il bisogno di uscire da lì, come se le pareti di quello studio mi stessero schiacciando.
"scusate esco un attimo" corsi in giardino e mi sedetti sull'erba. Accessi una delle mie winston blu e mi lasciai andare ad un altro pianto. Singhiozzavo piano per evitare di farmi sentire, cercando di soffocare tutto quello che stavo provando. Volevo dimenticare gli ultimi mesi ma allo stesso tempo dovevo lasciar uscire tutto il dolore che avevo dentro.Pensai e pensai, non sapevo nemmeno da quanto tempo ero seduta fuori, forse si stavano preoccupando. Nonostante ciò continuai a rimanere lì, inerme, senza la forza e la voglia di alzarmi per rientrare. Sentì due mani posarsi sulle mie guance ed asciugarmi le lacrime, alzai di scatto il viso e i miei occhi si scontrarono con due pozze verde smeraldo.
"pippi" sorrisi tra le lacrime e abbassai nuovamente lo sguardo. Non volevo farmi vedere cosi da lui.
"guardami sere" disse serio, aspettando che io alzassi il viso verso di lui. Scossi la testa in segno di negazione e posò due dita sotto il mio mento alzandolo delicatamente.
Mi guardò dritto negli occhi, sembrava mi stesse divorando l'anima con un solo sguardo.
"cosa succede?" mi accarezzò una guancia con il pollice aspettando una mia risposta.
"è solo la canzone pippi, tranquillo" bugia. Non era solo la canzone.
"quella canzone è bella lo so, ma a meno che tu non mi abbia nascosto qualcosa non ti è mai capitato niente di ciò che viene descritto" aveva fatto centro. Non so come abbia fatto a capirlo subito, forse quando parlavo con lui mi ascoltava davvero. Cercai di evitare il suo sguardo, non riuscivo a farmi vedere in quelle condizioni e non volevo dirgli cosa stava succedendo, almeno non ora.
"quando vorrai io sarò qui" disse notando la mia poca voglia di parlare in quel momento. Mi prese la mani e mi aiutò a rialzarmi. Fece un passo per rientrare ma poi si fermò e girandosi verso di me mi strinse forte a lui, lasciandomi un bacio tra i capelli.
"voglio che tu sappia che ci sono davvero se ne hai bisogno" sussurrò al mio orecchio per poi guardarmi sorridendo.
"grazie du, significa tanto saperti al mio fianco" mi alzai sulle punte lasciandogli un bacio sulla guancia prima di rientrare e goderci la serata con il resto del gruppo.
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Dammi un po' di te | Piccolo
Fanfiction"farsi male a noi va bene" dissi. "cosa?" non capiva. "potrebbe essere il titolo perfetto per parlare di ciò che siamo stati" questa volta fui io a lasciar cadere una lacrima. "saremo di meglio principessa, te lo prometto".