guida spericolata

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Le cose con duccio andavano per il meglio. Ci vedevamo quasi tutti i giorni al bunker e il più delle volte finivamo per rifugiarci in giardino per stare da soli e parlare.
Nell'ultimo periodo abbiamo parlato tanto di noi, di ciò che vorremmo essere.

"vorrei poter tornare a stringerti la notte, a svegliarmi accanto a te al mattino" disse di punto in bianco.
Eravamo distesi sull'erba a fumare, la mia testa sul suo petto e lo sguardo rivolto verso il cielo.
"du" lo chiamai, e la sua mano si spostò prontamente verso i miei capelli.
"vorrei provarci sul serio adesso" ascoltavo il battito del suo cuore farsi più veloce "vorrei poterti definire nuovamente il mio ragazzo, vorrei tornare a comportarmi come mi comportavo anni fa con te e rifare tutto da capo". Non collegavo testa e bocca, dicevo tutto ciò che il mio cuore voleva che duccio sapesse.
Non mi rispose e come suo solito mi espresse i suoi pensieri attraverso un bacio improvviso.
"lo voglio anche io, girasole" disse ancora attaccato alle mie labbra.

Da quel giorno eravamo tornati noi. Erano tornati serena e duccio di una volta. Il mio cuore si riempiva di gioia ad ogni sguardo, carezza, bacio, abbraccio. Ogni volta che mi sfiorava mi sentivo volare.

Era pomeriggio inoltrato quando vidi mio fratello fare irruzione in camera mia.
"ciao sorellina" mi lasciò un bacio tra i capelli e si sedette sulla scrivania dove stavo studiando.
"scusa locci, io starei studiando" finsi di essere infastidita e lo guardai male. Mi tradì la risata che mi lasciai scappare subito dopo vedendo andre guardarmi con un ghigno sul viso.
"dai dimmi che ti serve fratellone".
"domani è il compleanno di ghera, stiamo organizzando una festa" mi disse "ci aiuti?" mi guardò con uno sguardo da cucciolo indifeso.
Risi nel vedere la sua faccia "va bene andre, vi aiuto io" gli diedi una pacca sulla spalla "cosa devo fare?".
"allora" iniziò ad elencarmi tutte le mansioni già occupate, fino ad arrivare alla mia "dario si occupa delle pizze, pietro dei palloncini, huda e gin del regalo, marco dell'allestimento e io e duccio lo intratteniamo tutto il pomeriggio, quindi" pensò "tu dovrai occuparti del dolce, puoi fare quello che vuoi" fece spallucce.
"torta al cioccolato può andare bene? pensavo di decorarla con una frase che lo rappresenti" lo vidi ridere "cosa ridi?" chiesi.
"se scrivi 'tanti auguri mamma ghera' ti faccio una statua" scoppiai a ridere finché non mi vennero le lacrime agli occhi.
"era proprio quello a cui stavo pensando, lo giuro" guardai andre, mi tese il pugnetto che prontamente colpì.
"dai affare fatto, mi occupo del dolce".
Mi salutò avvisandomi che avrebbe dormito al bunker per finire di registrare le ultime canzoni.

Era il giorno del compleanno di ghera. Gli inviai un messaggio di auguri e mi dilettai tutto il pomeriggio nella preparazione della torta.
Una volta conclusa presi il colorante alimentare e iniziai a decorare la torta scrivendo proprio la frase che avevamo predetto io e andrea. La riposi nella tortiera e cominciai a pulire la cucina, la quale era un completo disastro.
Presi gli stracci e il detersivo per pulire le superfici, dedicandomi principalmente al tavolo, al bancone e al forno.
Finito di pulire guardai l'orologio, erano le 16.00, marco mi sarebbe passato a prendere due ore dopo.
Decisi di rilassarmi dedicandomi un bagno caldo. Presi il mio amato bagnoschiuma al cocco e il cambio di vestiti che avrei indossato la sera.
Mi immersi nell'acqua calda e lasciai partire la mia solita playlist di canzoni, dove la metà erano solo le canzoni di "44Deluxe".
Mi rilassai al meglio e, una volta uscita,  mi asciugai e mi vestì molto semplice. Decisi di indossare una gonna in jeans e una magliettina corta, abbinando una collana di perle.
Una volta pronta sentì il campanello suonare, afferrai borsa, torta e chiavi di casa prima di aprire la porta e vedere marco.
"ciao marcolino" sorrisi e lo abbracciai.
"ciao piccola locci" ricambiò stringendomi "andiamo che siamo in ritardo".
Lo seguì sino alla sua auto, salimmo e, dopo esserci allacciati le cinture, partimmo in direzione bunker.

Dammi un po' di te | PiccoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora