𝐼𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑎𝑚𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑒̀ 𝑢𝑛𝑜 𝑧𝑢𝑐𝑐𝘩𝑒𝑟𝑜 𝑎𝑚𝑎𝑟𝑜

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Vediamo Valentina ed Edoardo qualche giorno dopo, ci riuniamo per una serata tra amici a casa di Edo. Niente lavoro, niente copertine, stasera solo buon cibo, vino e risate.

"Eccola, la coppia piu chiacchierata del momento." Edoardo ci prende i giro appena entriamo. "Lo avete lasciato il letto, finalmente?" Sistema i Salumi sul vassoio, Valentina gli da uno scappellotto.

"Ma mica stiamo h24 a fa quello." Faccio spallucce e porto un crostino alla bocca.

"No? Nun c'ha fai, eh?" Edoardo continua.

"Edo, gentilmente, la smetteresti di commentare le prestazioni sessuali di tua sorella?" Morena lo ammonisce e porta il bicchiere di vino alle labbra.

"C'hai ragione, che se ce penso va 'a finì che lo strangolo pure." Edoardo risponde ridendo.

"Vale, il vino." Morena le porge il bicchiere, così Valentina declina e guarda in basso.

Morena la fissa con il bicchiere a mezz'aria.
"Vale, il vino." Ripete senza abbassare la mano.

"Ragazzi, vi abbiamo invitati per dirvi una cosa." Edoardo parla al posto suo.

"Sono incinta." Valentina dice tutto d'un fiato socchiudendo gli occhi.

"Oddio." Morena urla di gioia e corre ad abbracciarla. "Non ci credo, diventerò zia." Continua ad urlare entusiasta.

"No, fratè, che meraviglia." Urlo abbracciando Edoardo.

"Come vi sentite?" Morena chiede e sembra una bambina impaziente.

"Al settimo cielo." Edoardo risponde con il bicchiere a mezz'aria.

"Perché le nausee non le ha lui." Valentina replica facendoci ridere.

Tossisco appena, poso il bicchiere.
"Ragazzi, avrei anche io qualcosa da dire." Sbuffo nervoso. "Tra un paio di giorni dovrei partire per New York, un evento mi ha scelto come testimonial." Ingoio quintali di saliva.

Mi fissano come se non capissero, nessuno parla, fino a quando Morena rompe il silenzio.
"Embè? Ce lo dici con quella faccia?"

"Non vorrei lasciare te qui, stare così lontano..." farfuglio appena sembrando un 13enne alla sua prima cotta.

"Amore, ma è una cosa meravigliosa." Morena si tuffa tra le mie braccia facendo sparire le mie paure. "Io sono fiera di te e t'aspetto qua." Mi dice e mi stampa un bacio sulle labbra, poi un secondo ed un terzo.

"Oh, volete procreà pure voi?" Edoardo richiama la nostra attenzione facendoci ridere.

"Avevo paura la potessi prendere male." Dico a Morena.

"Io mi fido di te." Fa spallucce, in un modo così semplice, tutto sembra semplice tra le sue mani, tutto prende colore e luce.

"Dai Laurè, te vai a fatturare, mentre io dovrò sborsare pa creatura." Edoardo dice dandomi una pacca sulla spalla.

"Edo." Morena lo riprende dandogli uno scappellotto.

Passiamo così la serata fra risate, chiacchiere e buon vino.

Arriva troppo presto il giorno della partenza ed io ne ho quasi paura, ma Morena dovrà restare al negozio, non vuole lasciare sola Valentina.
Parto alle 8.30 del mattino, il viaggio è tranquillo, nessuna turbolenza. L'unica è la mancanza che già sento di Morena.
Dovrò stare qualche giorno, cosa vuoi che sia? Passeranno.

𝑆𝑇𝑈𝑃𝐼𝐷𝐼 𝑅𝐴𝐺𝐴𝑍𝑍𝐼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora