𝐶𝑜𝑚𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑡𝑒, 𝑠𝑖̀, 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑠𝑖𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒

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Così i pazzi squilibrati ci hanno aiutati per davvero.
Ci hanno supportati, sono corsi a destra e a manca per riuscire a finire i preparativi in tempo.

Ed eccoci, finalmente sabato è arrivato.
Credo di non aver mai avuto tanta ansia in tutta la mia vita, ma è un'ansia bella, di quelle che ti scaldano lo stomaco e ti fanno pensare "finalmente il giorno è arrivato, speriamo vada tutto bene".

Morena è andata a dormire da sua mamma, così la notte l'ho passata ancora più agitato non avendo lei accanto.

Arrivo sulla spiaggia dove abbiamo scelto di celebrare le nozze, tutto è come lo avevamo immaginato.

C'è uno splendido arco di fiori, le luci tenute dai fili sospese in aria, mi ricordano tanto quelle dei mercatini di Natale, è proprio lì che io e Morena ci siamo baciati la prima volta. Osservo tutto e sospiro.

"Che è 'sta faccia? Stai a cambià idea?" Edoardo mi batte una mano sulla spalla, è elegantissimo nel suo completo grigio, anche se ha scelto comunque degli occhiali da truzzo che mi fanno ridere.

"Ma no, Edoà, nun me pare vero." Sorrido e calo il viso. "Sto per sposare quella peste di tua sorella, te rendi conto?"

"Mo dici a me? M'avete rotto li coglioni da bambini che o sceglievo de sta co uno o con l'altro e mo ve state prendendo pe tutta 'a vita, ve possino." Edoardo ride e mi abbraccia. "So felice che ha scelto 'na testa de cazzo come te." Aggiunge e trattiene delle lacrime.

"Edoà, ma se te già stai qua, chi la accompagna verso de me?" Chiedo confuso.

Edoardo alza le mani in segno di resa.
"Io nun posso dì niente, me vado a sedè." Si defila prima che io possa fare altre domande.

Arrivano tutti e pian piano prendono posto, mia mamma è visibilmente commossa, sono contento di essere l'artefice della sua felicità in questo momento.
Le vado a baciare la fronte, l'ho delusa così tanto e adesso la vedo in prima fila fiera di me.

Finalmente scorgo l'auto della sposa, prendo posto e respiro pesantemente.

"Laurè, se voi scappà ora o mai più." Edoardo mi prende in giro, così sua madre gli tira un ceffone dietro la testa.

"Ah." Urla lui massaggiandosi. "Manco da bambino me menavi tutte 'ste volte."

Sua madre gli fa segno di zittirsi, così Edoardo esegue e scala di posto, facendo sedere Valentina tra lui e sua madre.

Vedo Morena da lontano, ha un vestito bellissimo a sirena, le spalline calate e la schiena totalmente scoperta.
I boccoli biondo platino le cadono regolari, ha alcune ciocche legate ai lati della testa tenute da dei fiorellini.

Con una mano stringe il bouquet, con l'altra tiene la manina di Daniele che arranca a passettini incerti.
Inizio a piangere non appena li vedo avanzare verso di me.

Daniele ha un cartello al collo: Papà, ti consegno la mia mamma, per favore rendila felice.

Leggo e piango ancor di più e con me i presenti.
Il piccolo viene poi preso in braccio dalla mamma di Morena, così restiamo io e lei, l'uno di fronte all'altro.

Ci sorridiamo senza riuscire a dire o fare altro, credo che il cuore possa esplodermi da un momento all'altro.

Il celebrante comincia così il rito, che si conclude con "vi dichiaro marito e moglie", finalmente posso baciare la sposa, la mia sposa.
La donna alla quale ho consegnato l'anima un bel po' di anni fa.

"Ce l'abbiamo fatta." Dico sorridente.

"Non mi sembra vero." Morena ricambia il sorriso e si guarda la fede.

"Non dirlo a me, ho aspettato 20 anni pe 'sto momento." Dico e riprendo a baciarla.

"Ne è valsa la pena?" Mi chiede maliziosa.

"Ne varrà sempre la pena con te."

Varrà la pena in ogni momento, Morè, perché te sei quell'amore che capita 'na volta sola nella vita.
Quell amore che te fa paura per quanto è forte e capace de ribaltare tutto, persino te stesso.
M'hai ribaltato, modellato e dato la forma che ad oggi ho.
E quanto me piace essere questo.

 E quanto me piace essere questo

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𝑆𝑇𝑈𝑃𝐼𝐷𝐼 𝑅𝐴𝐺𝐴𝑍𝑍𝐼Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora