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Max si era guadagnato la pole qui a Sukuza. Aveva costruito un weekend perfetto, mosso anche dalla voglia di dimostrare alla piccola P che non portava sfortuna. Penelope era elettrizzata, adorava stare nel garage di Verstappen, adorava passare del tempo con lui e condividere la sua passione, il suo lavoro. Nei tempi, per così dire, morti, l'ho portata anche a divertirsi al simulatore, e, vi devo confessare, era nettamente più brava di me.

Questo weekend, inoltre, non vi erano nemmeno i genitori di Max e questo mi faceva respirare e vivere tranquilla. Dopo lo strano comportamento di Verstappen di qualche giorno fa, non abbiamo più parlato granché, tra noi era calato il gelo, quasi come agli inizi.

Ho passato serate intere in videochiamata con Izi, la quale mi ha fatto la psicoanalisi e siamo giunte alla conclusione, non molto difficile da intuire, che a me Max Emilian Verstappen piace, e non poco. Il che, inutile a dirsi, era un enorme problema vista la posizione in cui ci trovavamo tutti.

<Ehi P!> sentì una voce che mi fece uscire dai miei pensieri.

<Zio Lando!> urlò la bambina, la quale gli corse incontro e lui la prese in braccio

<Ciao Lucia> mi salutò raggiante Norris

<Ciao Lando> gli ricambiai il sorriso

<Vuoi vedere come sono brava?> domandò entusiasta Penelope indicando il simulatore

<Certo! Vedi però di non rubarmi il lavoro> la prese in giro il pilota

Restammo lì qualche minuto a osservare la piccola divertirsi, con Lando che le faceva la telecronaca e le dava consigli. La scena vista da fuori era molto divertente, i due erano molti affiatati.

<Ti va se dopo la gara andiamo a farci un giro?> mi domandò Norris

<Io e te?> chiesi perplessa

<Si, con P ovviamente se non è un problema> tentennò lui dinanzi alla mia domanda

<Va bene. Devo chiedere a Max però> risposi forse troppo distaccata

<Vabbè, parlerò direttamente io con lui allora. Ciao> ci salutò Lando

La conversazione finale mi aveva lasciato basita, non riuscivo a capire se mi stava provando a chiedere di uscire o la sua era solo gentilezza.

Una volta tornati al box, era poco prima della gara, avevano appena terminato la drive parade e i piloti si stavano preparando per fare qualche prova di partenza. Max stava discutendo gli ultimi dettagli con il suo ingegnere di pista e il suo capo, Horner. Prima di montare sulla sua monoposto salutò Pen, abbracciandola e poi si voltò verso di me, avvicinandosi pericolosamente.

<Se vinco, tu con Lando non ci esci> disse beffardo

<Non sono di tua proprietà, posso fare ciò che voglio> risposi a tono

<Staremo a vedere principessa> mi rispose con quel ghigno da schiaffi

Dio che rabbia! Quando fa così è insopportabile! Eppure, sto sorridendo come una scema.

<Eccoli che si posizionano in griglia.. Bandiera verde.. Sui i Motori! ...>

Aveva vinto! Max Verstappen ha dominato tutta la gara. Pen era al settimo cielo, prese il capellino con il numero 1, creato in onore di questo gp, lo indossò e mi trascinò alle transenne per festeggiare il pilota. La dovetti prendere in braccio per far sì che Max la vedesse, anche se per quanto urlava di gioia, non ce n'era bisogno, l'avrebbe trovata sicuramente. Dopo aver salutato il team, Verstappen si avvicinò a noi, abbracciò Penelope, e nel farlo, mi rubò un bacio, sotto lo sguardo e le macchinette fotografiche di tutti. Il mio sguardo esterrefatto parlava da solo, il suo gesto mi aveva completamente lasciato senza parole, poi notai la bimba muoversi

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