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C'è della pressione nell'aria, gli aggiornamenti dei diretti competitori della RedBull sembrano funzionare, l'unica che barcolla è la Ferrari. Dalla sprint sono emerse numerose sorprese, ma sono appurate anche tante altre cose, come ad esempio, che in McLaren dovrebbero essere focalizzati sul battere Max, eppure a volte commettono errori da principianti. Staremo a vedere cosa succederà oggi.

<Va tutto bene?> chiedo a max, vedendolo con una strana espressione negli occhi

<Sono un filo agitato> risponde brevemente

<C'è qualcosa che ti preoccupa?> domandai iniziando ad allarmarmi

<No.. credo.. Non lo so, mi sento strano, ho una strana sensazione> disse preoccupato

<Max..> sibilai

Verstappen si fermò nel vestirsi, aveva percepito la mia preoccupazione, così si allacciò la scarpa e si alzò in piedi, posizionandosi a pochi centimetri dal mio viso. Poggiò delicatamente la mani sulle mie guance, allineò i nostri volti e mi sorrise.

<Stai tranquilla> mi rassicurò

<Se tu non lo sei, come posso esserlo io..> gli feci notare con la voce tremante

<Hai paura che non torni da te?> domandò per gonfiare il suo ego Verstappen

Gli tirai un pugnetto e lo allontanai scontrosa da me.

<Non si dicono queste cose!> lo rimproverai

Max ridacchiò e si riposizionò esattamente come prima

<Non ti libererai di me tanto facilmente> mi sorrise sicuro

<Vorrei anche vedere! Ormai mi sono presta sta croce> bofonchiai ancora un pò scossa per la battuta di cattivo gusto

<Sei troppo tenera con questo musetto imbronciato sai?> affermò dolce Max

<Scusa? Ma tu chi sei? Il mio fidanzato che fine ha fatto?> lo presi in giro

Verstappen mi diede un bel bacio, lo sentivo sorridere contro le mie labbra. Speravo di aver alleggerito la sua preoccupazione, ma ora non mi restava che pregare che oggi filasse tutto liscio.

Passai balaclava e casco a Max, il quale, prima di bardarsi, mi lasciò un tenero bacio sulle labbra.

<Andrà bene> mi sorrise per rincuorarmi

<Ne sono sicura, sei tu il campione> sorrisi a mia volta

Verstappen mi abbracciò e mi beai del suo profumo per un istante, poi si vestì e montò nella sua monoposto.

Sospirai rumorosamente e mi andai a posizionare nel settore ospiti, indossai le cuffie e iniziai a pregare.

<Signori e signore, benvenute al gran premio d'Austria! Casa RedBull. Su i motori! 4,5 allo spegnimento del via che.. parte ora! Ottimo spunto di Max Verstappen, non tanto quello di Lando Norris che viene attaccato da Russel e Carlos Sainz! Contatto dietro tra Piastri, Leclerc e Perez! Va fuori Piastri che viene sorpassato da Leclerc ma ha tanto danno all'ala anteriore che dovrà cambiare sicuramente e infatti rientra!> risuonò Vanzini in autodromo.

Beh dai, un inizio caotico ma tranquillo tutto sommato, pensai.

A parte qualche bagarre, che ci ha fatto divertire ma stare anche con il fiato sospeso, la gara è filata liscia, senza troppi colpi di scena: la McLaren si è dimostrata forte, con passo, la Mercedes sta ritornando a vita, mentre la Ferrari rimane un costante punto interrogativo. Perez, compagno di squadra di Max, è nel suo momento nero, ma mi hanno riferito che è un classico, parte bene, poi si perde ma alla fine si riprende.

Il vero caos, paradossalmente, si è verificato in Pit-Lane, ove molti team hanno sbagliato i pitstop e il traffico che si è creato ha lasciato non poche discussioni, ma nessuno è stato penalizzato.

Eravamo ormai quasi a fine gara, che lì, si che si è scatenato l'inferno! Lando e Max hanno iniziato a battagliare, senza risparmiarsi. Se le sono suonate di santa ragione. Da un lato, Norris entrava a kamikaze, sempre nello stesso punto, senza riflettere; dall'altro, Verstappen iniziava a zigzagare un pò troppo, essendo a tratti, leggermente scorretto, ma entrambi volevano vincere. La differenza di gomma stava giocando a vantaggio di Lando, il quale aveva una media nuova, mentre quella di Max era usata con pochi giri; di conseguenza quella del pilota McLaren era più performante.

Nessuno dei due aveva intenzione di arrendersi e più vedevo bloccaggi e quasi "sportellate", più cresceva l'ansia in me, fino a quando non avvenne l'irreparabile: contatto tra i due. Foratura per entrambi!

Piano piano, li abbiamo visti rientrare ai box, purtroppo Lando ha avuto la peggio, è stato costretto al ritiro, mentre Max ha potuto montare la soft nuova e tornare in pista. Il boato di disappunto che si è manifestato nei box ha lacerato il mio cuore, mi sono presa uno spavento, ma per fortuna non è successo niente di grave, anche se, post gara ce ne sarà da discutere. Già lo vedo, il grande ritorno di MadMax.

Il team McLaren è rimasto abbastanza lucido da far scontare la penalità di 5 secondi a Lando per track-limits prima di mettere le mani sulla monoposto e ritirare la macchina. Non vi dico nemmeno la furia del pilota, era incontenibile oltre che irriconoscibile.

Alla fine la gara la vinse George Russell seguito da Piastri e Carlos Sainz. Come terminò la corsa, andai da Lando, volevo vedere come stesse, anche se lo potevo immaginare.

Quello che non mi aspettavo, era di trovare Norris così furente; come mi vide, avanzò furioso contro di me, come se fossi io il problema e oltre a riempirmi di parole, ebbe anche il coraggio di spintonarmi fino a farmi cadere. Non mi risparmiò, sfogò su di me tutta la sua rabbia, fino a quando il suo trainer non lo portò via da me. Un membro del team mi aiutò ad alzarmi. Ero così presa che non mi sono resa di quanto mi facesse male la caviglia fino a quando non mi trovai in piedi, ma dovevo dissimulare perché non so in che condizioni avrei trovato Max. Così, molto lentamente, tornai al box del pilota RedBull e come previsto, lo trovai furente, soprattutto dopo le dichiarazioni lasciate dal suo amico, Norris.

Provai ad avvicinarmi a Max ma, come facilmente prevedibile, mi allontanò anche lui e nel caos generale, ove tutti cercavano di calmarlo, caddi nuovamente e la mia caviglia ne risentì definitivamente. Feci finta di niente, provai a dissimulare e così mi chiusi in una stanza dell'hospitality, mi presi del ghiaccio ed aspettai che tutto il polverone passasse.

Ad un certo punto però, la porta si spalancò.

<Che ci fai qui?> mi chiese Perez colto alla sprovvista

<Era l'unico posto dove credevo che nessuno mi trovasse> risposi imbarazzata

<Che hai fatto?> mi chiese indicando il ghiaccio

<Niente. Non lo dire a nessuno per favore> lo implorai

<Mi vuoi vedere morto?> ridacchiò nervoso Sergio

<Ti prego> lo supplicai

<Se Max ti vedesse uscire da qui o altro, io sarei un uomo morto> disse deciso Perez

Dinanzi alla sua preoccupazione, a tratti esagerata per me, non potei far altro che alzarmi, prendere il mio sacchetto di ghiaccio e zoppicante uscì da lì.

<Ma sei davvero messa così male?> mi chiese Perez, dopo avermi vista allontanare a rallentatore

<Non è un problema tuo, come mi hai fatto ben capire> risposi velenosa a causa della frustrazione

Sergio sospirò rumorosamente, mi seguì, mi caricò in spalla e mi accompagnò in fondo alle scale.

<Fai a modo> si raccomandò con tono più dolce

<Grazie> abbozzai un sorriso per poi avviarmi verso l'uscita, ci avrei messo un'eternità a tornare all'hotel.

Ahh! Che giornatina, resterà negli annali probabilmente, soprattutto grazie a tutti i titoli di giornali "Amicizia al capolinea?".  Staremo a vedere, di sicuro appena si calmano un attimo le acque, farò ragionare Max.

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