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Ieri si sono svolte le settantacinquesime qualifiche del gran premio di Silverstone. Per l'occasione, la RedBull ha presentato una livrea dal design particolare. La sessione è stata caotica, ha lasciato molti con l'amaro in bocca, a partire dai piloti; primo tra tutti Perez il quale nel suo primo giro lanciato, ha piantato la macchina in ghiaia, a Copse. Anche Max ha avuto innumerevole difficoltà, è andato fuoripista spesso, ma è sempre riuscito a sistemarsi nel giro cronometrato seguente. Sono stata con il batticuore per tutto il tempo, avevo paura si verificasse la stessa situazione che si verificò nel 2021.

Nel Q2 abbiamo la seconda sorpresa, ovvero Leclerc non si è qualificato per il Q3 e Max vagava tra la quarta e la settima posizione, non era per niente prestazionale e nessuno riusciva a spiegarsi il perché. Le Mercedes e le McLaren, al contrario, continuavano a migliorarsi giro dopo giro, la pole probabilmente era nelle loro mani e infatti così fu.

<É POLE POSITION! POLE POSITION per George Russel!!> risuonò in autodromo

Il risultato fu: Russell, Hamilton, Norris, Verstappen, Piastri. Queste erano le prime due file. Il boato che si alzò mi pare di sentirlo ancora, tre inglesi nelle prime tre posizioni hanno scatenato una bolgia da parte dei tifosi, ho ancora i brividi.

Oggi si sarebbe disputata la gara e il meteo è più incerto che mai, è prevista pioggia in un arco temporale troppo ampio da capire quale strategia adottare, sarà tutto un work in progress. Speriamo solo che gli strateghi e gli ingegneri facciano le chiamate al momento giusto.

Ero con Penelope nel box di Max, la piccola era intenta ad asfissiare un povero meccanico che si era offerto di spiegarle come funziona la macchina, facendola sedere al posto di giuda. Mentre li osservavo, intenta a recepire un cenno valido per la salvezza da parte del ragazzo, qualcuno poggiò una mano sulla mia spalla, mi voltai e vidi Christian Horner

<Forse è meglio se vai di là. Qui ci penso io> dichiarò apprensivo

<Va bene> abbozzai un sorriso

Bussai alla porta dello stanzino di Max

<Avanti> disse lui dall'altro lato

<Ehilà> feci capolino

<Che ci fai qui?> mi chiese lui confuso

Aveva ragione, prima di una gara, nei suoi momenti di più alta concentrazione, solitamente lo lascio solo, deve focalizzarsi sulla gara e io non voglio disturbare.

<Un saluto> mentì

<Horner?> mi chiese al volo, sgamandomi

<Già> confessai

<Sento una fitta qui> mi informò toccandosi il centro del petto

Mi avvicinai a lui, poggiai la mia mano sulla sua.

<Cosa ti preoccupa?> gli domandai cauta

<Quando ho visto andare fuori pista Sergio ieri.. ho rivissuto dei ricordi..> disse a spezzoni, con estrema fatica

<Non riaccadrà. Ormai è passato> sussurrai non sapendo bene cosa dirgli

<Non l'ho mai detto a nessuno ma dopo quell'incidente, ho avuto problemi di vista per un pò, alcuni mesi. Ad Austin lottavo contro Hamilton e contro la mia vista sfocata. Era come guidare un motoscafo a 300km/h e dopo alcuni giri ho pensato di ritirarmi, di spegnere la macchina..> confessò buttando il capo all'indietro e poggiandolo contro la parete

<Ma non lo hai fatto. Ora sei qui, con un'ottima vista, in cima alla classifica. Devi solo respirare e allontanare i cattivi pensieri> provai a incoraggiarlo

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