🦄Capitolo 15🦄

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Il mondo Incantato

2013, Napoli, a casa della famiglia Esposito

La piccola Alice giocava allegramente con il suo pupazzo preferito, come diceva lei, la mia dolcissima Desy. Rideva, saltava sul letto abbracciando quel piccolo oggetto che molti avrebbero considerato insignificante. "Sei la mia salvezza, Desy" la bambina la strinse ancora più forte "Ti ho anche dedicato una storiella, sai" Scese dal letto, prese un foglio rosa dalla scrivania e lo porse al pupazzo, come se lui potesse leggerlo.

"l uniconno desy.

Cera una vota una belisima pincipesa che viveva in un mondo belisimo pieno di uniconni effi sirene niomi e foleti la pincipesa era amica di un belisimo uniconno di nome desy la pincipesa poveniva da un altro mondo in questo mondo era una bambina e desy era il suo pupazzo peferito"

Era una storiella scritta a caso, senza maiuscole, senza punteggiatura, senza una trama, senza grammatica. Una storiella scritta da una bambina di soli cinque anni. Ma mi credereste se vi dicessi che nasconde una realtà molto triste?

2012

Alice se ne stava sul suo lettino circondata da cuscini e pupazzi. Era molto spaventata a causa delle forti urla dei suoi genitori. Litigavano quasi ogni giorno, anche d'avanti agli ospiti (proprio come in quel momento). Volavano parole pesanti, insulti, suo padre spesso dava pugni sul muro, ma mai a sua madre. Fabrizio non aveva mai alzato le mani sulla moglie, anche se a volte minacciava di farlo. "In compenso", qualche volta aveva picchiato la piccola Alice. "Quando nonna e mamma ci lasciano soli ti metto la pezza in bocca e ti picchio" queste erano le parole che qualche volta la bambina si sentiva dire dal padre.

Improvvisamente il suo peluche Desy camminò via dalle sue braccia, arrivò fino la porta della stanza e si trasformò in un vero unicorno. La piccola, stranamente, non era affatto sorpresa, la vedeva come una cosa normale. Desy prese a correre fuori dalla stanza e Alice sentì il bisogno di seguirla. Senza sapere come, si ritrovarono catapultate in un'altra dimensione, un altro mondo. Il prato era fatto di graziosi fiorellini rosa. C'erano fate che si occupavano degli alberi, dei fiori e di tante altre piante. C'erano migliaia di unicorni, oltre Desy. Nel cielo si potevano vedere pegaso e alicorni volare insieme. Alcuni gnomi in fila per andare a lavorare, altri in fila per tornare a casa. Elfi e folletti si aiutavano a vicenda a raccogliere frutti da alberi e cespugli. Mantenevano cestini colmi di bacche, more, fragole, lamponi e prugne.

Desy riprese a correre e Alice a seguirla, senza, però, perdere di vista nemmeno una delle meraviglie in torno a lei. Era così presa da tutto ciò che non si accorse del mare in cui adesso era caduta. "Va tutto bene, piccina?" La bambina alzò lo sguardo incontrando quello di due sirene. "Tu sei Alice, giusto? Io mi chiamo Neve mentre lei è mia sorella Belle" "Come fate a conoscermi?" "Desy ti portò qui quando avevi solo due mesi di vita. I tuoi genitori stavano litigando, tua nonna tentò il suicidio e anche a scappare di casa. Tu piangevi, eri giustamente spaventata e noi non ce la siamo sentiti di lasciarti lì. Alice, questo è il mondo Incantato e tu ne sei la principessa. Questo è il tuo posto sicuro. Ogni volta che nel tuo mondo ti sentirai ferita o la situazione in famiglia diventa troppo pesante da sopportare, ti basterà chiudere gli occhi, dissociarti e sarai subito al sicuro in questo mondo. Ma mi raccomando, non oltrepassare mai il confine" Alice indicò una foresta a due metri da dove si trovavano loro. "Intendi quella?" "Si, la foresta Nera, lì succedono cose che nessuno dovrebbe vedere" "Perché?" "Meglio non saperlo, piccina, credimi" Alice aveva sempre odiato quella frase, meglio non saperlo. Lei aveva proprio questo piccolo difetto: era troppo curiosa e spesso cedere alla curiosità la uccideva.

Qualcosa di proibito 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora