🦄Capitolo 18🦄

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Debolezze

Pov Gianni

Dopo aver accompagnato Millie a casa sua, tornai nella mia. Ero stanco, tanto quanto felice per aver trascorso un bel pomeriggio con la ragazza che amo. Beh, tralasciando quel piccolo litigio. La sua fiducia è la cosa più preziosa che ho dopo mia madre.

Le luci di casa mia erano accese, cosa alquanto strana. Ero sicuro di averle spente prima di uscire. Pensai ci fossero dei ladri, così con la massima cautela e una pistola tra le mani, entrai in casa. I rumori provenivano dalla cucina ma un attimo, perché dei ladri andrebbero in cucina? Infatti non erano dei ladri ma una ragazzina sui quattordici e i quindici anni. Era seduta sul pavimento a giocare con un pupazzo gatto-unicorno. Posai la pistola. "Cosa ci fai qui, tesoro?" "Tu sei Gianni, giusto?" "S-si. Come lo sai?" "Sono Alice. Quella Alice" Adesso che ci facevo caso era proprio lei. Spesso mi ero imbattuto in sue foto. "Non mi sembri confuso, sorpreso o spaventato. Hai un vero fantasma vicino a te, se non lo avessi capito" Alzai le spalle. "ormai niente mi sorprende più" "Come darti torto. Comunque, ho parlato con i genitori di Millie e mi hanno detto dirti che 1, Millie oltre Julie ha un'altra sorella, 2, è stata Julie ad ucciderli ma non è lei la vera colpevole e 3, tieni d'occhio il tuo capo di lavoro" Ricordai che tempo prima Carlo mi aveva detto di fare una ricerca sulle persone scomparse nel 2010, per capire se Alice fosse la sorella di Millie e Julie. Me ne ero completamente dimenticato. Stavo per dire qualcosa ma Alice mi fermò. "Senti, io ho un piano. Fatti trovare domani alle undici di mattina in collina. Ci saranno anche Millie, Jack, Ladyblood ed Eric, fratello di Jack. Scusa ma adesso devo proprio andare. Ah, e prenditi cura di Millie, so che state insieme" "La tratterò come una principessa" promisi.

Pov Ladyblood

Finalmente il mio turno di lavoro era finito. Quel malato sessuale di Eric si piazzò d'avanti l'ingresso per impedirmi di passare. "Ancora tu? Ma non ti sei stancato di perseguitarmi?" "Voglio sapere perché mi eviti e non ho intenzione di arrendermi, dolcezza" si scostò per lasciar passare un uomo, me ne approfittai per scappare. Ovviamente Eric mi seguì, allora mi arresi. "Vuoi sapere la verità? Bene, eccola: dopo che ebbi conosciuto quel deddy diventai fredda e antipatica con tutti i ragazzi, soprattutto quelli più grandi. Un giorno conobbi questo ragazzo che proprio come te faceva di tutto per farmi innamorare. Era dolce, gentile, quindi alla fine gli diedi una possibilità. Si chiamava Jason. Un anno dopo diventai maggiorenne, quindi decisi di andare a vivere con lui, anche per scappare dalla mia famiglia tossica. I primi giorni erano piacevoli, poi Jason diventò possessivo. Mi aveva sequestrato il telefono per impedirmi di conversare con altre persone e addirittura mi impediva di uscire di casa. Una sera lui andò in discoteca, quindi decisi di approfittarmene per scappare dalla finestra, giusto 5 minuti per prende un po' d'aria, una semplice passeggiata. Quando tornai a casa mi stupii di vederlo già lì, ero convinta tornasse tardissimo. Mentre lui mi urlava contro io restai immobile, incapace di ribellarmi, di difendermi, sapevo solo tremare e torturarmi le mani. Poche ore dopo Jason pensò di farsi perdonare portandomi a fare un giro in macchina nel bosco Oscuro. Non notammo un masso in mezzo al sentiero, l'auto finì ribaltata. Quello, caro Eric, fu il giorno in cui morii. Tu mi ricordi troppo Jason, il suo comportamento. Il solo pensiero di darti una possibilità mi fa stare male perché mi fa ricordare quando la diedi a Jason" ricordare aveva aperto una ferita che preferivo tener cucita. Ero così occupata a pensare a come, da sobria, fossi riuscita a mostrarmi così fragile, che non miaccorsi del camion che andava velocissimo. Eric mi spinse via. Nel cadere sul prato sbattei la fronte su un sasso e persi i sensi.

Pov Morte

Ladyblood era sdraiata sul suo letto ancora incosciente. Io ero seduto accanto a lei ad accarezzarle i capelli, aspettando si svegliasse. Mi aveva sempre un poco ricordato mia figlia Priscilla. "Padre Morte, è lei?" finalmente aprì gli occhi, posò una mano sulla mia mano poggiata sulla sua guancia. "Si, cara, sono io, non ti preoccupare, è tutto ok" "Ma non capisco, come ci sono finita qui? E dov'è il mio Eric?" Istintivamente sorrisi. "Il tuo Eric? Beh, mi fa piacere che stai iniziando ad apprezzarlo. Comunque è nella camera degli ospiti. Sono riuscito a tirarlo verso di me prima che il camion lo travolgesse" Si alzò dal letto, probabilmente per andare da Eric.

Pov Eric

La stanza in cui mi trovavo era enorme. Curiosai nella libreria in cerca di qualcosa di interessante, giusto per passare il tempo. Qualcuno, senza preavviso, mi abbracciò da dietro. Inizialmente mi irrigidii, per poi tranquillizzarmi quando mi accorsi che si trattava di Ladyblood. "Lady, ehi, non ti facevo così affettuosa. Non che mi dispiaccia, eh, anzi" "Grazie per avermi salvata" "Di nulla, dolcezza, davvero" "Altri se ne sarebbero fregati solo perché sono già morta. Ma io non sono un comune fantasma, posso ancora provare dolore, piacere e-" La zittii con un bacio. "Parli troppo, dolcezza" "Allora zittiscimi ancora" Amavo il suo essere perversa.

Qualcosa di proibito 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora