🦄Capitolo 3🦄

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Non è un sogno

Pov Millie

"Ben tornata, Millie" Mi accomodai nello studio dello psicologo, lui indossava lo stesso sguardo apatico dell'ultima volta. "Buona sera a lei, dottore" "Allora, come stai? Com'è andata questa settimana?" "Uguale a quella precedente, dottore, nessuna novità" "Non stai meglio?" "E' serio o è cretino? Le ho appena detto che non è cambiato un cazzo" "Signorina, vedi di non prenderti troppa confidenza. Sto iniziando a chiedermi come abbiano potuto dimetterti da quell'ospedale psichiatrico. Non sei pronta per stare a contatto con persone sane di mente" "Io invece mi chiedo come lei abbia fatto a diventare psicologo" doveva ringraziare che indossavo le manette, lo avrei aggredito molto volentieri. Da quando la polizia aveva scoperto che avevo ucciso Julie non mi permettevano di uscire di casa senza manette. Il dottore sospirò, impassibile alle mie provocazione. "Che ne dici di passare al vero motivo per cui sei qui? Te la senti di spiegarmi com'era Alice?" Solo sentire il suo nome mi mandava ancora in crisi. "Oh, era molto allegra, solare, dolcema c'era qualcosa di strano in lei. Non ci voleva un genio per capire che non era assolutamente normale. Viveva in un mondo tutto suo pieno di unicorni, fate, sirene, gnomi, creature mostruose, creature a forma di oggetti che rappresentavano le malattie mentaliinsomma, Alice era tutto al di fuori del normale" "Vedi, cara, non tutti sono destinati a questo mondo. Credono di essere qui per sbaglio ma in realtà sono qui per capire cosa è meglio per loro. Alice era destinata ad un altro mondo ed è lì che è adesso" Se davvero fosse così allora perché non mi aveva portato con se? Non ci volevo stare in questo mondo, non senza la mia migliore amica.

Entrai in casa. Le luci erano spente e non c'erano tracce né di Jack, né di suo fratello e né dei loro amici. Lentamente mi avviai al secondo piano dove, una volta, quell'unica camera lì presente apparteneva ad Alice. Stranamente la porta era aperta, eppure Jack la teneva sempre chiusa a chiave. Sentii un canticchiare, una melodia a dir poco inquietante che già avevo sentito prima, solo non riuscivo a ricordare dove. Alla fine presi coraggio ed entrai in quella stanza. Sembrava tutto al proprio posto tranne per un dettaglio: Desy, il pupazzo di Alice, era sul letto! Io e Jack lo avevamo messo tra le sue braccia, nella tomba, come poteva essere lì? "Calmati, Millie" dissi a me stessa "Forse Jack ne ha comprato uno uguale per tenere con se qualcosa che gli ricordi la sua ragazza" riuscii a tranquillizzarmi per un po', fin quando non sentii una risata. Terrorizzata mi affacciai al corrimano delle scale e quello che vidi mi lasciò senza parole: la mia migliore amica era proprio lì! Guardai a bocca aperta il suo pupazzo scendere le scale fino a diventare un vero unicorno e avvicinarsi ad Alice. Non potevo crederci. "Questo, sorellona, era solo un modo per avvisarti che la guerra non è ancora finita, per questo sono tornata tra i vivi sotto forma di fantasma. E non pensare sia un sogno, ti assicuro che tutto questo è reale, IO sono reale" Ma allora tutte le volte che in quei due anni pensavo di sognarla, era tutto reale. Si stava davvero manifestando a me. Non mi sembrava vero.

Qualcosa di proibito 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora