🦄Capitolo 1🦄

3 0 0
                                    

Lei è viva, vero?

Pov Millie

Ricordavo quel giorno troppo bene, ogni singolo dettaglio come se fosse passato pochissimo tempo, e invece erano già passati due anni. Accadde tutto il tre settembre 2023, due giorni dopo sarebbe stato il compleanno di Alice, la mia migliore amica: io ero ancora a casa di Jack, non avendo altro posto in cui stare. Era mattina, io mi trovavo in camera mia a guardare un po' di televisione col volume al massimo per sovrastare le grida di Jack e Miriam. Litigavano spesso quei due e sempre per lo stesso motivo, ovvero Miriam che ci provava con Jack e lui la rifiutava.

Erano passati tre mesi da quando Alice tornò a vivere dai suoi genitori, per quei tre mesi non era passato un giorno in cui non si facesse sentire. Passavamo ore al telefono, io le raccontavo come stavo, dei miei litigi con Jack e lei mi raccontava come stava, dei litigi con i suoi genitori. Dopo un po', però, smisi di avere sue notizie. Il primo giorno non ci prestai troppa attenzione, pensai che magari quella giornata avesse da fare. Solo il giorno dopo iniziai seriamente a preoccuparmi, non era da lei sparire per un giorno intero. Quella settimana sia io che Jack eravamo agitatissimi, entrambi per lo stesso motivo: cosa stava succedendo alla nostra Alice? Una domanda che per una settimana non ci permise di vivere bene. Jack, per il nervoso, aveva iniziato ad uccidere con frequenza. La risposta che cercavamo ci arrivò, come vi dissi prima, il tre settembre: io volevo uscire a fare una passeggiata per distrarmi, ma quando andai ad aprire la porta mi ritrovai d'avanti un uomo, probabilmente un poliziotto, sul punto di bussare. "Buongiorno, signore, posso esserle d'aiuto?" Sentii l'ansia assalirmi quando l'uomo mi guardò con tristezza. Avevo un bruttissimo presentimento. "Buongiorno, signorina, lei è Millie, la migliore amica di Alice Esposito, giusto? C'è anche il signor Jack in casa? Dovrei parlare con entrambi" Il cuore mi batteva fortissimo. Avevo capito cosa stava succedendo ma fino all'ultimo secondo continuai a sperare fosse solo una bruttissima paranoia. "S-si, adesso vado a chiamarlo" Jack era al terzo piano, stava parlando al telefono con qualcuno. "Jack, alla porta c'è un uomo che ci vuole parlare, credo di Alice" staccò la chiamata senza avvisare l'altra persona. Quando si trattava della sua ragazza non gli importava di niente e nessuno. "Buongiorno anche a lei, signor Jack" "Buongiorno, cos'è che vuole dirci, signor non-so-chi-lei-sia?" Gli diedi una gomitata per dirgli di comportarsi bene. Odiavo i maleducati, anzi, odiavo Jack e basta. L'uomo ignorò la sua maleducazione, passò oltre. "Mi addolora dovervi comunicare che Alice si è suicidata una settimana fa. Condoglianze" Eccola la conferma che mai avrei voluto avere. Inizialmente volevo convincermi fosse solo uno scherzo o un sogno ma poi la realtà mi saltò addosso: Alice era morta. La sua salute mentale era andata a farsi fottere, lei era completamente rotta. E purtroppo il suicidio ebbe la meglio.

Ricordo che quel giorno provai più volte a bussare a casa di Alice, una parte di me continuava a non accettare la situazione. Provai anche ad arrampicarmi sulla finestra per vedere se fosse in camera sua. Niente. Ancora non mi bastava, pensai che semplicemente quel giorno fosse fuori casa, quindi per alcuni giorni continuai ad andare a controllare. Un giorno i suoi genitori mi diedero il permesso di entrare in casa, Evelyn (sua madre) mi offrì una fetta di torta e conversò un po' con me. Ad un certo punto chiesi di andare in bagno, in realtà era solo una scusa per andare in camera della mia migliore amica. Lei non c'era, camera sua era ricoperta da sangue secco. A quel punto mi rassegnai ad accettare la triste realtà.

Passarono due anni, da qualche mese mi avevano affidata ad uno psicologo con lo scopo di farmi superare questo trauma. Nonostante pensassi fosse tutto inutile.

Qualcosa di proibito 2 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora