Capitolo 12 - Epilogo

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I capelli ricci di Jisung gli fecero il solletico sul petto nudo mentre ci appoggiava la testa. Erano un po' umidi di sudore e la sua guancia caldissima contro la sua pelle. Il minore gli si stese addosso intrecciando le loro gambe e avvolgendogli il fianco con il braccio. Poteva sentire il suo cuore battere forte contro la sua cassa toracica in quel contatto. Mosse la mano e gli fece il solletico, ridendo al suo sbuffo infastidito. Aveva scoperto che Minho non soffriva il solletico da nessuna parte, tranne su uno specifico punto sul fianco nudo e amava torturarlo, dal momento che invece Jisung lo soffriva da morire quasi ovunque, anche vestito, e Minho amava approfittarsene. Gli infilò una mano nei capelli e gli accarezzò la nuca, stringendolo a sé e ottenendo un mugolio soddisfatto. Rimasero a godersi quel contatto pelle contro pelle finché Minho mosse la mano verso il basso e gli accarezzò la schiena nuda. Jisung fu percorso da un brivido, era così sensibile...
"Ti ho fatto male?" Gli chiese dopo un po', buttando fuori quella domanda che gli premeva sulle labbra da prima.
Jisung portò la mano sul suo petto e lo stuzzicò in un modo delizioso.
"No, credo di essermi abituato ormai alla tua presenza."
Ormai erano diversi mesi che stavano insieme e non era la loro prima volta, neanche la seconda o la terza o la quarta. Gliel'aveva fatta sudare la conquista di quella prima volta, in fondo per lui era davvero la prima ed era tanto curioso quanto spaventato, ma non era stato per nulla facile. Il corpo di Jisung era terribilmente sensibile ed era una cosa che amava, ma era anche difficile da rilassare e avevano incontrato non poche difficoltà, molte più di quante Minho si aspettasse, anche perché quest'ultimo aveva dalla sua di non essere proprio della stazza proporzionata al corpo di Jisung quando si trattava del sesso. Tuttavia, anche se per un certo periodo aveva temuto non sarebbe mai funzionata, alla fine erano arrivati al punto che entrambi provavano lo stesso piacere e a volte era Jisung a iniziare e Minho non gli diceva mai di no. Poteva anche essere cieco, ma ora conosceva ogni millimetro del suo corpo e aveva potuto affermare, con una certa malizia, che doveva aver conquistato l'uomo più bello del mondo. Spesso scorreva le mani sul suo corpo e quando trovava un minimo difetto gli chiedeva cosa fosse, un neo, una cicatrice, una crosticina e poi ogni volta ci ripassava e sovrappensiero gli diceva cose come "qui c'è il neo ruvido" oppure "la cicatrice di quando sei caduto dalla bici" oppure "cosa ti sei fatto qui?". Minho gli aveva chiesto diverse volte come fosse, cosa provasse senza poter vedere e Jisung gli aveva descritto un insieme di sensazioni che lui poteva solo immaginare, amplificate dai suoi sensi rimanenti molto più sviluppati del normale.
"Dovremmo andare a lavarci Min. L'appuntamento con gli altri si sta avvicinando."
"Ottimizzeremo i tempi facendo la doccia insieme." Gli rispose baciandogli la fronte.
Per tutta risposta Jisung si tirò su e gli diede una cuscinata.
"Certo, così ricominciamo. Dovremmo lavarci e vestirci, non lavarci e svestirci."
"Lo hai detto tu, non io."
Un altra cuscinata. In teoria quel giorno la loro giornata avrebbe dovuto essere tranquilla, da quando Jisung viveva quasi in pianta stabile a casa di Minho avevano tutto il tempo di sfogarsi con calma e fare anche cose più tranquille. Quel pomeriggio avevano iniziato con Jisung che leggeva un libro in Braille al fidanzato, mostrando i suoi notevoli passi avanti nella lettura. Minho amava guardarlo leggere e avrebbe potuto farlo per ore, ma se era iniziata come una lettura, era finita con Minho che lo sdraiava sul divano prima di spostarsi nella sua camera. Il processo che aveva portato da una cosa all'altra era ignoto, ma il libro giaceva ancora sul pavimento del salotto assieme ad alcuni dei loro vestiti. Tuttavia quella sera dovevano trovarsi con il loro gruppo, Jisung doveva lavorare a della musica con Changbin e Chris dato che stavano ottenendo un certo successo online da quando componevano insieme, mentre Hyunjin, Felix, Jeongin e Seungmin attendevano Minho per farsi aiutare a mettere nelle scatole la roba di Lixie, che a breve si sarebbe trasferito a vivere con Hyunjin e avevano fretta di finire perché a breve sarebbero stato Capodanno, Felix aveva organizzato di tornare a casa in Australia con il fidanzato per presentarlo alla sua famiglia. Per non lasciare Christopher da solo, Changbin si era trasferito da un mese con i due australiani e i due più piccoli del gruppo erano rimasti gli unici a non subire nessuno spostamento. Con sorpresa di Minho i due vivevano straordinariamente vicino a casa sua e questo spiegava il suo imbattersi perennemente in Seungmin. Questo permetteva ai due amici di essere spesso, anche troppo spesso, a casa sua con Jisung. Un paio di volte li avevano interrotti e Minho aveva iniziato a pensare di trasferirsi per non averli sempre intorno, ma Jisung amava averli vicino e quindi se lo faceva andare bene. Per lui, per il suo fidanzato. Faceva ancora strano pensarlo, ma ora stavano intrecciati nel suo letto, nudi e accaldati, e questo era assolutamente reale, come il mondo in cui erano tornati a vivere e la loro vita che andava avanti e non faceva più paura. Il mondo fuori dalla loro stanza dove non era più buio, dove a volte si rinchiudevano insieme solo per godersi la reciproca compagnia e poi tornare a vivere nella frenetica luce fuori. Aveva sempre avuto ragione, il percorso per uscire era stato scritto perché lo facessero insieme, lo pensò mentre guardava la parte superiore del corpo di Jisung che spuntava dal lenzuolo, la sua schiena nuda e ambrata, le sue spalle, i suoi capelli sempre spettinati, le sue braccia. Era sempre così bello.
"Dai tirati su, cominciamo a mettere a posto questo casino." Gli disse voltandosi nella sua direzione.
Ormai era impossibile che non capisse dov'era, sapeva girarsi esattamente nella sua direzione e guardarlo negli occhi come se sapesse sempre dove fossero. Minho non aveva nessuna voglia di interrompere quel momento, così si tirò su a sua volta e gli soffiò sulla guancia. Quando Jisung si voltò per brontolare trovò il suo viso pronto a baciarlo sulle labbra. Ricevette uno schiaffo sulla coscia, una delle parti che Jisung preferiva, rise e affondò il viso nel suo collo posandogli il mento sulla spalla.
"Stai rovinando il momento, altri cinque minuti."
Gli avvolse le braccia intorno e lo tirò giù, ottenendo una serie di versi lamentosi. Per farlo smettere di brontolare, cominciò a baciargli il collo e la spalla e lo sentì sciogliersi e vibrare ad ogni bacio, avvicinando il suo corpo a quello di Minho per avere di più. Mesi prima non avrebbe mai immaginato che Han Jisung fosse così facile da accendere.
"Sei un bastardo, sai benissimo che non saranno cinque minuti così."
"È colpa tua che sei così sensibile."
"Se provassi quello che provo io capiresti quanto è facile abituarcisi."
"Come fai a dire che non lo provo?"
Jisung si staccò dal fidanzato e gli appoggiò una mano sulla guancia con un sorriso malizioso.
"Vuoi provarlo?"
Minho lo guardò confuso.
"Che intendi?"
"Ce l'hai una mascherina da notte?"
"Sì, la uso in aereo... È nel cassetto del comodino, perché?"
Jisung raggiunse a colpo sicuro il comodino e cercò dentro con la mano, tastando gli oggetti, fino a trovare quello che voleva. Tornò indietro e gli posò le mani sul viso, poi risalì e gli infilò la mascherina.
"Ma si può sapere che stai facendo?"
"Ti faccio provare com'è, guai a te se la togli."
A quel punto lo spinse all'indietro e si issò sulle ginocchia, sovrastandolo, avvertiva le sue gambe ai lati del suo corpo. Minho deglutì, quella intraprendenza improvvisa e nuova lo stava accendendo come un incendio e non ebbe il tempo di chiedere che intenzioni avesse perché Jisung si era già chinato su di lui, senza preavviso, e lo aveva zittito con un bacio. Con gli occhi bendati non aveva la minima idea di quando e dove Jisung lo avrebbe toccato, non sapeva cosa aspettarsi e sebbene il minore fosse un po' goffo nel ruolo di comando era tremendamente eccitante quella novità. No, decisamente non aveva idea di come fosse, ma era molto contento di scoprirlo e gli stava molto, molto, piacendo. Probabilmente gli scatoloni di Felix avrebbero dovuto aspettare un po' più del previsto.
[...]
"Alla buon'ora ragazzi!"
Hyunjin gli aprì la porta con un'espressione risentita in viso, lamentandosi che fossero in ritardo.
Jisung non perse tempo ed entrò, raggiungendo la porta della camera di Chris scortato da Hyunjin e bussando con forza per sovrastare la musica che veniva dall'interno. Con il trasloco c'erano scatoloni ovunque e anche se ormai conosceva quella casa a memoria, rischiava di inciamparci.
"Oh eccoti, vieni che ci servi."
Changbin apparve velocemente dalla porta e tirò dentro Jisung, chiudendosi la porta alle spalle.
Nel frattempo Seungmin e Jeongin uscirono dalla stanza di Felix con in braccio degli scatoloni.
"Oh eccovi finalmente, hyung ma dove eravate finiti?"
"Siamo stati... trattenuti."
"Per carità non voglio sapere niente di quello che fate a casa, mi spaventa già a sufficienza il pensiero di venire a trovare Ji e trovarvi sul divano come conigli in calore." Commentò Seungmin superando l'amico e posando lo scatolone. "Ma poi che scusa sarebbe, non potevi dire che c'era traffico? Sei un liceale alla prima cotta? "
"Basterebbe che non ti presentassi così spesso a casa mia."
Felix apparve accanto al fianco di Minho e gli appoggiò una mano sulla spalla, tutto sorridente.
"Lascialo stare, finalmente mi sta dando soddisfazione, ci abbiamo messo così tanto a fargli capire cosa voleva. Sono così carini, eravamo così anche noi all'inizio e lo saremo di nuovo quando vivremo insieme."
Tre teste si voltarono a guardare un Felix estremamente soddisfatto e malizioso.
"Lixie!" La voce di Hyunjin arrivò dalla porta aperta della stanza di Felix.
"No basta, non voglio sapere più nessun dettaglio di cosa fai tu con il mio migliore amico e cosa fai tu con Hyunjin. Innie andiamo a mettere questi in macchina."
Jeongin annuì e lasciò uscire l'amico prima di avvicinarsi agli altri tre.
"Dice così perché è timido. Ma in effetti passare da ricordare Jisung che girava in mutande per casa ad immaginarlo a letto con te è un passo troppo grande anche per la mia mente. Non scendiamo nei dettagli."
"Che cucciolo adorabile, sembra proprio Hyunjin appena ci siamo messi insieme." Gli sussurrò Felix all'orecchio facendogli soffocare una risata.
"Di cosa state parlottando voi due?"
"Parlavamo male di te ovviamente Jin."
"Ahahah certo."
Felix e Minho si guardarono trovando adorabile l'innocenza di Hwang Hyunjin che non credeva che stessero effettivamente sparlando di lui. Dopo quello scambio di battute si misero finalmente tutti al lavoro ed entro un'ora la macchina di Hyunjin conteneva diversi scatoloni che quella sera lui e Felix avrebbero riportato a casa sua, svuotando poco alla volta la sua stanza dove Changbin stava spostando le sue cose togliendole dal salotto dove si era accampato. Hyunjin si stese sul divano e Felix gli si stese accanto, appoggiando la testa sulla sua spalla mentre il maggior gli accarezzava i capelli. Minho, Jeongin e Seungmin decisero di lasciarli un po' da soli e uscirono sul balcone dove mesi prima Jisung gli era scoppiato a piangere davanti.
"Sono stanco, perché non pagano una ditta di traslochi?" Si lamentò Minho stiracchiandosi.
"Vado a prendere qualcosa da bere sperando di non interrompere i piccioncini sul divano."
Jeongin sbirciò all'interno prima di tornare sui suoi passi. Seungmin invece lo affiancò sulla terrazza.
"Come procede la vostra convivenza?"
"Improvvisamente vuoi dettagli sulla nostra vita insieme? Sei sicuro?"
"Ma quali dettagli, per carità, intendevo... È tutto okay? Siete felici?"
"Ti senti bene? Non ti riconosco."
Seungmin sospirò frustrato e Minho rise.
"D'accordo, basta, sono serio. Va bene, funziona, a volte non mi rendo neanche conto che sia cambiata rispetto a prima, sembra tutto così normale."
"Aveva ragione Innie, sei sempre stato la cosa di cui aveva bisogno e adesso è tutto come prima, anzi è meglio di prima. Era bello quando eravamo in tre, ma ora è più bello."
"Mi sembri molto felice. Possiamo essere amici ora?"
Seungmin lo guardò e annuì, con un sorriso così sincero che Minho gli sorrise a sua volta.
"Mh, direi di sì. Possiamo essere amici, lo siamo già da un po' o non ti avrei aiutato a tornare da lui. Non se avessi pensato che potesse soffrire di nuovo."
"Sei così protettivo Seungmin, tieni davvero tanto a loro, sono fortunati ad averti."
"Lo sono, ma lo sono anche io, lo scoprirai credimi. Loro due sono... unici per me." E lo disse con così tanta dolcezza. "Ma i miei avvertimenti rimangono validi."
"Sì sei stato molto chiaro. Sei così carino quando ti si conosce, Seungmin."
"Dicono che per essere felici sei amici siano più che sufficienti, quindi la tua posizione è sempre a rischio, ricordatelo."
Risero e furono interrotti dal ritorno di Jeongin con le bibite che sembrò contento di vederli così. Rimasero a chiacchierare fino all'ora di cena. Mentre Minho e Felix preparavano la cena per tutti, circa mezz'ora dopo i tre musicisti uscirono dalla loro stanza di reclusione. Chris indicò a Jisung di stare attento agli scatoloni sparsi e gli descrisse dove si trovavano, così che potesse raggiungere il tavolo da solo. Sembravano molto soddisfatti, Minho vide Jisung luminoso come solo la musica lo rendeva. Da quando componevano musica lo aveva visto acquistare sicurezza nelle proprie capacità, nel proprio lavoro e infine in sé stesso. Negli ultimi mesi aveva smesso di svalutarsi come faceva un tempo e non era più così insicuro sulle proprie capacità. Anche Chris e Changbin lo avevano notato, assieme al notevole miglioramento del loro lavoro da quando erano in tre. Inutile dire che lo adoravano e Jisung si era legato tremendamente a loro. Ormai c'erano battute che potevano capire solo tra loro, cose che li facevano ridere senza motivo, un po' come succedeva tra lui, Seungmin e Jeongin.
"Questo mini album sarà la cosa migliore di quest'anno della mia vita." Commentò Changbin tutto contento sedendosi a tavola e indicando a Jisung dove fosse la sedia così che si potesse sedere.
"Quindi il ragazzo con cui ti frequenti non è granché." Gli rispose Jisung ridacchiando.
"Non tiriamo fuori di nuovo questo argomento vi prego, non posso sopportare altri quindici minuti di racconti."
"Pensa hyung, potrò aggiornarti su tutto quello che succede tra noi quando saremo solo io e te."
"Come ti invidio, Chris hyung."
Christopher sospirò, pentendosi probabilmente in cuor suo della sua scelta, ma purtroppo l'affitto da solo sarebbe stato inaffrontabile e in fondo voleva un gran bene a Changbin, lo voleva a tutti.
"Deduco che il tuo ragazzo invece sia notevole visto che arrivi sempre in ritardo." Riprese Changbin con un sorrisetto. "Ora so cosa provava mia sorella quando le sue coppie dei drama diventavano reali."
Minho decise che era arrivato il momento di mettere fine a quella conversazione mettendo la cena in tavola.
"Che ne dite di fare un brindisi?" Propose Felix ad un certo punto.
"Alla mia convivenza con Hyunie dove finalmente non avremo più nessuno in casa."
"Al fatto che non dovrò più chiudermi nel mio studio insonorizzato quando siete in casa."
"A Minho e Jisung che finalmente sono diventati la mia ship canonica. E al mio ragazzo bellissimo che ha capito quanto sia meraviglioso stare con me."
"Alla speranza che Seungmin e Jeongin si trovino qualcosa da fare e non stiano sempre a casa mia."
"A Lee Minho che dovrebbe ricordarsi che è l'ultimo arrivato e che un fidanzato è temporaneo, ma gli amici sono per sempre."
"A Min e Minie che vorrei smettessero di stuzzicarsi per un giorno al mese almeno, visto che per colpa mia dovranno frequentarsi a lungo."
"A voi che siete diventati le persone a cui tengo di più."
Tutti si voltarono verso Hyunjin che sorrise imbarazzato e Jeongin si illuminò e lo imitò subito.
"A questo gruppo di gente smarrita che ha trovato il modo di stare insieme. Vorrei che restasse così per sempre."
E unirono i bicchieri. Chris insistette perché si scattassero una foto tutti insieme e in quel momento Minho realizzò che quel percorso aveva smesso da tempo di essere solo suo e di Jisung. Era diventato il percorso di otto persone che l'universo aveva deciso dovessero camminare insieme verso il futuro.
[...]
Quella sera tornarono tardi e dopo essersi fatti la doccia, si infilarono a letto. Jisung era stanchissimo e tempo cinque minuti se lo ritrovò appiccicato a cercare il suo calore. Posò la testa sul suo petto e gli avvolse il braccio intorno al fianco, era la sua posizione preferita da quando faceva freddo e aveva imparato che a Jisung il freddo non piaceva, anche se l'inverno era la sua stagione preferita.
"Credi che sia troppo arrogante dire che penso che il nostro album sia promettente?"
"Non sei stato molto modesto ultimamente."
"Ho imparato dal migliore."
Minho gli diede un colpetto sulla fronte, risentito.
"Comunque no. È un gran lavoro e tu sei davvero quello di cui avevano bisogno, siete fatti per lavorare insieme."
"Lo penso anche io. È assurdo, pensavo che la mia vita fosse finita quando sono tornato a casa dall'ospedale e ora mi sembra che sia appena iniziata."
"Lo so, è così anche per me. Tra qualche mese mi laureo e potrò fare il lavoro dei miei sogni alla clinica di tua madre. Pensavo che non ci fosse più niente per cui vivere e invece ora penso che non ci sia nulla per cui vorrei morire."
Jisung mosse il corpo per avvicinarsi ancora di più a lui.
"Ti amo."
Minho, che stava per avvolgerlo tra le braccia, si bloccò. Che cosa gli aveva appena detto?
"Come?"
"Non farmelo ripetere, so che lo hai sentito." Gli rispose Jisung, muovendo le spalle per sbloccarlo e convincerlo ad abbracciarlo. "Non andare nel panico, so che non ti è facile parlare di queste cose. Non serve che tu mi risponda, volevo solo dirtelo ora, in questo momento, perché sentivo che fosse quello giusto. Quando e se troverai il tuo momento giusto mi risponderai."
Un mare di pensieri invase la testa di Minho, uno più caotico dell'altro, ma tra tutti quello che prevaleva era un senso di completezza, di unione, di felicità che lo pervase. Amare ed essere ricambiato. Sentimenti reciproci che li tenevano insieme nelle loro diversità e nelle loro uguaglianze. Quei sentimenti cresciuti lungo il percorso fuori dal buio, mano nella mano, verso quella vita che stavano vivendo. Lo strinse a sé e gli baciò la fronte, un gesto che aveva imparato ad amare così come la persona a cui era rivolto, che aveva visto trasformarsi e che l'aveva trasformato.
"E se fosse questo il momento giusto e ti volessi rispondere sarebbe okay?"
"Immagino di sì, ma ora sembrerebbe che lo fai perché ti ho detto che posso aspettare."
"Prova a dirlo di nuovo allora."
"Pff da quando sei così romantico? Ti ho proprio rovinato."
"Perché devi sempre rovinare il momento? Dillo e basta, noioso."
Jisung sollevò la testa come se lo guardasse, i suoi occhi appannati erano sempre così belli.
"Ti amo Minho."
"Anche io."
Prima di tornare a casa aveva salutato Hyunjin con un abbraccio, visto che sarebbe partito a breve per Sidney, e il più piccolo gli aveva detto "Seongjun sarebbe così fiero di noi" prima di abbracciarlo di nuovo, un abbraccio lungo e stretto che aveva ricambiato stringendolo a sua volta. Se ora Seongjun fosse stato ancora vivo avrebbe potuto dirgli, con un gran sorriso, che finalmente aveva trovato anche lui il suo posto. Sarebbe stato bellissimo sentirlo dire "sono contento per te, te l'ho sempre detto che avresti trovato un posto perfetto, più gusto per te."

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Voglio ringraziare chi ha letto questa storia e chi l'ha seguita e apprezzata. L'ho scritta con l'intento di creare qualcosa in cui, per quanto assurde le situazioni, tutti potessero rivedersi in qualche momento e in quello che provano i ragazzi. Era davvero tanto che non scrivevo e i bimbi mi hanno aiutata a sbloccarmi, sebbene sia una minsung spero che si sia percepito quanto tutti e otto siano importanti. Mentre la rileggevo man mano non ero convinta dell'evoluzione di Minho, di come ha superato il trauma, forse se la scrivessi ora sarebbe diversa, ma non la cambierei ora perché l'ho scritta di getto e magari non è perfetta, ma mi ci sono affezionata 🙏🏻 Fatemi sapere cosa ne pensate di tutto, ora che è finita.

(Ho una mezza idea di scrivere in futuro uno spin-off per descrivere tutti i momenti e i pov mancanti, gli hyunlix che si mettono insieme, la storia tra loro e Bin, tutto il percorso di Seungmin e Jeongin e il punto di vista esterno di Chris, stay tuned)
See you next time 🌈

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˜"*°• 𝒀𝒐𝒖 𝒈𝒖𝒚𝒔 𝒎𝒂𝒌𝒆 𝒎𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒚 •°*"˜

˜"*°• 𝒀𝒐𝒖 𝒈𝒖𝒚𝒔 𝒎𝒂𝒌𝒆 𝒎𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒚 •°*"˜

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