Capter 10

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La giornata di ieri era stata divertente, con Jaemin mi sono trovata molto bene anche se quel che é successo ieri sera mi ha un po' scossa, non posso credere che mi abbia baciata, ma perché? Forse per farmi sentire meglio? Non lo so ma penso che per ora non ci dovrei pensare. Mi preparo per andare al college, e prima che esco dalla stanza qualcuno apre la porta prima che mettessi le mani sulla maniglia:
Manuel: "Sorellina c'é qualcuno che ti sta aspettando fuori di casa." Mi ha sempre chiamata così da quando sono arrivata a New York, per me lui é come un fratello maggiore, anche se dall'aspetto non sembra uno che ne abbia 30 anni. Non appena lascia la stanza, lo inseguo e prendo le mie chiavi di casa ed esco, e trovo la persona che non mi aspettavo di vedere:
Io: "Che cosa ci fai qui?" Si avvicina con una faccia seria:
Paul: "Andiamo al college, gli altri sono andati prima." Senza che aggiunga altro, lo seguo a ruota in macchina e mi siedo sui sedili, lui alla guida:
Io: "Guarda che posso benissimo andare in macchina da sola. Sai non ho mica 14 anni." Alza le spallucce mentre sistema lo specchietto:
Paul: "Perché vorrei parlarti." Sbuffo e appoggio la testa sul sedile. Il tragitto all'inizio si sentiva solo la radio e nessuno di noi non voleva aprire bocca, fino quando fu lui a rompere il ghiaccio:
Paul: "Com'é andata con Jaemin?" Rimango sorpresa alla sua domanda:
Io: "Come fai a sapere che sono uscita con Jaemin?" Ignora la domanda e me ne fece un'altra:
Paul: "Ti sei trovata bene con lui? E Kylie li piace?" Non vedo che cosa le interessa di sua figlia adesso e su di me:
Io: "Cos'é? Ora vuoi pure farti gli affari miei?" Sospira e continua a guardare la strada davanti a sé:
Paul: "Solo curiosità." Mi metto composta e lo guardo:
Io: "Vuoi davvero sapere? Bene eccoti la risposta che volevi: mi sono divertita come non ho mai fatto con te, mi ha fatta stare bene e penso che mi piaccia." L'ultima parola l'ho detta in un modo per convincere a me stessa che é così, ma direi solo una sciocchezza, ferma l'auto bruscamente e si gira verso di me:
Paul: "Come fa a piacere un damerino del genere? Insomma sembra una femminuccia." Li rispondo di rimando:
Io: "Parla per te che esci con una troia giusto per togliermi di mezzo." Sbatte la mano sul volante e si avvicina ancora di più a me:
Paul: "Quindi ammetti che ti piacciono dei tipi del genere?" Lo sfido con lo sguardo e li feci un sorriso:
Io: "Almeno lui é meglio di te." Vedo che si allontana e riparte la macchina, lasciando la nostra conversazione in sospeso:
Io: "Mi volevi accompagnare solamente per dirmi questo?" Sbuffo e cerco in tutti i modi di ignorarlo, ma solo alla sua presenza mi innervosisce parecchio. É da tanto tempo che non siamo da soli, siamo stati in compagnia degli altri e fa strano dopo un anno siamo solo io e lui, Kylie certe volte sogna di rivedere suo padre e mi rincuora al pensiero che si é beccata una persona che non li é mai stato presente, per questo non voglio far mai vedere a Paul mia figlia, non voglio che lei ci stia male per colpa di questo idiota.
Arrivati all'edificio, scendo subito la macchina senza aspettarlo, e raggiungo i ragazzi davanti all'entrata, assumendo una faccia confusa:
Matt: "Come mai sei arrivata con lui?" Lo guardo male:
Io: "Tu ne sai qualcosa Matthew? É tua l'idea di dirli di accompagnarmi qua per parlare?" Incrocia le mani per negare, ma lo ignoro:
Io: "Non dovevate venire qui! Mi avete rovinata." Li sorpasso tutti quanti, ma la voce di Matthew mi fermò:
Matt: "É stata l'idea di Paul! Lo vuoi capire che é venuto qui apposta per te, perché li manchi e che ti ama? Lo vuoi capire dal tuo fottuto cervello che ti vuole ancora?" Mi giro guardandolo gelida e mi scende una lacrima per dirli:
Io: "Si vede che li manco, dato che si é trovato un rimpiazzo, ah e complimenti per tutti voi, lo avete seguito per portarmelo qui a farmi rovinare." E me ne vado da lì.

Terminate le ore di lezione

Esco dalla classe senza aspettare nessuno, e mi reco nel cortile a sedermi sotto sull'albero guardando in alto nel cielo, quanto vorrei che mia madre fosse qui, certe volte penso come sia stare lontana dai problemi, ma fui distratta dal rumore di un rametto pestato e dei passi:
Jeno: "Come mai tutta sola? Non ci sono i tuoi amici?" Sbuffo continuando a fissare in alto:
Io: "Sto bene da sola fidati." Lo sento sospirare e mi fece girare per guardarlo:
Jeno: "Ti conosco da poco, ma so che hai bisogno di una persona che ti capisca." Prendo un lungo respiro e li racconto tutto, parlando della mia vecchia vita a Los Angeles, dove conoscevo i miei amici nella vecchia scuola, e la "storia" che c'era stata tra me e Paul. Vedo che ne rimane sorpreso ma sospirò:
Jeno: "Per questo sono venuti qui." Sbuffo buttandomi di schiena sull'erba, seguita da lui:
Io: "Sai mi piaceva cambiare aria, almeno gente diversa, un nuovo posto, nuovi amici, ma invece vengo travolta dal passato." Si alza in piedi:
Jeno: "Certo che hai dei nuovi amici, hai noi ragazzi e la mora." Ma non dimentico di Manuel:
Jeno: "Il problema sei tu: sei legata al passato." Annuisco continuando guardarlo:
Io: "Mi sono mancati, anzi loro sono i miei primi amici che ho avuto, e Paul è stato l'amore della mia vita." Mi guarda serio:
Jeno: "Ricordati che te e lui siete genitori." Già, dimenticavo per un attimo di Kylie:
Io: "Che cosa devo fare?" Ci pensa un attimo ma poi guarda qualcosa:
Jeno: "Alzati." Mi alza da terra prendendomi per le spalle come se fosse una bambina e mi porta ad una bacheca dove c'erano delle attività, prende un foglio e indica una parola:
Jeno: "Fai la cheerleader, é un modo migliore per conoscere altra gente, e avere una nuova te."

Ying e Yang ~ due anime opposte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora