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I mesi seguenti passarono in un turbinio di studio intenso e di momenti rubati insieme. Tom e io ci immergemmo nei nostri studi per i MAGO, sapendo che il nostro futuro dipendeva da quei risultati. Nonostante le distrazioni e le preoccupazioni che gravavano su di noi, riuscimmo a mantenere la nostra concentrazione.

Finalmente, il giorno degli esami arrivò. Le settimane di studio si tradussero in risultati eccellenti: entrambi passammo i nostri MAGO con voti straordinari. Il sollievo e la soddisfazione erano palpabili, ma con la fine degli esami, ci rendemmo conto che ci restava poco tempo insieme prima di dover tornare alla realtà dell'orfanotrofio.

"Abbiamo bisogno di una pausa," disse Tom un giorno, i suoi occhi brillanti di una luce nuova. "Solo noi due, lontano da tutto e da tutti."

Annuii, sentendo il desiderio di allontanarmi da tutto ciò che ci aveva afflitto negli ultimi mesi. "Dove andiamo?" chiesi, sentendo un'emozione crescente.

Tom sorrise, un sorriso che prometteva avventure e libertà. "Ho in mente un posto. Fidati di me."

E così, con pochi bagagli e una mappa, ci avventurammo verso una destinazione sconosciuta. La nostra destinazione finale era una piccola casa accogliente vicino a un lago incantato, lontano da Hogwarts e dall'orfanotrofio.

Le giornate si fusero in una dolce sequenza di risate, passeggiate lungo il lago e momenti di pura felicità. Lontano dai doveri e dalle minacce, ci permettemmo di essere semplicemente noi stessi, due giovani innamorati che esploravano il mondo insieme.

Una sera, mentre il sole tramontava dietro le montagne, ci sedemmo sulla riva del lago, le nostre mani intrecciate. "Sai," disse Tom, rompendo il silenzio, "questo è il tipo di vita che voglio per noi. Libera dalle ombre del passato."

Sorrisi, stringendomi più vicino a lui. "Anch'io," risposi, il mio cuore pieno di speranza. "Ma dobbiamo affrontare il nostro passato per poter avere un futuro così."

Tom annuì, il suo sguardo serio ma pieno di determinazione. "E lo faremo. Insieme."

Quelle parole erano una promessa, un giuramento che avrebbe definito il nostro cammino. Sapevamo che il ritorno all'orfanotrofio avrebbe portato nuove sfide, ma in quel momento, sotto il cielo stellato e con il suono del lago che lambiva la riva, eravamo pronti ad affrontarle, perché eravamo insieme.

Le giornate trascorrevano tranquille e serene nella nostra piccola casa accanto al lago incantato. Ogni momento insieme era prezioso, lontano dalle pressioni e dalle aspettative del mondo esterno.

Una sera, dopo una lunga passeggiata lungo la riva del lago, ci ritrovammo nella nostra stanza. La luce della luna filtrava attraverso le tende, creando un'atmosfera intima e silenziosa. Tom si avvicinò a me, i suoi occhi scuri che mi guardavano con intensità.

"Sei così bella," sussurrò, la sua voce bassa e calda. Mi prese per mano e mi attirò verso di sé, le sue labbra trovando le mie in un bacio lento e profondo.

Le mie dita scorrevano sui suoi capelli, tirandolo più vicino mentre le nostre respirazioni si sincronizzavano. Sentivo il calore del suo corpo contro il mio, un richiamo antico e primordiale che non potevo ignorare.

"Ti amo," mormorai contro le sue labbra, sentendo il mio cuore battere all'impazzata. Le sue mani scivolarono lungo la mia schiena, facendomi rabbrividire di piacere.

"Anch'io ti amo," rispose, la sua voce roca e carica di emozione. Mi sollevò leggermente, portandomi verso il letto. Mi adagiai tra le lenzuola morbide, guardandolo mentre si chinava su di me.

Ogni tocco, ogni bacio era una dichiarazione d'amore, un atto di fiducia reciproca. I nostri corpi si muovevano all'unisono, esplorandosi con una passione e una tenerezza che solo l'amore può conferire.

La figlia del diavolo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora