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-"COSA?!"

"Si Fra, devi stare tranquilla"

Stacco e chiamo subito a mia madre per raggiungerlo. 

-"Devo scappare, scusatemi" dico alla proprietaria

Non mi cambio nemmeno, prendo lo zaino a volo, mia madre è già arrivata. 

-"Dobbiamo correre in ospedale!" gli dico, perché dopo la chiamata con lo chef non lo avevo più sentito.

-"No fra, ho sentito a Maria e ha detto che lo stanno portando a casa" 

Dopo i controlli Alessandro e tornato a casa accompagnato dalla mamma

Dopo 10 minuti di macchina arrivo sotto casa sua. Lascio zaino e tutto in macchina e mi precipito alla porta. Davanti alla porta c'è Maria la mamma di Alessandro, la guardo con gli occhi lucidi.

-"Entra, sta nella stanza" e mi fa segno

Vado nella stanza e lo trovo seduto sul letto, con la maglia mezza strappata piena di sangue, con dei punti in fronte. Rimaniamo li a guardarci per un instante

-"Sto bene" ha anche lui gli occhi lucidi, noto che vorrebbe piangere ma non lo fa

-"C-cosa è successo?" tremo

-"Ho fatto un incidente davanti l'hotel, stavo andando a lavoro finché una macchina non mi ha tagliato la strada"

-"Dio santo.." lo guardo con gli occhi lucidi

-"Fortunatamente i colleghi che stavano con me  non si so fatti nulla, anzi sono stati proprio loro a chiamare i soccorsi" si ferma

-"Io ti ho chiamato, prima mi ha risposto il Maitre, poi mi ha richiamato lo chef.. poi non ci ho capito più nulla.."

-"Avevo lasciato il telefono lì, e nella pausa pranzo sono andato con i ragazzi a prendere un caffè finché non è successo ciò." ha le lacrime

Si alza dal letto e noto che anche i suoi pantaloni sono strappati, andiamo nel salone in cui noto che le nostre mamme stanno parlando della situazione.

-"Io vado a cambiarmi" dice Alessandro, e si avvia nella stanza

Guardo Maria e guardo mamma, ancora non ci posso credere che è vivo per miracolo, Maria mi guarda e mi fa segno con lo sguardo

-"Tesoro vai ad aiutarlo"

Non mi sono mai permessa di andare in stanza con lui quando c'è gente in casa, soprattutto quando ci sono i nostri genitori. Vado verso la stanza e noto che sta in lacrime, io peggio di lui

-"Ma non stavi lavorando?" mi fa, se ne accorto che non sono più a lavoro, perché mi sono appena ricordata che ho ancora la divisa

-"Ho lasciato tutti per venire da te." dico

-"Davvero?"

-"Si, ho litigato anche con la proprietaria perché giustamente non gli ho dato spiegazioni"

-"Dio amore.." si vede che lui e tutto mortificato, sia per la situazione sia anche perché ho lasciato il lavoro per lui 

Due cuoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora