Capitolo 30. Restiamo qui!

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In viaggio verso l'aeroporto Blvd, Sacramento, California, 4 ottobre 2026, ore 9:50

Era passato un mese da quando Jisung e Minho erano arrivati e per loro era tempo di tornare in Corea. Ma i due non sapevano che Christopher e ChangBin avevano segretamente sentito entrambi i loro genitori e dopo un po' di discussioni entrambi accettarono di far rimanere i due ragazzi li in America, certo, per entrambe le famiglie era difficile lasciare andare i loro figli minori andassero a stabilirsi in un altro continente. Ma sia la mamma di Christopher e Minho che quella di ChangBin e Jisung capivano che la felicità dei loro bambini era più importante della loro malinconia.

Comunque i due ragazzi non sapevano nulla e al momento tutta quella allegra famigliola si stava recando verso l'aeroporto. Jisung stava piangendo da ore mentre Minho stava cercando di consolarlo con scarsi risultati, il piccolo BeomSeok muoveva la gambine fermo sul suo seggiolino che osservava la tristezza dei loro zii guardandoli un po' malinconico.

Quando arrivarono all'aeroporto i due parcheggiarono e Christopher aiutò a scaricare le valigie dei due ragazzi mentre ChangBin sistemò BeomSeok nel  passeggino e s'incamminarono guardando la tristezza impressa sul viso di Jisung e a quello Christopher fermò suo marito per un braccio

-no ce la faccio più- disse -mi strazia vederli così tristi, non è caso di dirgli che posso rimanere. Jisung è distrutto ed è capibile perché lui vuole tanto rimanere qui. Mettiamo fine a questa cosa amore, ti prego-

-lo sapevo che sarebbe stato troppo straziante per te- sorrise abbracciandolo -sei sensibile amore mio, va bene diciamoglielo-

-grazie- lo strinse a se e dopo lo coinvolse a un bacio dolce e lento e dopo andarono verso i loro fratelli bloccandoli il tempo prima dell'entrata del gate 

-fermi!- urlano in coro correndo verso quei ragazzi 

-che succede?- chiede Minho confuso

-abbiamo una sorpresa per voi- dice Chris 

-esatto- annuì Bin 

-sbrigatevi- disse Jisung -il nostro gate sta chiudendo, rischiamo di perdere il volo-

-non c'è nessun volo SuSu- negò ChangBin 

-questo significa che...- gli occhi di quel ragazzino si bagnarono di lacrime 

-esatto Jisungie- annuì Chris -le nostre famiglie hanno accettato di farvi rimanere qui!-

-dici davvero fratellone?- domandò Minho incredulo 

-assolutamente si- annuì -rimarrete qui con noi-

-ma è fantastico!- disse il ragazzo andando ad abbracciare suo fratello, ma dopo il suo sguardo cadde su Jisung che si è inginocchiato per terra piangendo a dirotto, così si avvicinò a lui e il ragazzo lo strinse a se

-amore devi alzarti- disse dolcemente Minho -ci stanno guardando tutti- con quella frase convinse il ragazzo ad alzarsi e tutti tornarono a casa, dove da ora in poi avrebbero continuato a vivere tutti insieme almeno fino a loro diploma. Jisung era così felice che pianse per tutto il tragitto e il piccolo Beommi osservò tutto il tempo il suo giovane zio e sembrò sul punto di dire qualcosa 

-a...appa- balbettò i bambino -a...appa- 

l'auto sprofondò nel silenzio e Chris, che stava guidando, si fermò 

-Beommi chi è appa?- domandò Chris commosso e quando vide il bambino indicare suo marito lo vide sorridere -e io come mi chiamo amore?-

-Dada- balbettò il bambino battendo le manine 

-quindi io sono dad- si indicò -e lui è appa?- indicò suo marito e il bambino annuì 

-abbiamo un bambino molto intelligente amore mio- sorrise tra le lacrime ChangBin  -siamo stati benedetti-

-si lo penso anche io- sorrise ricominciando a muoversi verso la loro casa. Ora che finalmente il loro bambino aveva sia detto le prime parole e mosso i primi passi la coppia di genitori sapeva che il loro bambino stava veramente diventando grande e ora ci sarebbero state sfide sempre più difficili da affrontare, ma sapevano anche che le avrebbero affrontante insieme e che quindi non avevano nulla da temere perché insieme erano una squadra imbattibile.

Casa si Christopher e ChangBin Sacramento, California, 4 ottobre 2026, ore 11:30

Una volta tornati a casa Jisung e Minho salirono in quella che ormai era la loro stanza e si misero a disfare le loro valige. Mentre al piano inferiore i due genitori giocavano con BoemSeok e quando i due ragazzi riscesero, dopo aver sistemato i loro vestiti, il bambino si alzò e andò verso di loro 

-a...appa- balbettò indicando Jisung -u...up-

-Susu, penso che Beommi voglia che tu lo prendi in braccio- spiegò ChangBin allo sguardo confuso che gli rivolse suo fratello, così il ragazzo prese in braccio quel bambino e come di consueto si mise a toccargli le guance 

-Beommi ce l'ha sempre con le tue guanciotte- si avvicinò Minho -ma non gli do torto sono così adorabili!- 

-dai Min!- sorrise mentre il bambino continuava a tenere le mani sul viso del suoi giovane zio -comunque ancora non ho capito perché questo bambino sta dicendo le prime parole sia in inglese che in coreano-

-te lo spiego io- si alzò Chris -essendo cresciuto in Australia e sapendo bene l'inglese ho scelto di parlargli prettamente in inglese, ma tuo fratello è una capra in quella lingua. Quindi abbiamo deciso che lui si sarebbe rivolto a BeomSeok solamente in coreano e io solamente in inglese-

-in pratica lo state crescendo bilingue- costatò -beh si ci sta-

-non solo- negò ChangBin intervenendo nella conversazione -sai che Beommi è di origini cinesi, no?- chiese 

-si, me lo ricordavo- annuì Jisung 

-ecco, io non voglio che perda le sue radici- spiegò -quindi io e Chris abbiamo deciso di comunque accordo che lo manderemo in una scuola dove si parla anche in cinese. Così che possa sapere quali sono le sue origini-

-trovo che sia fantastico!- intervenne Minho -davvero siete dei genitori fantastici, insomma non ostante il fatto che trovo che questo bambino vi assomigli sempre di più. Voi avete intenzione di farlo crescere con la consapevolezza che lo avete adottato, lo trovo magnifico-

-beh, sicuramente non potevamo dirgli che è figlio di entrambi pure se fosse- ridacchiò Christopher -non vorrei mai dire a mio figlio che io non sono il suo papà, ma mentirgli dicendogli che ChangBin lo è e nemmeno vice versa. Lui è il nostro piccolo bambino e deve sapere che i suoi genitori hanno fatto un gigantesco gesto d'amore mettendo da parte il desiderio di avere un bambino che avesse i geni di almeno uno di noi, perché all'inizio avevamo pensato di avere un figlio tramite GPA. Ma un giorno per scrupolo siamo andati in un orfanotrofio qui vicino e abbiamo trovato questo bellissimo bambino e ci siamo innamorati della sua storia-

-e quale sarebbe hyung?- chiese Jisung rivolto al fratello del suo fidanzato

-mettiamo Beommi a letto e ve lo raccontiamo, penso sia il giunto il momento che voi lo sappiate- sorrise Chris prendendo il bimbo dalle braccia di Jisung e poi si rivolse a lui -di ciao agli zii- 

il bambino a quello mosse la manina ma quando vide ChangBin cominciò ad aprire e chiudere le manine -a...appa- 

-vuoi che ti porti a letto appa, amore?- domandò Chris

-a...appa, dada- balbettò indicando il suo secondo papà

-penso che il bambino ci voglia insieme- si alzò andando verso suo figlio e suo marito -bene, allora noi ci metteremo un attimo, voi nel frattempo vedete se volete ordinare qualcosa per il pranzo-

-va bene BinBin- sorrise Jisung prendendo il suo telefono una volta che lui e Minho rimasero da soli.

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𝐁𝐫𝐨𝐭𝐡𝐞𝐫𝐬 || 𝐁𝐢𝐧𝐂𝐡𝐚𝐧/𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora