Il bagliore del viola

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"Perché la notte fa così paura? Le tenebre ricoprono il cielo e nel buio può succedere di tutto

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"Perché la notte fa così paura? Le tenebre ricoprono il cielo e nel buio può succedere di tutto. Io invece... avevo paura della luna."

- ♡V𝐢𝐨𝐥𝐞𝐭♡ pov-

"Se la vita fa schifo impara a ballare sotto la pioggia."

Ecco io odio la pioggia e anche se fosse ho ballato per troppo tempo.

Non sono sicura che il detto sia questo, ma rende meglio l'idea.

Ho ballato per così tanto tempo che desiderare un'ombrello è un pensiero costante.

Ma ormai è solo una lontana fantasia.

Mi chiamo Violet Brige e sono una ragazza assurda, con un aspetto assurdo e senza alcun tipo di vita sociale.

15 anni, magra, alta, con dei lunghi capelli neri e un viso curioso tempestato di lentiggini.

Ma la cosa davvero assurda del mio aspetto che me lo faceva odiare ogni giorno di più, erano le mie due pelose orecchie da lupo e la mia folta coda grigia.

Avevo le pupille viola.

Ne avevo vergogna, come del resto del mio corpo.

Venivo spesso presa di mira a scuola perché non parlo con nessuno. Non potevo parlare con nessuno.

Se qualcuno venisse a conoscenza del mio piccolo segreto, penso che mi rinchiuderebbero in un circo o in qualche strana clinica.

Le uniche persone a sapere del mio vero aspetto, erano la mia famiglia.

Non avevo amici. Non potevo permettermeli perché la prima domanda che mi ponevano era "Perché non togli il cappuccio?" . Io di certo non potevo dire loro che ero una specie di ibrido lupo.

L'unica cosa che mi piaceva di me era il mio nome, Violet.

Viola, il mio colore preferito, il mio fiore preferito, l'unica cosa che mi aiutava a sopportare tutto, sempre e comunque. Non so perché ma ho sviluppavo una specie di ossessione per tutte le cose viola che esistevano al mondo.

Quando vedevo qualcosa particolarmente viola, la trovavo bella e mi dicevo "Vedi Violet, se le cose viola portano il tuo stesso nome e sono così belle magari lo sei anche tu".

Forse perchè era solo un colore...ma i colori riescono a rendere tutto più allegro. Così mi nascondevo dietro il bagliore del viola, fingendo di brillare come lui.

-Violet ! - La voce di mamma che mi chiama, mi allontana dai miei pensieri.

Era pronto il pranzo. Se c'era una cosa che mia madre odia è quando arrivo tardi a tavola, quindi corsi il più velocemente possibile.

Scesi le scale alla velocità di flash per andare in cucina e mi misi a sedere. Quella sembrava una giornata esattamente come tutte le altre.

I miei genitori erano seduti davanti a me mentre guardavo la televisione.

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