Abbracci di peluche

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-Pov Marty-

Esco dalla doccia avvolgendomi nel mio largo accappatoio bianco.

Strizzo i capelli pettinandoli lentamente.

Sbadiglio, devo proprio andare a lezione oggi? Il giorno del mio compleanno?

Per sbaglio passo davanti allo specchio del bagno e non posso fare a meno di osservare il mio corpo.

Non mi piace il mio fisico, non mi piace il mio aspetto, non mi piaccio io.

Sono sicura che se rimanessi da sola nel mondo con un altro ragazzo esso si suiciderebbe.

Ho capelli castani mossi quasi sempre scompigliati, dai quali poi fuoriescono due fastidiose antennine. il viso è rotondo, pieno di brufoli e qualche lentiggine, le sopracciglia sono evidentemente troppo folte, per non parlare dei denti storti per cui devo tenere l'apparecchio e i miei grandi occhiali dorati.

Il mio fisico orribile inizia con due minuscole poppe ridicole per continuare con le mie cosce che sono evidentemente troppo in carne.

A un certo punto, i miei fianchi vengono sostituiti da parti del corpo non umano. Ma da bruco.

Sono Martina Lehodor, la sorella di una delle ragazze più popolari della scuola, ma che vive perennemente nella sua ombra.

Ormai per tutti sono la patetica sorellina di Flora, sorella che vedevo una volta all'anno fino a qualche tempo fà perché non abita più con me e mio padre.

Ci volevamo bene da piccole, prima del divorzio...

ma io non mi ricordo quasi nulla di quel periodo, così ora che la vedo tutti i giorni a scuola per me è come se fosse una sconosciuta.

Esco dal bagno completamente vestita e preparata.

-L'hanno lasciato per te- mi dice la mia coinquilina indicandomi un piccolo pacchetto regalo sul mio letto.

-Salutami Flora- fà prima di uscire.

Io e la mia compagna di stanza non abbiamo un rapporto, in realtà a malapena ci parliamo.

Anche per lei sono solo la parente di una ragazza che molto probabilmente segue su istagram e se ne frega della mia vita.

Mi avvicino al pacco, è un regalo di mia sorella.

Il "Buon compleanno sorellina" scritta fuori con un pennarello nero non dà spazio a altre supposizioni.

Lo scarto piano e quando vedo il contenuto rimango sgomenta.

Un... un abito di pelle nera?

E si aspetta che io lo indossi?

Oh, adesso mi sente.

Cosa crede che dovrei farci con un vestito del genere a 14 anni?!

Esco dal mio dormitorio e mi incammino per quello di Flora.

Sò per certo che oggi non è andata a lezione, starà affrontando i postumi da sbornia per la festa che ha dato ieri sera.

Quella ragazza beve più alcol che acqua e respira più fumo di sigaretta che aria pulita, io preferisco essere team polmoni.

Arrivo sotto il grande edificio di legno e suono il campanello a ripetizione così da essere sicura che lei possa sentirmi.

-Arrivo, arrivo!- Grida qualcuno da dentro.

Flora apre la porta, ha i capelli sciolti biondi che le ricadono lentamente sul seno coperto da un vestitino nero striminzito e il trucco un pò sbavato.

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