Il Trattato Infranto

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Le prime luci dell'alba filtravano tra le fronde degli alberi, tingendo di dorato il Bosco di Luna mentre Elenya e Thalion rientravano nel cuore del territorio elfico.

Il loro incontro con gli umani era stato solo il preludio di ciò che ora sembrava inevitabile: la rottura del fragile equilibrio tra le razze.

Il villaggio elfico di Lysara si stagliava davanti a loro, con le case sospese tra i rami degli alberi, illuminate dalla magia di cristalli luminosi incastonati nelle foglie.

Gli elfi si preparavano per l'incombente conflitto, affilando le spade e intrecciando incantesimi pronti a essere lanciati.

Ogni albero, ogni foglia sembrava vibrare di anticipazione.

L'aria stessa sembrava carica di elettricità, un presagio delle sfide imminenti che avrebbero dovuto affrontare.

"Questa volta gli umani hanno superato ogni limite," disse Thalion, il suo volto segnato dall'ombra della preoccupazione.

"Non possiamo più ignorare ciò che sta accadendo oltre i nostri confini."

Elenya annuì silenziosamente, i pensieri turbolenti mentre attraversavano le vie del villaggio.

La notizia dell'attacco si era già diffusa tra gli elfi, scatenando una mescolanza di rabbia e determinazione.

I bambini elfici, con i loro capelli luminosi e le vesti colorate, si fermavano a guardare con occhi grandi mentre i guerrieri passavano, serrando i pugni con forza.

Al centro del villaggio, il Consiglio delle Fazioni si stava già radunando. Gli anziani delle diverse tribù elfiche, dai saggi della Foresta di Quel'Thalas ai fieri guerrieri delle Colline Argentate, erano riuniti per discutere del futuro del regno.

La sala del consiglio risuonava di voci vibranti e discussioni accese.

I seggi di legno intarsiato erano occupati dai capi delle fazioni elfiche, ognuno con il proprio simbolo tribale inciso sulle vesti.

Il pavimento era decorato con intrecci di foglie e fiori che sembravano danzare sotto i piedi dei presenti.

"L'antico trattato è stato infranto," dichiarò Elowen, la guerriera capo della Foresta di Quel'Thalas, con una fermezza che non lasciava spazio a dubbi.

"Gli umani hanno oltrepassato i nostri confini con un chiaro intento bellicoso. Non possiamo più ignorare questa provocazione."

Le discussioni furono animate, con alcune fazioni favorevoli alla risposta militare immediata, mentre altre suggerivano la ricerca di soluzioni diplomatiche.

Elenya ascoltava attentamente, cercando di comprendere le diverse prospettive e le implicazioni di ogni decisione.

"Abbiamo bisogno di una strategia unificata," intervenne Elenya, la sua voce risuonante nella sala silenziosa. "Non possiamo permettere che la paura e la rabbia ci spingano alla guerra senza prima considerare tutte le opzioni."

I capi delle fazioni si voltarono verso di lei, alcuni con sospetto, altri con rispetto per la giovane elfa che aveva dimostrato il suo coraggio sul campo di battaglia.

"Proprio così," concordò Elowen, guardando Elenya con una luce di ammirazione nei suoi occhi. "Dobbiamo essere prudenti nelle nostre azioni, ma anche decisi nel difendere il nostro popolo."

Il consiglio si protrasse per ore, con Elenya e gli altri capi elfici che elaboravano un piano per rispondere all'attacco umano senza scatenare una guerra totale.

Alla fine, decisero di inviare emissari per negoziare con gli umani e cercare una risoluzione pacifica, mentre preparavano le difese del Bosco di Luna.

Mentre la notte cadde nuovamente sul villaggio di Lysara, Elenya si ritirò nella sua dimora sospesa tra i rami degli alberi, il cuore pieno di determinazione e la mente piena di strategie.

La guerra era ormai inevitabile, ma il suo compito era quello di garantire che ogni passo fosse fatto con saggezza e giustizia.

La guerra era ormai inevitabile, ma il suo compito era quello di garantire che ogni passo fosse fatto con saggezza e giustizia

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