Nel regno magico di Aldoria, da secoli umani, elfi e nani hanno vissuto in una fragile pace mantenuta da un antico trattato magico.
Tuttavia, quando un misterioso attacco alle frontiere elfiche scatena una serie di rappresaglie tra le razze, il tra...
Nel cuore del Bosco di Luna, il silenzio della notte era rotto solo dal fruscio dei venti tra i rami degli alberi secolari.
Arian si aggirava tra i sentieri segreti del bosco, la mente turbata dalle responsabilità del comando e dalle incertezze del futuro.
L'assalto elfico aveva innescato una serie di eventi che stavano portando il mondo magico sull'orlo della guerra totale.
Mentre camminava, Arian sentì uno strano richiamo provenire da una radura nascosta.
La luce della luna filtrava tra gli alberi, illuminando un altare antico circondato da rune incise nel marmo.
Su quell'altare giaceva una figura incappucciata, le spalle curve sotto il peso di un'antica magia oscura.
"Arian," sussurrò la figura con una voce che riecheggiava nel silenzio della notte.
"So della tua lotta e della tua causa. La guerra avanza, ma non deve essere la fine."
Arian si fermò di fronte all'altare, il cuore pulsante di curiosità e cautela.
"Chi sei tu? E cosa vuoi da noi?"
L'ombra alzò lentamente il capo, rivelando occhi ardenti che brillavano di una luce malvagia.
"Sono un custode delle antiche conoscenze, un manipolatore delle tenebre. Ho visto il futuro che attende le stirpi magiche se il conflitto continua."
Arian sentì un brivido lungo la schiena, ma l'interesse per le parole dell'ombra non poteva essere ignorato.
"Cosa proponi, allora?"
L'ombra sorrise, un sorriso che faceva rabbrividire anche l'aria calda della notte.
"Un patto. Un'alleanza che porterà potere e dominio per il nostro popolo. Ti offro la forza necessaria per sconfiggere i tuoi nemici, in cambio di un piccolo prezzo."
Il giovane elfo sentì il conflitto interiore crescere dentro di sé.
"E quale sarebbe questo prezzo?"
L'ombra si avvicinò, gli occhi ardenti fissi negli occhi di Arian.
"La tua anima. Un patto con le tenebre, sigillato con il tuo sangue. In cambio, otterrai il potere che ti servirà per proteggere il Bosco di Luna e dominare il futuro delle terre magiche."
Arian sentì il cuore battere forte nel petto. La tentazione del potere contrastava con il senso di giustizia e lealtà verso il suo popolo.
"Non posso decidere da solo," disse infine, con voce ferma.
"Devo consultare il mio consiglio."
L'ombra annuì lentamente, il sorriso ancora impresso sul volto.
"Fai quello che devi. Ma ricorda, Arian, il tempo stringe. La guerra non aspetta."
Nel frattempo, a Lysara, Elenya e Thalion si stavano preparando per l'arrivo degli emissari umani.
La sala del consiglio era animata da una frenesia di attività mentre i preparativi diplomatici erano in corso.
Elenya si aggirava nervosamente, il volto segnato dalle preoccupazioni del conflitto imminente.
Thalion, con la sua calma innata, osservava i movimenti frenetici intorno a lui.
"Gli emissari umani potrebbero portare un messaggio di pace," disse con voce calma, cercando di calmare i nervi tesi dei suoi colleghi.
Elowen, la matriarca del consiglio, si unì a loro con un'aria di serietà. "Dobbiamo essere pronti a negoziare un accordo che protegga il Bosco di Luna e mantenga la pace tra le stirpi magiche e umane."
Nel campo umano, il comandante e i suoi consiglieri stavano pianificando l'ultima fase del loro contrattacco contro gli elfi dissidenti.
Le mappe erano spiegate su un tavolo di legno massiccio, mentre le torce gettavano ombre danzanti sui volti concentrati dei consiglieri.
"Non possiamo permettere agli elfi di minare la nostra autorità," disse il comandante con voce ferma.
"Preparate le truppe. L'ora della vendetta è vicina."
Mentre il Bosco di Luna tremava sotto il peso del destino che si stava avvicinando, Arian tornò al campo elfico con il cuore pieno di dubbi e decisioni difficili da prendere.
L'ombra e il suo patto oscuro continuavano a bruciare nella sua mente, mentre il futuro delle terre magiche pendeva su un filo sottile, pronto a essere distorto dalle trame dei poteri oscuri.
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