LEGGENDE METROPOLITANE

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FINTA VECCHIETTA

Una ragazza uscita da una discoteca di Ginevra, vede che nella sua macchina c'è una vecchia. La vecchia chiede di accompagnarla a casa perchè ha freddo e non ha soldi. La ragazza, impietosita, accetta e conduce la vecchia nella sua abitazione di campagna. Davanti alla macchina della ragazza c'è un altro veicolo che frena improvvisamente e la costringe a inchiodare. La vecchia, proiettata in avanti, appoggia le mani contro il parabrezza. Ma ... la ragazza si accorge che le mani sono di un uomo!!!!!! Prontamente decide di tamponare la macchina davanti per chiedere aiuto. Dopodichè scende di corsa dall'auto verso la macchina tamponata. Nel frattempo la "vecchia" sparisce. La polizia arriva e perquisendo la macchina trova un'ascia sotto il sedile del passeggero.

LA LATTINA DI SERPENTI

Due uomini stanno camminando lungo un corso d'acqua per andare a pescare, quando vedono un ragazzino seduto lì con la sua canna da pesca e con una lattina piena di esche per terra vicino a lui. Uno dei due gli chiede se i pesci abboccano e il ragazzino risponde: "Beh, mica tanto, i vermi non si attaccano bene". Gli uomini ridacchiano per questa strana risposta e continuano per la loro strada, ma quando sono di ritorno, notano il ragazzino steso per terra, lì dove prima era seduto. E' svenuto, e i due vedono che ha le mani e le braccia piene di morsi. Controllano la lattina delle esche e scoprono che ha usato dei piccoli di testadirame (...serpenti velenosi) come esca, scambiandoli per vermi. Lo portano allora di corsa in macchina all'ospedale, ma per il ragazzo ormai non c'è più niente da fare.

LO SFORTUNATO SCIATORE D'ACQUA

Un ragazzo fa sci nautico solitamente in un lago,non sapendo che sul fondo c'e' una rete di filo spinato. Un giorno purtroppo inciampa in esso e ne rimane impigliato. Cadendo finisce in un nido di serpenti o qualcosa del genere. Quando gli altri accorrono ad aiutarlo ormai il ragazzo aveva più di cinquanta morsi su tutto il corpo.

IL DOBERMAN SOFFOCATO

Una donna tornata a casa dopo aver fatto la spesa, trova il suo dobermann steso nell'ingresso boccheggiante e semi soffocato. Dopo aver lasciato cadere a terra i pacchetti e aver cercato inutilmente di farlo respirare la donna lo carica in macchina e lo porta dal veterinario. Il medico da' un occhiata al cane, dice alla donna di doverlo operare per eliminare quello che blocca i canali respiratori e le consiglia di tornare a casa e aspettare lì la sua telefonata. La donna tornata a casa sente squillare il telefono, va a rispondere e sente il veterinario molto agitato che dice: "Ora ascolti bene, faccia quello che le dico, deve riagganciare il telefono e poi senza dire una parola deve voltarsi e uscire di corsa da casa sua. Vada dai suoi vicini e aspetti la polizia, l'ho già chiamata io". La donna piuttosto agitata per il messaggio del veterinario esegue i suoi ordini, nel giro di pochi minuti arriva la macchina della polizia. I poliziotti raccontano che il veterinario ha trovato conficcate nella gola del cane due dita e ha pensato che qualcuno avesse cercato di entrare nella casa e fosse stato attaccato dal dobermann. La polizia infatti perquisendo la camera trova in un ripostiglio il ladro, acquattato in un angolo in stato di shock che cercava di tamponare l'emorragia causata dal morso.

L'AUTOSTOPPISTA EVANESCENTE

A notte inoltrata in primavera un meccanico guidando per la periferia della città vede al margine della strada due belle ragazze che contemplano malinconicamente la loro macchina con una gomma a terra. Si ferma e offre loro un passaggio in città. Le ragazze accettano e quando arrivano lo invitano a prendere una tazza di caffè in un appartamento al settimo piano. Per prima cosa l'uomo va in bagno per lavarsi le mani e si toglie il suo orologio, lasciandolo distrattamente sul ripiano in vetro sopra il lavandino. Passa li' la notte e la mattina dopo va via senza prendere l'orologio. Si accorge di averlo dimenticato solo quando e' al lavoro e decide di andarlo a recuperare appena finito il turno. Tornato all'appartamento delle ragazze il portiere gli dice che le due donne che stava cercando non vivevano più lì, perché erano rimaste uccise in un incidente di macchina tre settimane prima sull'autostrada. Erano state sepolte nel cimitero vicino al luogo in cui ha dato il passaggio. L'uomo comunque insiste, dicendo di aver trascorso la notte con le due donne, ma il portiere afferma che questo era impossibile mostrandogli i sigilli che erano stati messi alla porta in attesa che fossero finite le pratiche relative alla successione della casa. In seguito con l'aiuto del giudice all'uomo viene concesso di rompere i sigilli e di aprire la porta dell'appartamento, dove trova l'orologio nella stessa posizione in cui lo aveva lasciato.

IL CANE DECAPITATO

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