12 - Lettera per il tuo cuore

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E adesso?Cerco disperatamente il suo sguardo

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E adesso?
Cerco disperatamente il suo sguardo.
Ho bisogno di capire cos'è appena successo.
La sua espressione è impenetrabile ed il tempo sembra essere appena ripartito.

Do un'occhiata dietro le sue spalle, Robert è ancora lì. Inalberato. L'unica persona al mondo che non avrebbe mai dovuto vedere questo è a pochi passi da noi, ed è stata tutta colpa mia. Lo conosco bene. Robert non è affidabile. Robert è un manipolatore, e adesso ha tutte le carte in regola per distruggere ancora una volta la mia vita.

I miei occhi iniziano a riempirsi di lacrime e la mia gola a squartarsi. Mi sembra di star cadendo giù da un precipizio. Guardo ancora Gabriel, scuoto di poco la testa e cercando di non farmi tradire dalle mie espressioni, provo a fare qualche passo indietro.

Non voglio rovinare anche la sua vita.
Non voglio che Robert si intrometta ancora.

«Ehi» mi chiama, allungando una mano nella mia direzione «ma aspetta! Nicole» continua imperterrito, fino a quando con grandi falcate non lo lascio definitivamente dietro di me. Mi dispiace.
Ho fatto già abbastanza guai.

Mi intrufolo silenziosamente nella festa, nella mia festa, e mi fermo solo quando riesco a trovare Carmen. È bellissima e il suo sorriso è raggiante vedendomi. «Ma finalmente, Niki. Ce ne hai messo di tempo» sclera.

«Si, ho... avuto un contrattempo.» mi gratto la testa, guardandomi attorno. C'è più gente di quel che immaginavo, almeno è tutta presa dal cibo, le bibite, le chiacchiere e la musica alta «Tu hai dato le chiavi di casa mia a Robert?» le chiedo distrattamente. Non voglio che riesca a leggermi dentro.

«Robert chi?»

«Robert. Un tipo molto alto, tutto muscoloso, con gli occhi da cattivo-»

«Ahhh! Si. Robert» dice sognante «Ora ricordo. Bicipiti.» le do una spallata per riportarla con i piedi per terra «Si. Sì gliel'ho data io, sembrava avere buone intenzioni con te. Perché?» mi guarda dalla testa ai piedi, mentre sorreggendo un bicchiere pieno continua a muovere leggermente il suo corpo a ritmo di musica «Ha provato a stuprarti? Ti ha per caso messo le sue gigantesche mani addosso?» si sporge ancora un po', tornando seria «Nicole, devi dirmelo. Io vado lì e gli spacco quel bel faccino che si ritrova»

«No. Nono. Niente di tutto ciò, sta' tranquilla. Ma, la prossima volta, prima di far entrare qualcuno in casa mia, chiedimelo.» la lascio agli altri e non mi trattiene. Intanto cerco qualcosa da mangiare, ne ho assolutamente bisogno. Con lo sguardo mi ritrovo a sperare di vedere Don Miguel, ma una volta trovato, volge lo sguardo altrove. Mi sento affranta. Deglutisco. Forse dovrei andare a parlargli. Forse dovrei...

«Finalmente» Robert. Questa voce da predatore la riconoscerei ovunque. Mi giro per guardarlo bene in faccia. La solita faccia da schiaffi. Non capisco perché mi piaceva tanto. Se non fosse per il suo sguardo magnetico e la mascella definita e i capelli sempre perfetti... Cavolo! Ok. Non è niente male visto da fuori, ma tutta la merda la conserva dentro.

AMORE PROIBITO🤍 Gabriel Guevara Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora