The Prophecy

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La penombra e il ronzio del ventilatore
rallentano i ritmi del mio corpo, ma non
il flusso inarrestabile dei miei pensieri.
Nel limbo tra il sonno e la veglia, l'unica
cosa ad avere una qualche importanza
è la solitudine a cui sembro condannata.
Nessuna vera casa a cui poter ritornare,
né braccia in cui sperare un po' di pace.
E se è vero che ho imparato a bastarmi,
ad essere felice sola con me stessa, lo è
anche il fatto che potrei avere di più.
Potrei avere, come tutti i miei amici,
qualcuno che si prenda cura di me
quando la vita si fa difficile e pesante.
Potrei avere, come tutti, un posto sicuro
in cui rifugiarmi e non pensare a nulla
se non a riposarmi e a stare bene.
Potrei avere quello che mi spetta come
essere umano, ma a quanto pare la sorte
ha scelto per me un destino diverso.
Sempre il rifugio, mai la protetta.
Sempre la madre, mai la figlia.
Sempre l'amica, mai l'amata.
Potrei illudermi che le cose cambieranno,
ma mi farei solamente del male: è meglio
rassegnarsi e accettare la solitudine.

Nugae - NarniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora